Niente da fare per la Fiorentina al White Hart Lane di Londra: un Tottenham obiettivamente più forte vince tre a zero nel ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League ed elimina i viola dalla competizione.
Dopo la discreta impressione lasciata una settimana fa la squadra di Sousa non entra mai in partita e abbandona, dopo la Coppa Italia, un altro obiettivo stagionale.
Nessun calcolo per la Fiorentina: a quattro giorni dalla sfida verità contro il Napoli Sousa schiera la formazione tipo per provare ad andare avanti in Europa. Come abbiamo detto all'andata, c'è da capire chi delle contendenti abbia più voglia di consumare energie preziose in una stagione che può portare molto in alto; agli inglesi volenti o nolenti mancano comunque due degli elementi migliori, Kane e Dembelé.
Il primo quarto d'ora della gara ricalca quello di Firenze, con i gigliati incapaci di creare vere occasioni ma comunque mai in serio pericolo. Verso metà della frazione i soliti "fratelli" balcanici si rendono pericolosi: Kalinic serve Ilicic sulla destra, lo sloveno si accentra e colpisce di sinistro, palla fuori di poco.
Al venticinquesimo minuto però il Tottenham inguaia i viola con la rete dell'uno a zero: la sigla Mason, freddo nel trafiggere Tatarusanu con un preciso diagonale dopo essersi trovato nella solita sguarnita fascia destra. Contro i colossi d'Albione la manovra dei gigliati non può essere molto efficace, tuttavia Kalinic (in poco beata solitudine) non riceve un pallone decente da Alonso e Berna, entrambi in serata no. Al trentacinquesimo sono ancora i padroni di casa a sfiorare il goal: un tiro deviato diventa un'opportunità per Chadli, ma Tata riesce ad anticipare l'avversario. La chance migliore per la Fiorentina arriva sul finale, con Borja che devia sul fondo un traversone di Ilicic.
Nella ripresa ci si aspetterebbe uno tra Zarate e Babacar in campo, invece Sousa conferma l'undici iniziale; a torto, poiché gli inglesi si fanno subito pericolosissimi e solo la bandierina dell'offside evita il due a zero di Chadli. Il primo vero tiro in porta dei viola cade al cinquantacinquesimo, con Borja che finalmente impegna Lloris con un destro a rientrare. Quelli che dovrebbero inventare il colpo a effetto sono irreperibili e a nulla serve l'ingresso di Zarate al sessantesimo; anzi, due minuti dopo l'ex romanista Lamela spegne le velleità dei toscani con un sinistro da dentro l'area che batte ancora Tata, incolpevole dopo aver respinto la bomba di Chadli con una prodezza.
La sensazione che i ragazzi di Sousa pensino già al Napoli si palesa nella totale mancanza di una reazione, sebbene gli inglesi non si dannino l'anima per chiudere definitivamente i discorsi. La serata no viene comunque sigillata a dieci minuti dal termine, ed è il capitano Gonzalo a commettere il misfatto: la sua deviazione in spaccata sul cross del solito Chadli è perfetta, solo che l'argentino insacca nella propria rete. Il rischio nei minuti finali è quello di prendere una goleada e fortuna che Tatarusanu si faccia trovare reattivo in un altro paio di occasioni; finisce nel peggiore dei modi contro la compagine che giusto dodici mesi fa aveva lanciato la cavalcata europea dei viola.
Non c'è mai stato amore tra Sousa e l'Europa League, questo possiamo dirlo: nel girone eliminatorio il portoghese aveva chiaramente fatto intendere di ritenere la competizione uno spreco di energie, solo che con le riserve che faceva giocare la Fiorentina rischiava una umiliante eliminazione. Passato il turno in molti pronosticarono una brutta gatta da pelare nel redivivo Tottenham, e i fatti hanno dato conferma a tali timori. Ora rimane solo il campionato, l'obiettivo più difficile: lunedì sera, dopo il Napoli, ne sapremo di più.
Leonardo Signoria