Coltivano un orto biologico per aiutare, con il ricavato dalla vendite dei prodotti, le famiglie in difficoltà che non possono permettersi di mandare i propri figli in gita scolastica. E’ il grande valore dell'
Acs 'Ortisti per caso', l'
associazione cooperativa scolastica dell'Istituto Tecnico Agrario di Firenze vincitrice del primo bando “Idee per imprese cooperative” promosso in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e nato all'interno di “Toscana 2020”, il progetto di Confcooperative Toscana dedicato alle scuole.
La premiazione si è svolta stamani a Firenze in occasione dell'assemblea 2017 di Confcooperative Toscana alla presenza della presidente Claudia Fiaschi e del presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.
L'associazione 'Ortisti per caso', che ha visto il coinvolgimento di 50 ragazzi, si riunisce ogni settimana da un anno e ha realizzato un orto biologico all'interno dell'istituto agrario per coltivare varietà antiche di ortaggi e venderle in occasione degli open day dell'Istituto. I proventi sono destinati alle famiglie in difficoltà e come rimborso dato dalla scuola ai ragazzi che decidono di impegnarsi in attività lavorative per l'Istituto durante l'estate.
Nel complesso il progetto 'Toscana 2020', nato tre anni fa con la collaborazione di Federazione Toscana BCC per diffondere la cultura cooperativa sui banchi di scuola, ha visto ad oggi la nascita di 97 associazioni cooperative scolastiche grazie al coinvolgimento di 20 istituti, circa 100 insegnanti e oltre 2.000 studenti.“E' un progetto su cui Confcooperative ha deciso di investire con convinzione e che sta dando importanti risultati – ha spiegato Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana – abbiamo deciso di investire sui giovani, entrando nelle scuole e spiegare a loro, e prima ancora ai loro insegnanti, cosa significa l'impresa cooperativa, come sperimentare i processi tipici nella gestione dell'attività sociale, della governance della cooperativa, di come si gestisce e si crea il valore della produzione, come lo si comunica e come si vende. Siamo convinti infatti che se abituiamo fin da subito i giovani ad essere imprenditori collettivi, in futuro questi stessi giovani potranno essere sia cittadini migliori ma anche migliori imprenditori di cui il Paese ha sicuramente bisogno.”