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sabato 12 ottobre 2024

Giornata contro la violenza sulle donne: ''Giuditta che decapita Oloferne'' in Palazzo Vecchio

25-11-2016

In occasione della "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" il Comune di Firenze, in collaborazione con la Galleria degli Uffizi, presenta in Sala dei Gigli la Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi (1620 ca.), in un dialogo ideale con l’analogo soggetto in bronzo realizzato da Donatello tra il 1457 e il 1464. Provenienti entrambe dalle collezioni medicee, commissionate da Piero de’ Medici e dal Granduca Cosimo II, le due opere si soffermano sul momento più violento del racconto biblico, l’attimo cruciale in cui la giovane donna sferra il colpo mortale, creando scene di forte impatto emotivo. Il tema dell’eroina ebrea, modello di virtù e coraggio, che riscatta il suo popolo uccidendo il generale assiro Oloferne, si arricchisce in entrambe le versioni di significati ulteriori.

Originariamente destinata al giardino del palazzo di via Larga (l’attuale Palazzo Medici Riccardi), la Giuditta e Oloferne di Donatello assume una valenza politica quando, nel 1495, a seguito della cacciata dei Medici, l’opera viene confiscata e trasferita sull’arengario di Palazzo Vecchio, sede del nuovo governo fiorentino, quale simbolo di libertà repubblicana.

Nella versione di Artemisia Gentileschi è possibile leggere riferimenti più strettamente personali. Difficile non mettere in relazione la brutalità della scena con la violenza sessuale subìta dall’artista il 6 maggio 1611 da parte del pittore Agostino Tassi, amico del padre Orazio Gentileschi e suo maestro di prospettiva e di disegno. La determinazione di Giuditta ricorda quella di Artemisia che coraggiosamente affronta il lungo processo intentato dal padre contro il suo violentatore e dopo la condanna di quest’ultimo, superata la vergogna subita, riesce perfino ad affermarsi come pittrice assicurandosi importanti commissioni in Italia e presso le principali corti europee.

Al di là di ogni riferimento strettamente biografico, l’opera può essere letta ancora oggi come un manifesto di denuncia della violenza di genere, un simbolo di accusa e di riscatto, in nome di tutte le donne vittime di violenze.

La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne

Nel 1999 l’Assemblea Generale della Nazioni Unite ha istituito il 25 novembre come “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, donne rivoluzionarie che intorno alla metà del secolo scorso tentarono di contrastare il regime del dittatore domenicano Rafael Leónidas Trujillo, finché il 25 novembre 1960 non vennero brutalmente assassinate.

Per onorare questa giornata e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della prevenzione e della tutela delle vittime di violenza, il Comune di Firenze ha deciso di organizzare a Palazzo Vecchio un convegno internazionale sul femminicidio.

L’evento è promosso dal Comune di Firenze, con l’organizzazione di Mus.e e con la collaborazione del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo.

Fondamentale il contributo degli sponsor tecnici che hanno contribuito all’allestimento dell’opera: Arterìa ha curato il trasporto dell’opera e la realizzazione del pannello su cui sarà esposta, finemente rivestito poi dalla ditta StandStudio srl; il progetto illuminotecnico è a cura di Rimani Lighting Creative Technology mentre AXA ART ha interamente coperto i costi assicurativi; la casa editrice Forma Edizioni ha offerto la sua esperienza per la realizzazione del progetto grafico per la comunicazione dell’evento, mentre l’azienda Tuscan Excelsia ha gentilmente offerto il servizio di catering per la preview dell’opera.

Venerdì 25 novembre alle ore 9.30, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, l’attrice Patrizia Zappa Mulas interpreterà e leggerà gli atti del processo che vide coinvolta Artemisia Gentileschi in quanto vittima di violenza carnale. Il processo, che si concluse con la drammatica umiliazione di Artemisia, è documentato dagli atti e viene molte volte citato come caso emblematico della violenza e dei soprusi, fisici e morali, a cui sono state sottoposte per secoli le donne. Nel Salone saranno presenti i ragazzi delle scuole quarte e quinte di alcuni istituti superiori fiorentini. L’iniziativa si aprirà alle 9.30 con i saluti istituzionali del sindaco Dario Nardella e del direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt a cui seguirà l’illustrazione del quadro della Giuditta che decapita Oloferne. L’evento si concluderà con gli interventi dell’assessore alle Pari opportunità Sara Funaro e della vicesindaca Cristina Giachi. A seguire, gli studenti visiteranno il dipinto di Artemisia Gentileschi esposto in Sala dei Gigli.

L'opera di Artemisia Gentileschi nei giorni 25-27 Novembre 2016 sarà visibile con il normale biglietto del Museo di Palazzo Vecchio, come parte del percorso museale.

Fonte: www.comune.fi.it (Ufficio Stampa)