Città di Firenze
Home > Webzine > ''Treno della Memoria'': una corona per le vittime di Auschwitz da parte degli studenti toscani
martedì 03 dicembre 2024

''Treno della Memoria'': una corona per le vittime di Auschwitz da parte degli studenti toscani

26-01-2017
Prima la visita al campo di sterminio di Auschwitz. Poi il corteo silenzioso, fino al Muro della Morte, per deporre una corona.

È stata scandita da questi due momenti la terza tappa del Treno della Memoria che sta portando oltre 500 studenti della Toscana a conoscere i luoghi dell'orrore nazista. Con loro la vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi, la vicepresidente della Toscana Monica Barni, l'assessore regionale all'istruzione Cristina Grieco, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e Ugo Caffaz, anima e cuore di questa iniziativa.

Se ieri pomeriggio nel Teatro Kijov di Cracovia hanno potuto sentire la voce dei deportati sopravvissuti, oggi sono entrati nei blocchi in mattoni rossi dove si è consumato lo sterminio di oltre un milione di persone durante l'ultima Guerra mondiale. Hanno sentito il freddo entrare nelle loro ossa e si sono trovati davanti a cataste di oggetti appartenuti alle vittime. Hanno pianto davanti ai capelli, agli occhiali, alle spazzole, alle valige di chi non è più uscito da quel cancello, simbolo della Shoah. Hanno visto il buco nero dei forni crematori e hanno volto lo sguardo verso i camini che hanno sparso le ceneri nelle campagne d'Europa. Nella seconda parte della visita gli studenti si sono riuniti dietro ai gonfaloni di Firenze e Toscana e hanno marciato silenziosamente verso il Muro della Morte usato dai nazisti per le fucilazioni, proprio accanto al blocco 21 che ha ospitato per anni il Memoriale italiano che presto sarà esposto a Firenze.

"Ho salutato i ragazzi per conto degli enti locali presenti - ha spiegato la vicesindaca Giachi - e ringraziato i testimoni perché con generosità condividono la loro memoria, accettando ogni volta di rinnovare il loro dolore. Noi abbiamo il compito di imparare a ricordare, per portare con loro il peso della storia. Il grande insegnamento che ci trasmettono e che loro incarnano è che il male accade, viene fatto dagli uomini, ma può non essere la parola decisiva. I testimoni sono la vita che ha vinto. Noi che, citando Primo Levi, viviamo sicuri nelle nostre tiepide case, possiamo, invece di sentirci solo in colpa, scegliere ogni giorno per fare sì che la vita, e non il male, abbia l'ultima parola."

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Firenze