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mercoledì 04 dicembre 2024

Street Art: il graffito di Shamsia Hassani sulle pareti della scuola ITI Leonardo da Vinci

24-10-2017
Da ora in poi Firenze potrà vantarsi di un'altra opera d'arte che va ad arricchire lo spessore culturale della città, volgendo lo sguardo oltre i propri confini e aprendo le porte a Shamsia Hassani, street artist che si esprime nel difficile contesto di Kabul.

In Occasione della "Giornata Europea della Giustizia", in programma il 25 Ottobre, la Corte d'Appello di Firenze in collaborazione con il Comune di Firenze e con "Florence Biennale - Mostra internazionale di arte contemporanea", ha promosso l'iniziativa "Kabul art project in Florence", mettendo a disposizione dell'artista uno spazio dove poter esprimere la propria arte.

Shamsia Hassani è nata nel 1988 a Teheran, in Iran, da genitori fuggiti dalla guerra civile, e si batte a colpi di colore per il riconoscimento dell'importanza del ruolo della donna nella società civile e nelle istituzioni.
I suoi graffiti, spesso realizzati nel difficile contesto di sofferenza e degradazione causata dalla guerra, esprimono i valori della pace e della solidarietà e urlano con forza la volontà di esprimere liberamente la creatività personale.

Ma ad urlare sono le sue opere, non i soggetti da lei ritratti: donne senza labbra che non possono parlare, la cui unica possibilità per spezzare il silenzio è attraverso la forza dei colori.
Forse è proprio per questo che le opere di Shamsia non sono esposte in gallerie ma realizzate per strada, dove chiunque può vederle, dove non è l'arte a raggiungere l'uomo ma l'uomo a raggiungere l'arte.

E Firenze non vuole privare nessuno della possibilità di ammirare l'arte di Shamsia Hassani, mettendole a disposizione il muro esterno dell'ITI Leonardo da Vinci (Via del Terzolle,93), dove centinaia di ragazzi ogni giorno vi sfilerano davanti e potranno assaporare e assorbire il forte impatto emozianale trasmesso dal graffito.

Un graffito che raffigura una donna senza bocca e con gli occhi chiusi, sul cui vestito emerge con decisione l'immagine stilizzata dello skyline di Kabul.
Una delle sue mani è in realtà un pianoforte, uno strumento, afferma l'artista, che serve a dare un suono a ciò che la donna non può dire in altri modi.
Gli indici delle sue mani si congiungiungono dando vita ad una soffice luce, un'immagine che ricorda "La creazione di Adamo" e che lei ha descritto come un segno di speranza per il suo paese ("There is a light that is a sign of hope for my country").
A fare da protagonista sullo sfondo è una Firenze che si specchia sull'acqua.
Unendo in una singola opera realtà e culture differenti, Shamsia ha creato un dolce parallelismo tra due mondi distanti; ed è forse proprio l'arte, in quanto forma di espressione di tutti i popoli, che può far da ponte e colmare la lontananza, spezzando una volta per tutte il silenzio!

Shamsia Hassani spiega l'opera in una breve intervista: https://youtu.be/MwSOVB3twaY

Info: www.florencebiennale.org  - www.shamsiahassani.com 

Matteo Susini