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venerdì 29 marzo 2024

Roma-Fiorentina: mezzogiorno... e mezzo di fuoco all'Olimpico

07-12-2013

Mezzogiorno di fuoco. O meglio, mezzogiorno e mezzo di fuoco. Domenica c’è Roma-Fiorentina. Si conclude col botto una settimana piena di emozioni, iniziata lunedì pomeriggio con Batistuta in Palazzo Vecchio per la Hall of Fame del calcio italiano e proseguita la sera con l’argentino al Franchi per il match dei viola col Verona. E’ stata un’emozione forte rivedere il bomber di Reconquista nel suo stadio, l’ultima volta fu nel novembre 2005 contro il Milan. D’altronde, 207 reti in 331 presenze non si possono dimenticare. Di Re Leone ce n’è solo uno, non ce ne voglia lo juventino Fernando Llorente.

Per i gigliati, quella dell’Olimpico è senza dubbio la partita più attesa di questo ciclo che finirà il 22 dicembre al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Le motivazioni non mancheranno, né da una parte né dall’altra. I giallorossi arrivano da quattro pareggi consecutivi. L’ultimo, a Bergamo con l’Atalanta, riacciuffato in extremis grazie a Strootman. Forse un po’ di stanchezza, un po’ d’imprecisione o sfortuna, fatto sta che i tre punti mancano dal 31 ottobre, 1-0 al Chievo. De Rossi & co. non possono più permettersi di sbagliare anche perché la Juventus, nel frattempo, ha conquistato la vetta della classifica e il Napoli, reduce dal successo per 4-2 con la Lazio, si sta facendo sotto.
Gli ospiti, quarti a pari merito con l’Inter, hanno l’obiettivo di riavvicinarsi alle prime tre posizioni. Un pareggio andrebbe bene, ma un’eventuale sconfitta renderebbe il treno per la Champions difficilmente recuperabile.

Durante la gara di domenica, gli occhi saranno quasi tutti puntati sull’ex di turno Adem Ljajic. Il serbo non si è lasciato bene con i tifosi viola che a Moena gli chiedevano di firmare il nuovo contratto. La firma, si sa, non è mai arrivata e dopo la prima giornata di campionato tra Fiorentina e Catania, il giocatore ha preparato le valigie e preso un treno per la Capitale. Il classe 1991 ha dimostrato di non avere riconoscenza nei confronti di Vicenzo Montella, l’allenatore della sua rinascita. Pazienza. Firenze non lo rimpiange, a Roma non è un titolare fisso (anzi) e i gol segnati, per ora, sono solo tre.

Piccola curiosità. Come già scritto, si giocherà alle 12.30. L’orario porta storicamente bene alla Fiorentina. Gli scongiuri sono d’obbligo, ma i numeri parlano chiaro. Da quando la Lega ha istituito l’anticipo del pranzo, Pasqual & Co. non hanno mai perso. Il totale è di dodici partite, sette pareggi, cinque vittorie, diciannove gol fatti e undici subìti. Un ruolino di marcia impressionante che si arricchisce del 2-1 di Bergamo con l'Atalanta nel campionato 2008-09, quando la viola di Prandelli s'impose grazie alle reti di Jovetic e Gilardino in un anomalo match dell 13.

Dalla sala stampa "Manuela Righini" dello stadio Artemio Franchi, le parole del mister Vincenzo Montella:

"La Roma è una squadra che sa quando accelerare, ma sa anche pazientare. Sicuramente sarà una partita difficile. La Roma è un avversario che rispetto, ma mi piace che ci temono. Troveremo una formazione che ci affronterà al cento per cento. Ci sarà tanto agonismo in partita.
Non c’era nessuna possibilità di prendere De Rossi in estate, purtroppo.
Garcia? E’ una persona simpatica. E’ un allenatore organizzato, paziente, pragmatico. Non sempre parte in avanti con i giocatori di maggiore capacità offensiva, è molto bravo a cambiare la squadra nel corso di una partita.
Quando ero a Roma c’erano più di undici lupi. Proveremo a portare un po’ di accendini per farli paura. Questa vigilia mi sembra simile a quella di Torino con la Juve l’anno scorso. Mi auguro di non vedere quell’atteggiamento. Ci vuole un atteggiamento consono alla partita che giocheremo domani.
Rossi è molto altruista, io non lo ero da giocatore.
Batistuta? Mi ha fatto piacere vederlo al centro sportivo, siamo tornati un po’ indietro nel tempo, mi auguro possa tornare. Avrà sempre le porte aperte, sia da parte mia che dalla società. L’importante è che Gabriel e la società si siano riavvicinati.
Il mio rapporto con Batistuta? Quando giocavamo eravamo competitor uno con l’altro. Quando abbiamo vinto lo scudetto venne a giocare a calcetto a casa mia e non era così bravo come a 11.
La partita con la Roma non sarà decisiva per il prosieguo del campionato. La gara potrebbe decidersi su calcio piazzato.
Non ho mai vinto con la Roma? Col Catania avemmo tante occasioni per vincere. Spero che domani le cosi cambino.
Ljajic? Bisogna chiedere a lui se è contento della sua scelta, è andato a giocare in una grande squadra.
Pizarro? Può giocare come no.
Mi aspetto una partita dall’alto livello agonistico e dovremo essere pronti tatticamente e mentalmente. Dobbiamo essere al 101%. Questa Fiorentina non ha mai disatteso.
Totti? Mi aspetto che giochi dall’inizio, sapendo anche quello che mi ha detto. Mi sorprenderei se non giocasse.
Non ho meriti nell’aver recuperato Vargas. Dipende dai giocatori e dalle loro motivazioni. Vargas e Ljajic hanno grandi qualità. Un allenatore non deve essere contaminato nelle valutazioni a inizio stagione.
Se andrò a votare alle primarie Pd? Dipende dagli impegni. Metaforicamente voterò Renzi.
I sorteggi mondiali? E’ un girone difficile per l’Italia, ma lo sono anche altri. Dipende come i giocatori arrivano al mondiale. Anche quello della Spagna è tosto, con il Cile e l’Olanda.
La partita di domani, ripeto, non sarà determinante ai fine della classifica finale”.

Le probabili formazioni:
Roma: De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Dodo, Pjanic, De Rossi, Strootman, Florenzi, Ljajic, Gervinho.
Fiorentina: Neto, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual, Aquilani, Pizarro, Borja Valero, Cuadrado, Rossi, Vargas.

di Stefano Niccoli