Il panettone non è rimasto indigesto, e il carbone della calza è stato dato tutto agli avversari: si potrebbe analizzare così, a tema festività, il ritorno vincente della Fiorentina in campo. I gigliati battono il Palermo a domicilio per 3-1 e proseguono la propria corsa verso le primissime posizioni.
L'Epifania tutte le feste porta via, e nel caso della Fiorentina ultimamente porta via pure i sogni di gloria: nel 2013 i viola persero in casa contro il Pescara dopo aver divorato almeno dieci palle-goal, e furono punti persi decisivi nel duello Champions contro il Milan. Nel 2014 arrivò la vittoria contro il Livorno, ma il tremendo infortunio di Rossi mise fuori gioco il top-player del campionato e tarpò le ali ai compagni. Dodici mesi fa i viola incapparono nella partita più balorda della stagione a Parma, e anche in quel caso 3 punti importanti buttati alle ortiche.
Insomma, il Palermo non è ostacolo troppo gravoso in questa diciottesima giornata, ma visti i precedenti non si possono dormire sonni tranquilli, Sousa lo sa e si sbraccia fin dai primi minuti. Nulla di nuovo nella formazione, mentre i rosanero lasciano fuori a sorpresa l'ex Gilardino. L'altro ex dell'incontro è Ilicic, che nelle larghe maglie dei siciliani può trovare ambiente ideale; è tuttavia Roncaglia a indovinare un lungo lancio per Alonso, il quale controlla e mette la palla in mezzo dalla sinistra: clamoroso però è l'errore di Kalinic, che in area piccola tocca maldestramente e manda la sfera addirittura in fallo laterale.
Kalinic si fa perdonare al dodicesimo, quando lancia Ilicic: lo sloveno si beve un difensore con un tunnel e fulmina di destro il locale Sorrentino, in uscita sul primo palo. Gran goal che anche il pubblico di casa omaggia con applausi.
Solita diga a centrocampo con Borja, Badelj e Vecino, solito tentativo di quest'ultimo con bordata da fuori area, Sorrentino respinge con affanno ma si salva. Al venticinquesimo Bernardeschi sciupa una buona occasione sparando al volo fuori, e qualche minuto più tardi commette un fallo che costa l'ammonizione: un brutto colpo, perché il carrarese era diffidato e dovrà quindi saltare la partita contro la Lazio.
Il copione della partita però non cambia, il Palermo non riesce praticamente a passare la metà campo, e al quarantaduesimo arriva il meritato raddoppio viola: Ilicic la piazza da fuori area sotto l'incrocio dei pali, e sono ancora applausi del Barbera per lo scatenato ex. Allo scadere Borja mette a sedere l'intera difesa avversaria, con Sorrentino già rassegnato però inciampa, riesce a servire lo stesso Kalinic ma questi non è in grado di insaccare e il primo tempo si chiude "solo" 0-2.
Nella ripresa i viola calano leggermente di tono, ma potrebbero passare ancora al settimo: Sorrentino riesce a fermare Kalinic ormai solo davanti alla meta. Al quarto d'ora Sousa fa rifiatare un affaticato Ilicic, che esce tra gli applausi del Barbera, e tre minuti più tardi il Palermo fa il primo tiro in porta: in realtà non lo fa direttamente, perché è Astori a impegnare Tatarusanu con un involontario colpo di testa.
Nel Palermo è intanto entrato Gilardino, e con la Fiorentina ormai a "passo lento" è proprio il vecchio goleador a rimettere in corsa i suoi: cross dalla destra e colpo di testa vincente del Gila in area piccola.
La sua è la rete numero 183 in Serie A, a una sola lunghezza dal mito Gabriel Batistuta. I viola a dire il vero non si scompongono più di tanto, e al novantesimo, con i rosanero ormai sulle ginocchia, Sousa toglie pure Kalinic e mette Kuba Blaszczykowski in inedita veste di prima punta. Mossa azzeccata, poiché al terzo minuto di recupero il polacco si trova a tu per tu con Sorrentino e insacca il terzo goal, che chiude ogni discorso e tiene i gigliati a -1 dalla vetta.
Spauracchio "befana" superato per la Fiorentina, che riprende senza la minima incertezza il cammino interrotto per le vacanze natalizie. A fine partita Sousa però ricorda che per restare al vertice sono necessari regali che non ha ancora ricevuto: lui la letterina di Natale l'ha spedita da tempo...
Leonardo Signoria