Anche un corpo imperfetto che si trova, suo malgrado, a convivere con la durissima realtà del cancro, che soffre e si isola perché investito e travolto dal cambiamento, può essere uno strumento, una risorsa per sentirsi naturalmente legati, quasi abbarbicati, al cuore della vita. Sorpreso a giocare da equilibrista sul filo dell'esistenza, in un'altalena che oscilla tra rifiuto e accettazione, rabbia e dolore, speranza, dramma e negazione, chi cammina nel buio più profondo del tunnel della malattia vi può riscoprire la presenza, il senso, il riflesso, la luce di un'opera d'arte. E attribuire al corpo, a quel fisico non riconosciuto come proprio, imposto, trasformato, indebolito, una forma di unicità, bellezza e diversità che scaturisce dalla conoscenza, dall'esperienza, dalla condivisione di percorsi analoghi e dall'osservazione e dall'amicizia di altrettanti corpi imperfetti e precari. Più l'impronunciabile 'malaccio' tende ad alienare il suo inquilino dalla dimensione del vivere quotidiano e dal contatto con la realtà, più la sensibilità di una donna, anzi di un esercito di donne, aggredite dal carcinoma al seno, puntano a far fronte comune, unito e compatto, provano a rincontrare se stesse, a perdersi e ritrovarsi e infine amarsi.
Investire sulla malattia è possibile? Si, la chiave è lanciare un ponte dal 'buco' del cancro all'agorà del burlesque. La risposta arriva dall'attività sperimentale di diciannove pazienti oncologiche, tutte donne, con storie, vissuti e prospettive diversi, provenienti da varie aree della Toscana, protagoniste e interpreti di un percorso articolato di riabilitazione, avvenuto negli spazi del Centro di Riabilitazione Oncologica ISPO-LILT di Firenze (Ce.Ri.On, situato nella sede ISPO, Villa delle Rose), che le ha viste rinascere e crescere con il coraggio di raccontarsi, di non avere paura o di non farsi sopraffare dal terrore, di non vergognarsi, di sentirsi vive pur con la consapevolezza dei rischi, più o meno elevati, derivati dalla malattia. Strette nella morsa dell'incertezza, le pazienti, condotte per mano dall'associazione di Promozione sociale Arbus, sono diventate 'soubrettes', addirittura socie di un'omonima cooperativa: femminili, egocentriche, vanitose, individualiste e gregarie allo stesso tempo, forti ed energiche a tal punto da salire tutte insieme sul palcoscenico di un teatro e riprodurre singolarmente le identità ritrovate, dopo averle ricostruite, alimentate e iniettate costantemente, per un intero anno, di fiducia, realtà, speranza. Ed ecco che ogni donna malata si riappropria della volontà e si libera attraverso la ricostruzione del proprio personaggio, un alter ego che crede nell'opera d'arte 'anatomica'. Diciannove pazienti sono pronte a debuttare come protagoniste e interpreti della produzione “Il mio corpo è un'opera d'arte, dal cancro al burlesque” che andrà in scena al Teatro Puccini di Firenze (via delle Cascine, 41) mercoledì 25 maggio alle ore 20,45 per la regia di Francesca Sanità. Ingresso a offerta libera.
Women Life Love è la proiezione di vita di una donna che ha vissuto in prima persona l'esperienza della malattia, la regista Francesca Sanità dell'associazione Arbus, e l'ha proposta nelle sue diverse sfaccettature riabilitative come progetto, laboratorio e spettacolo teatrale ad un gruppo di pazienti affette da patologia oncologica. Un'esperienza complessa e intensa, caratterizzata da un programma di interventi specifici e qualificati che ha coinvolto per dodici mesi, nelle diverse fasi del lavoro, venti donne seguite passo passo da un team di esperti tra cui Alessandra Gori psicologa, psicoterapeuta conduttrice dei gruppi di teatro-terapia e le responsabili del Ce.Ri.On., Maria Grazia Muraca, medico chirurgo e Giovanna Franchi, psiconcologa. Il progetto si è potuto realizzare grazie al sostegno e all'investimento di LILT Lega Italiana per la Lotta contro i tumori – Sezione di Firenze Onlus, ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica e con la collaborazione dell'associazione La Finestra. Fondamentale per l'avvio del progetto il supporto del neurologo Michele Di Grande che ha sostenuto il progetto in tutta la sua complessità.
Obiettivi
Il progetto si è proposto l'attuazione di finalità puntuali e modalità di realizzazione integrate tra cui una riflessione sull'impatto emotivo della malattia su donne pazienti oncologiche attraverso un gruppo di sostegno e condivisione della malattia, l'elaborazione del vissuto delle donne mediante il linguaggio teatrale e la promozione e la divulgazione della prevenzione oncologica. Le pazienti sono state coinvolte in un laboratorio teatrale con l'obiettivo di mettere in primo piano la malattia come esperienza di vita e farla affiorare dall'elaborazione del vissuto emotivo e di condivisione delle donne, aspetto curato dalla psicologa Alessandra Gori attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati emersi dai questionari somministrati periodicamente. Questa la sezione già realizzata e conclusa. L'atto finale del progetto è invece l'allestimento dello spettacolo “Il mio corpo è un'opera d'arte – dal cancro al burlesque” che sarà ospitato in prima nazionale dal Teatro Puccini di Firenze mercoledì 25 maggio alle ore 20,45. Ingresso a offerta libera. L'incasso sarà utilizzato per la prosecuzione del progetto. Oltre a permettere ai pazienti di rileggere il proprio vissuto e al pubblico di entrare in contatto con la sfera emotiva di chi è passato attraverso la malattia, lo spettacolo stimola e invita a riflettere sulla necessità di intraprendere percorsi di prevenzione oncologica.
I promotori
“La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori opera da oltre novant’anni sostenendo chi si trova a dover combattere contro la malattia oncologica. In particolare dal 1986 con il Servizio “Donna come prima” e da oltre dieci anni attraverso il CeRiOn, affianca e integra il Servizio Sanitario Regionale, stando vicina alle donne che hanno avuto un tumore al seno. Le attrici di “Women Life Love” e Francesca Sanità che le ha guidate con amore e professionalità sono tutte pazienti del Centro di Riabilitazione di Villa delle Rose: con coraggio parlano di tumore e fanno vedere che dopo il cancro la vita può ripartire con slancio e può a volte riservare sorprese inaspettate, come quella di ritrovarsi attrici su un palco. A nome della LILT mi auguro che questo evento possa aiutare chi sta affrontando il difficile cammino dell’esperienza di malattia: nell’entusiasmo e nella determinazione di queste donne possano trovare un aiuto, un sostegno, un conforto”.
Alexander Peirano, presidente Lilt Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sez. Provinciale Firenze
“E' un'esperienza innovativa che permette di raccontare l'esperienza della malattia oncologica. Attraverso la realizzazione di questo progetto che ha proposto un laboratorio teatrale e un allestimento scenico, considerato nella sua interezza e complessità tecnico-organizzativa, le diciannove pazienti hanno avuto modo di uscire dal guscio del dramma, acquisire consapevolezza della propria condizione, condividerla ed entrare in relazione con gli altri, il mondo esterno, contrastando l'isolamento e il rischio di emarginazione legato alla malattia. Anche il teatro è un linguaggio ed uno strumento espressivo che cura e fa prevenzione”.
Gianni Amunni, direttore generale Ispo Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica
L'esperienza da paziente e regista
“La malattia è una esperienza di conoscenza, che ci mette inevitabilmente di fronte alle nostre debolezze, ma che ci fa scoprire o riconfermare i nostri punti di forza. La malattia è una esperienza di rinnovamento che ci aiuta a capire cosa vogliamo ancora e cosa non vogliamo più. La malattia è una esperienza affettiva che ci fa incontrare nuove meravigliose persone e perderne altre...
La malattia è una esperienza che ci offre tanti momenti di condivisione con altre persone, che la stanno vivendo come noi. La malattia è tutto questo e tanto altro ancora. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato è per tutte noi molto importante. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato lo dobbiamo trattare con grande rispetto. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato lo possiamo fare conoscere agli altri: far vedere e sentire che la malattia è una esperienza complessa, sfaccettata, dirompente, una cosa intima e una rivoluzione”.
Francesca Sanità
La patologia oncologica
Il carcinoma mammario ha oggi una grandissima diffusione, il numero di persone che si ammalano di tumore è in costante aumento e in alcuni casi, come per il carcinoma mammario, la fascia di età di donne che hanno questa malattia è sempre più ampia: dalle giovanissime alla persone ormai anziane.
La sinergia e la condivisione dei ruoli
Da molti anni LILT – Firenze e ISPO collaborano attivamente nella lotta contro il cancro. La fusione di due tradizioni così affini nell’ambito della prevenzione oncologica, dell’educazione alla salute e della riabilitazione, ha favorito una simbiosi che costituisce un originale modello nato in un’epoca in cui ancora non si parlava in maniera così diffusa di integrazione tra servizio pubblico e volontariato. In questo senso, la vicinanza fisica delle due istituzioni, rappresenta quasi un simbolo di questo camminare insieme. Dal 1994 è attiva una Delegazione LILT all’interno dell'ISPO al fine di rendere ancora più forte questo legame e migliorare la sinergia verso obiettivi comuni. L’attuale punto di arrivo di questa collaborazione è stata la realizzazione del CERION-Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze, che ha sede presso il presidio di Villa delle Rose.
Ogni anno la LILT riceve per il CERION un fondamentale contributo da Corri la Vita Onlus.
DEDICATO AI PAZIENTI, AI FAMILIARI, AGLI AMICI, AI MEDICI e A TUTTI COLORO che si sono presi cura delle pazienti come occasione per scoprire, conoscere, condividere tutta LA VITA CHE SI NASCONDE NELL'ESPERIENZA DELLA MALATTIA.
Il mio corpo è un'opera d'arte – dal cancro al burlesque
Comune di Firenze
LILT Lega Italiana per la Lotta contro i tumori – Sezione di Firenze ONLUS
ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica
Ce.Ri.On di Centro Riabilitazione oncologica
Arbus Associazione di Promozione Sociale
in collaborazione con l'associazione La Finestra