In un certo senso, il Braille ha ridato la luce agli occhi di chi non vede. Senza questo geniale alfabeto, i ciechi non avrebbero mai potuto emanciparsi. Già, perché la possibilità di leggere e di scrivere ha permesso ai disabili visivi di diventare cittadini attivi, di studiare e, quindi, di raggiungere livelli professionali prima inimmaginabili. Per ricordare quest’invenzione rivoluzionaria e, soprattutto, per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di chi non vede il nostro Parlamento ha istituito la
"Giornata nazionale del Braille", che cade il 21 febbraio. In quella occasione, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti ha organizzato eventi in tutta Italia, ma quello nazionale si terrà a
Firenze il 20 febbraio, al Teatro 13 dell'Istituto per ciechi di via Nicolodi 2.
Le iniziative fiorentine sono state presentate stamani al conservatorio Cherubini alla presenza del presidente del consiglio regionale toscano Uic Antonio Quatraro, del presidente della sezione fiorentina Niccolò Zeppi, dei tecnici della stamperia Braille della Regione Toscana, dell'ingegner Antonio Azzalin, ideatore di Braillelead e, in audioconferenza, del Maestro Luigi Mariani, non vedente, direttore d'orchestra, con il padrone di casa, il maestro Paolo Zampini, direttore del conservatorio.
Sabato, dunque, all’Istituto per ciechi si alzerà il sipario su una mattinata densa di incontri, dibattiti e premiazioni. Dopo i saluti del presidente Antonio Quatraro e della senatrice Rosa Maria Di Giorgi, spazio ad una serie di relazioni durante le quali si parlerà del ruolo del club italiano del Braille e si rifletterà sul significato di una giornata di questo tipo. Alle 10,45 tavola rotonda sulla promozione del Braille da parte delle istituzioni e, ancora, un’importante testimonianza sull’applicazione del Braille nell’ambito scolastico e scientifico. A tal proposito, sarà presentata l’app Brailletexts, messa a punto dall’ingegnere informatico Claudio Guida, che trasforma l’iPhone in una tastiera Braille. Ci Sarà poi un’esibizione musicale di solisti non vedenti.
Nelle prossime settimane ci sarà poi un concerto degli strumentisti dell’orchestra del Cherubini diretta da Luigi Mariani, musicista non vedente. Proprio con Mariani, durante la presentazione stamani dell’iniziativa, è stato fatto un collegamento in videoconferenza, grazie al quale il maestro ha potuto guidare i giovani musicisti del Cherubini nell’esecuzione di un brano di Haydn.
Tornando alla giornata di sabato, alla quale prenderà parte anche il direttore del museo della Scienza Galileo Galilei Paolo Galluzzi, gran finale col direttore dell’Ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo che premierà gli studenti vincitori del concorso nazionale sul codice Braille. Atteso infine Eike Schmidt, direttore degli Uffizi.
Il Braille, ricorda Quatraro, rimane fondamentale anche nell’era digitale. Si tratta infatti di un altro modo di leggere e di scrivere attraverso un codice formato da soli 64 simboli che è basato su 6 puntini in rilievo, leggibili scorrendo le punte delle dita. Il bello è che può rappresentare qualsiasi alfabeto e anche qualsiasi formula o spartito musicale.
Luigi Braille, l’inventore, lo ha messo a punto nel 1825, all'età di soli 16 anni, dopo che nell’arco dei secoli si erano succeduti numerosi tentativi andati a vuoto.
Un segno Braille assume numerosi significati, a seconda del contesto in cui compare. E serve in ogni momento della vita privata e professionale. Serve per giocare a carte, riconoscere i medicinali o avvicinarsi ai musei più all’avanguardia sotto il profilo dell’accessibilità. Inoltre, per colloquiare comodamente con il computer, è stato inventato anche il display Braille.
Anche chi vede può scrivere e leggere brevi messaggi in linguaggio Braille grazie a Braillelead, un biglietto da visita tattile che è stato presentato proprio in occasione della conferenza stampa. Dal costo minimo, richiede due minuti soli per l’apprendimento. Insomma, è nato per rendere quanto più amichevole possibile l'approccio al linguaggio Braille.
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Questa giornata per noi è come un capodanno importante, perché il Braille per i ciechi di tutto il mondo rappresenta la fine della schiavitù dell'ignoranza, la via maestra per l'educazione, quella che potrà salvare il mondo, aprendo gli occhi della mente e del cuore – le parole di Quatraro -. Il Braille è nato prima di tutto per dar modo ai ciechi di far musica non più da dilettanti. L'esibizione dei giovani del conservatorio Cherubini diretti dal Maestro Luigi Mariani è il simbolo vivente della vera inclusione, giocata sull'intesa, sull’empatia, che va oltre i limiti del visivo”.
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Con la stamperia Braille – afferma l’assessore regionale Stefania Saccardi, - la Regione Toscana svolge due attività fondamentali, la produzione sia di testi scolastici e di lettura per gli allievi non vedenti e ipovedenti delle scuola toscane che di testi e mappe tattili per accedere a musei e altri percorsi artistico-culturali. Un compito che siamo orgogliosi di svolgere insieme all'Unione italiana ciechi e ipovedenti e che vogliamo incrementare per contribuire ad accrescere le possibilità per tutti di accedere a conoscenza, istruzione e cultura. In questo ambito si colloca anche la prestigiosa collaborazione con il Museo Galileo che espone in un percorso didascalie e guide in braille per non vedenti e a caratteri ingranditi per gli ipovedenti realizzati dalla nostra Stamperia regionale. Ben vengano dunque iniziative come la giornata nazionale del Braille che contribuiscono a far conoscere e valorizzare un metodo geniale che resta fondamentale e che anche i più moderni strumenti tecnologici non sono riusciti a sostituire”.