Brutto passo falso della Fiorentina nella partita interna contro il Verona: in occasione della ventinovesima giornata di campionato i viola si fanno bloccare dagli ultimi in classifica con il risultato di uno a uno. Un grave stop nella corsa per il terzo posto, ora distante cinque punti.
Nonostante i nove giorni di recupero Sousa teme un calo di condizione atletica e decide di stravolgere la formazione base: restano in panchina Gonzalo, Ilicic, Berna e Kalinic, mentre Badelj e Vecino sono indisponibili. Il turn over del portoghese viene scombinato già al secondo minuto con l'infortunio di Tomovic, sostituito da Roncaglia. Le previsioni sono confermate in campo, nel senso che la partita è oggettivamente bruttissima; i gialloblu veneti non fanno nulla più di quanto possano fare, ma la squadra gigliata appare sotto tono. Borja è l'unico a guidare la manovra dei padroni di casa, ma è solo; Mati e Costa non sono come coloro che sostituiscono e dalle fasce non partono mai palloni invitanti. Al solito Tello è vivace, viene però guardato a vista da almeno due avversari.
Il primo tiro verso lo specchio della porta giunge quando il cronometro segna il minuto 32: tiro alto sopra la traversa di Alonso. Ci si avvia verso la fine della frazione tra sbadigli colossali quando finalmente la Fiorentina dà la scossa al match: al trentanovesimo Tello riesce a liberarsi sulla destra e piazza un bel passaggio rasoterra in mezzo all'area veneta, irrompe Zarate e grazie anche a una deviazione insacca Gollini.
Pare la "svolta" buona, poco dopo Tello la mette alta dalla solita posizione, Babacar devia in maniera maldestra e la palla finisce sul fondo.
Nella ripresa il Verona non ha la minima voglia di arrendersi e già al quinto minuto mette i brividi ai viola: punizione dal limite di Marrone, Tata respinge con un bel balzo. La sensazione è che la formazione di Sousa stavolta sia stata sbagliata e il mister prova a rimediare inserendo Bernardeschi al posto dell'inesistente Costa. Le occasioni piovono...col contagocce, per la prima azione pericolosa dei gigliati si deve attendere quasi la mezzora: Babacar è l'autore, il suo pallonetto finisce alto. A un quarto d'ora dal termine i veneti si rifanno minacciosi in avanti, con il vecchio goleador Toni abile a liberarsi e a tirare al volo di sinistro, troppo sul portiere.
Sousa inserisce anche Kalinic al posto di un deludente Baba, ma gli ospiti ora ci credono e prendono il comando del gioco. A dieci dal termine Astori, in palese difficoltà, rischia il rigore su Rebic, uno dei tanti ex gigliati delle fila venete; al quarantunesimo il fortino viola, peraltro difeso male, cade: da calcio d'angolo Pisano anticipa tutti e di testa insacca. Il pari sarebbe una mazzata per i padroni di casa, che si gettano in avanti senza particolare costrutto; all'ultimo secondo Kalinic si gira in area veronese e tira di prima intenzione in mezza rovesciata, Gollini salva il pari con una prodezza.
Finisce con un risultato che allontana il sogno Champions League della Fiorentina: i fischi del pubblico sono certo frutto della brutta prestazione odierna, crediamo tuttavia che molti tifosi siano arrabbiati per una classifica che da bellissima sta diventando dicreta. Mancano nove giornate al termine del campionato, due dei nuovi acquisti non sono ancora scesi in campo per indisponibilità e qualcun altro pare sparito dai radar dell'allenatore. Urge ritrovare energie e unità d'intenti per non sprecare quanto di buono fatto finora.
Leonardo Signoria