Perché sono così diffuse le violenze di genere e in particolare il femminicidio? Da dove nascono e quali risposte si possono dare per la salute e il benessere delle donne? Questi interrogativi sono al centro dell’incontro che la Fondazione il Fiore di Firenze organizza martedì 27 novembre alle 17 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa e con la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze presso la sede di quest’ultima: a Firenze in piazza Brunelleschi n. 3-4 (sala Comparetti, ingresso libero). Un’occasione per celebrare e riflettere sulla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che ricorre il 25 novembre di ogni anno e fu istituita dall’Onu in ricordo del brutale assassinio, nel 1960 nella Repubblica Dominicana, delle tre Sorelle Mirabal, conosciute col nome in codice mariposas (farfalle). Da qui la scelta della Fondazione di Firenze di una foto di farfalla di Carlo Delli per comunicare questo appuntamento, intitolato “La violenza di genere: quali effetti e quali risposte per la salute e il ben-essere delle donne”.
All’incontro, dopo il saluto di Floriana Tagliabue, direttore della Biblioteca Umanistica, interverranno due sociologhe del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa: Rita Biancheri, professoressa associata di “Sociologia dei processi culturali”, che si occupa di studi di genere con particolare attenzione alle dinamiche famigliari e ai processi di salute, e la ricercatrice Irene Psaroudakis, che si occupa di metodologia della ricerca sociale e di sociologia dell’immaginario con particolare riferimento all’identità contemporanea. A moderare l’incontro sarà la presidente della Fondazione il Fiore di Firenze, Maria Giuseppina Caramella.
«La violenza di genere – spiega Rita Biancheri - è sempre di più considerata un fenomeno emergente e trasversale; l’immagine che ne deriva troppo spesso rimanda a chiavi di lettura che si fermano ad una fotografia quantitativa, mentre approfondimenti interpretativi devono riguardare la ricerca di ciò che i dati non dicono. Occorre quindi approfondire le radici storiche del patriarcato e della subordinazione della donna, analizzare quel coacervo di sentimenti e conflitti, reciprocità e dominanza che alberga nella sfera domestica, ma anche nelle immagini pubbliche dove l’uso del corpo femminile - strumentale e denigratorio - fornisce gli elementi culturali per un’analisi critica delle varie sfaccettature che intervengono nelle dinamiche sociali e che alimentano i comportamenti aggressivi. Una lettura, dunque, del perché accade ciò che va sotto la grande cornice del femminicidio e delle molteplici forme di violenza, prendendo in considerazione sia il retaggio storico del problema che le sue possibili risposte in termini di salute e benessere delle donne».
Per ulteriori informazioni, Fondazione il Fiore. Tel.: 055-225074