"Quello che caratterizza il lavoro svolto dal Centro La Pira è, oltre al dialogo e allo scambio culturale, il senso di solidarietà", ha detto Serena Perini, presidente della Commissione Pace, durante il 25° Anniversario del primo Centro Culturale Islamico a Firenze, tenutosi nel Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio.
All'incontro, avvenuto per presentare gli Atti del Convegno svoltosi lo scorso 27 settembre 2015, promosso dalla Comunità Islamica di Firenze e del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, hanno partecipato i rappresentanti delle tre grandi comunità religiose cittadine.
"Dal 27 Settembre ad oggi, sono stati molti gli sconvolgimenti sul piano internazionale e tante sono state le morti nelle guerre, negli attentati e durante gli spostamenti dei profughi. L'emozione che sovrasta tutte le altre è quella dell'impotenza"- ha proseguito Serena Perini- "in questo momento così drammatico, è doveroso più che mai rinnovare un impegno di pace".
Firenze ha dimostrato in questi anni che esistono buoni atti di convivenza fra le varie comunità religiose. Ha ospitato il Convegno ecclesiale che ha visto la visita di Papa Francesco, è stato firmato il protocollo per l’istituzione della “Scuola fiorentina per l’educazione al dialogo interreligioso e interculturale” , si è tenuto il convegno “Unity in Diversity” (80 sindaci provenienti dalle città di tutto il mondo hanno intessuto un fitto dialogo) e, infine, è stato sancito il Patto di cittadinanza tra la Comunità islamica e la Città di Firenze. "Abbiamo ricevuto in eredità dal sindaco Giorgio La Pira la responsabilità di tramandare alle future generazioni, non solo le opere d'arte intatte, simbolo della nostra cultura, ma anche quell'impegno di pace e dialogo interculturale da lui promosso", ha concluso Serena Perini.
Maurizio Certini, direttore del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira di Firenze, ha dichiarato: "Davanti ad un Europa che sembra allo sbando di fronte alle politiche migratorie, è necessario un patto di condivisione per sancire il reciproco impegno in una società ormai multiculturale".
Il convegno, con un elogio ad una Firenze già lungimirante nel passato, ha voluto volgere uno sguardo al futuro, immaginando un Mondo Unito in una convivenza pacifica. "Affinchè ciò avvenga è necessario attuare oggi delle politiche coraggiose che rispondano alle sfide che ci pone la società globale".
Al convegno è stato ricordato come negli anni ’80 cominciavano ad organizzarsi sul territorio fiorentino gli studenti musulmani, provenienti da vari paesi. Trovarono un luogo fecondo, pronto a rispondere alle loro esigenze. Ha potuto così crearsi la Comunità Islamica fiorentina che, col tempo, ha preso parte attiva alla città.
Il legame col Centro La Pira, che ha ospitato la Comunità Islamica dal 1989 al 1993, è rimasto vivo, attraverso iniziative socioculturali, divenendo modello di convivenza. “Abbiamo voluto festeggiare il nostro 25° compleanno con gli altri, perché vogliamo vivere all’interno della società” ha detto Mohamed Bamoshmoosh, responsabile del dialogo interreligioso. “Il rapporto della Comunità Islamica con Firenze è ormai solido. Vogliamo rafforzare questo legame anche attraverso la futura costruzione di una moschea, che non sia solo un luogo di culto per i musulmani ma uno spazio aperto al confronto con la società civile”.
Un esempio di grande apertura viene da Izzeddin Elzir, Imam di Firenze e presidente nazionale Ucoii, come ha ricordato il Monsignor Carolla, in rappresentanza del Cardinale Giuseppe Betori. "Numerosi sono stati gli interventi che, con Izzeddin Elzir e con i rappresentanti della comunità ebraica, abbiamo fatto nelle scuole, per un maggior dialogo interreligioso. Di fronte al disprezzo dell’uomo, la miglior risposta è quella della convivenza".
Durante il convegno è stata ricordata l’esperienza della resistenza, dove Firenze ha incontrato e collaborato per la prima volta il mondo ebraico. “La comunità ebraica ha voluto mantenere nel tempo i rapporti con la città. Un passo significativamente in avanti è stato fatto durante la giornata della Pace quando gli amici islamici hanno attraversato la porta della Sinagoga. Un gesto affatto scontato”, ha detto il Rav Joseph Levi, Rabbino capo di Firenze. “Questa città ha cominciato prima di noi e noi vogliamo proseguire con Firenze continuando a proporre esempi positivi. La solidarietà della famiglia umana è possibile e ci sono luoghi dove si può praticare in amicizia anche fra persone di religioni diverse”, ha concluso.
Erika Greco