Giovedì 5 Luglio, alle
ore 19.00, è prevista l'inaugurazione del secondo Stencil Murale
#rarinoninvisibili che arriva nel
Quartiere 3, nel
Centro Sportivo Galluzzo (via Virgilio Biagini, 3/b).
L'iniziativa fa parte di "
Un Muro per Sofia", la campagna di sensibilizzazione promossa da da
Voa Voa! Onlus Amici di Sofia, la giovane associazione nata per dare assistenza socio-sanitaria, sostegno psicologico, legale ed economico alle famiglie con figli colpiti da patologie rare neurodegenerative diagnosticate in età pediatrica.
Presenti all'inaugurazione del murale il Presidente dell'Associazione
Guido De Barros, l'Assessore alle politiche giovanili
Andrea Vannucci, l'Assessora al Welfare
Sara Funaro, il Presidente del Quartiere 3
Alfredo Esposito, il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana
Eugenio Giani, il Presidente de' Bianchi di Santo Spirito
Marco Baldesi e il Presidente del Centro Sportivo Galluzzo
Franco Angelozzi.
Il progetto parte da lontano: era infatti l'inverno del 2013 quando due artisti bresciani, rimasti a lungo anonimi, realizzano uno stencil che ritrae una bambina con la scritta "Aiutate Sofia" sul muro degli Spedali Civili. Ovviamente l'opera, ritenuta un atto vandalico, è stata oscurata nel giro di pochi giorni, ma ha dato coraggio ai genitori che si sono sentiti meno soli.
A distanza di anni, il presidente della Onlus, nonchè padre di Sofia, ha deciso di utilizzare il mezzo dei social network per tentare di rintracciare gli anonimi artisti. Da quell'isolato ed irripetibile gesto così significativo, anni dopo è partita l'idea di condividerlo con il mondo attraverso un progetto di sensibilizzazione a favore dei nostri bambini speciali, con l'augurio di suscitare un profondo impatto emotivo nelle persone.
La scelta del murales non è stata casuale: usando la potenza espressiva della street art, nata nelle periferie metropolitane e tempo fa considerata puro atto vandalico, si va a denunciare l'emarginazione e l'ingiustizia sociale.
Fedele al concetto originario, e forte del consenso istituzionale, l'opera d'arte realizzata per la campagna di sensibilizzazione vuole rappresentare un atto di denuncia dell'emarginazione socio sanitaria del malato raro. Tale condizione infatti coivolge l'intero nucleo familiare, investito dallo tsunami di una diagnosi che in pochi anni porta inesorabilmente alla morte del bambino, condannato dal disinteresse scientifico verso malattie che non hanno mercato in quanto rare, nonchè dalla mancanza cronica di aiuti assistenziali adeguati ai loro bisogni complessi.
L'idea, dunque,è quella di superare il mondo virtuale e portare nelle piazze, in mezzo alla gente, un segno originale ed un messaggio di sensibilizzazione sul mondo invisibile dei malati rari pediatrici.
Per maggiori informazioni:
www.voavoa.org RC