Ha per tema
“La pubblica opinione? E’ in crisi, tra fake news e new media” l’
incontro-dibattito con l’
editorialista di La Repubblica Ezio Mauro che si terrà
mercoledì 21 febbraio ore 17.30 al
Saloncino Paolo Poli del Teatro della Pergola (Via della Pergola, 12/32 -
prenotazione obbligatoria a press@fcrf.it – 055 5384348). Il giornalista, che sarà introdotto dal Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari, dopo il suo intervento risponderà alle domande del pubblico.
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Un riflessione sul ruolo che ha oggi l’opinione pubblica – osserva il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – è di grande attualità ed interessa un po’ tutti noi. Per questo abbiamo voluto offrire alla città questo momento che si inserisce in un percorso di confronto e di approfondimento su alcuni grandi temi del nostro tempo cominciato ormai alcuni anni fa e che ha visto numerosi e autorevoli relatori. Solo per citarne alcuni, il Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, il Direttore Generale Affari Economici e Finanziari della Commissione Europea Marco Buti, i giornalisti Piero Ostellino, Federico Fubini, Paolo Mieli, l’economista Luigi Zingales. In questo ambito si colloca anche il ciclo ‘Dialoghi sul limite’ di cui è in corso la seconda edizione. Crediamo che uno dei temi del momento sia proprio il ruolo e il peso dell’opinione pubblica, messo in crisi dalle nuove tecnologie, dai nuovi modi di comunicare e dalle nuove forme di socialità. Oggi questo blocco è estremamente frammentato ed è sempre più difficile per organismi privati o pubblici rapportarsi con settori organici e vasti della società civile. Abbiamo chiamato a parlarne un professionista del prestigio e dell’autorevolezza di Ezio Mauro che, per i ruoli che ha ricoperto, è certamente un osservatore privilegiato di questo fenomeno’’.
Ezio Mauro, nato a Dronero (CN) il 24 ottobre 1948, ha iniziato la professione di giornalista nel 1972 alla Gazzetta del Popolo di Torino, seguendo, tra l'altro, le vicende legate al terrorismo politico. E' poi passato a La Stampa, a Roma, come inviato di politica interna. Sempre per La Stampa ha svolto servizi ed inchieste all'estero, in particolare negli Stati Uniti. Nel 1988 ha iniziato la sua collaborazione con La Repubblica, come corrispondente dall'Urss, con base a Mosca. Per tre anni ha seguito la grande trasformazione di quel Paese nel periodo della Perestrojka, viaggiando nelle Repubbliche dell'Unione Sovietica. Il 26 giugno 1990 è tornato a La Stampa come condirettore, per poi assumere la carica di direttore il 6 settembre 1992. Il 6 maggio 1996 diventa direttore di la Repubblica. Nell’ottobre 2009 la Harvard Kennedy School, centro di formazione del personale di governo e la Nieman Foundation for Journalism di Harvard, gli hanno assegnato un encomio in riconoscimento del ruolo svolto da Repubblica «in un momento di grave pericolo per la libertà di stampa in Italia». Nel 2011 pubblica con Gustavo Zagrebelsky “La felicità della democrazia. Un dialogo” edito da Laterza. Nel 2015 pubblica ‘Babel’ edito da Laterza, il suo dialogo sulla democrazia con Zygmunt Bauman. Il 14 gennaio 2016 lascia la direzione di Repubblica con cui collabora come editorialista. Nel 2017 gli sono stati assegnati Il Premiolino, il Premio Cherasco, il Premio Andrea Barbato, il Premio Giovanni Spadolini ed è stato insignito dalla Presidenza francese della Légion d’honneur.