Dopo due anni torna visibile a tutti la
Fontana del Nettuno di piazza della Signoria, riportata all'antico splendore da un accurato e complesso restauro che restituisce alla città di Firenze la sua Fontana più famosa, resa nunovamente trionfale grazie alla riattivazione dell'impianto idrico che alimenterà i maestosi giochi d'acqua e che per la prima volta nella storia ricalca gli scenari immaginati e voluti da
Bartolomeo Ammannati che la progettò.
"Finalmente – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – restituiamo alla città uno dei suoi simboli più amati: dopo questo restauro la fontana dell’Ammannati è veramente splendente e bellissima. Siamo felici che adesso tutti potranno nuovamente ammirarla e che la fontana torni ad animarsi con nuovi getti d’acqua coreografici che finalmente hanno tutta la potenza pensata dallo scultore e che non potranno non affascinare i visitatori. Grazie a Ferragamo che ha dimostrato intuito e sensibilità nell’essere al nostro fianco in questa operazione che è davvero una prova d’amore per la città, e al Teatro del Maggio musicale fiorentino per aver ideato una festa inaugurale degna di Firenze"Il restauro di uno dei monumenti più noti e amati della città è costato 1,5 milioni di euro, arrivati dalla maison
Salvatore Ferragamo tramite Art Bonus.
"È un vero privilegio per la nostra azienda essere stati promotori di questa importante attività di restauro, è un’opera che viene restituita nel suo massimo splendore alla città di Firenze, ai suoi cittadini e ai numerosi turisti provenienti da tutto il mondo che ogni anno visitano il capoluogo toscano. Tutto ciò è il frutto di una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato e un ringraziamento della nostra famiglia alla città e all'intenso sodalizio creato da mio padre e mia madre che prosegue tuttora - ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente del gruppo Salvatore Ferragamo – quest’ultimo progetto è dunque un modo per esprimere la nostra gratitudine a Firenze."Per
la giornata dedicata all'inaugurazione della restaurata Fontana il
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha proposto lo spettacolo "E nel marmo e nel bronzo mise acqua e fuoco", un richiamo allo spirito delle feste rinascimentalie barocche, rievocate attraverso un gusto contemporaneo, quindi con l'uso di moderne tecnologie quali proiezioni, luci e suoni. La storia di uno dei simbolio della città di Firenze viene raccontata attraverso un testo teatrale e una serie di quadri astratti che presentano varie discipline acrobatiche: i tessuti e il cerchio aereo, il trapezio e le verticali, le contorsioni. Con l'adattamento teatrale del testo di
Alessandro Riccio , l'allestimento scenico di
Saverio Santoliquido e il testo e la drammaturgia di
Giovanni Vitali.
“Siamo felici di omaggiare la cerimonia di inaugurazione della restaurata Fontana dell’Ammannati riportata al suo originario splendore con una spettacolare performance concepita dal Maggio che richiama con gusto contemporaneo e teatrale lo spirito delle feste rinascimentali e barocche - ha detto Cristiano Chiarot, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino -. Arricchire di contenuti i momenti importanti della vita della città è una delle missioni del nostro teatro. Questa è l’occasione emblematica in cui un simbolo di Firenze viene restituito alla città attraverso un’operazione virtuosa che unisce l’impegno del pubblico e del privato e il Maggio non poteva mancare”Storia della Fontana: Nel 1559
Cosimo I de' Medici bandì un concorso per creare la prima fontana pubblica di Firenze, al quale parteciparono i più importanti scultori fiorentini dell'epoca:
venne scelto il Nettuno di Bartolomeo Ammannati perchè più significativo nell'esaltare i gloriosi traguardi marinari raggiunti in quei decenni da ducato di Toscana. Inaugurato provvisoriamente per le nozze di Francesco | de' Medici e la granduchessa Giovanna d'Austria il 18 dicembre 1565, fu definitivamente terminata e inaugurata il 24 giugno 1574.
La figura di Nettuno, realizzata in marmo bianco di Carrara, riprende i tratti di Cosimo | de' Medici, si erge su una vasca ottagonale che contiene i quattro cavalli a cocchio. Ai suoi piedi stanno tre tritoni intenti a suonare delle tibie che zampillano acqua.Agli andoli della vasca sono presenti gruppi di divinità marine, ciascuna delle quali ha ai piedi un corteo di ninfe, satiri e fauoni di bronzo realizzati dallo stesso Ammannati.
La scultura marmorea
non riuscì subito ad ottenere l'apprezzamento dei fiorentini che scherzosamente diedero al Nettuno il soprannome di "Biancone" e irresero l'artista con la famosa battuta 'Ammannato, Ammannato, che bel marmo hai sprecato'.
I primi danneggiameti a discapito della Fontana risalgono già al 1581, tanto che pochi anni dopo si rese necessario costruire intorno una ringhiera di protezione. Atti vandalici, furti e danneggiamenti si sono susseguiti negli anni, fino ad arrivate ai nostri tempi, l'ultimo nel 2005 che ha comportato la caduta della mano destra del Nettuno. Mentre il primo restauro risale agli anni'20 del settecento ad opera di Giovanni Battisti Foggini e in seguito dell'architetto Giuseppe del Rosso nei primi dell'ottocento.
I condotti idrici che permettevano i giochi d'acqua della Fontana videro negli anni una continua manutezione che, per vari motivi, portano alla loro chiusura fino al 1993 anno in cui vennero riattivati ma non portarono mai ad una completa efficienza.
É proprio
l'impianto idrico l'elemento fondamentale del progetto di restauro che vede il suo rifacimento, a partire dalla rimozione delle vecchie tubazioni, fino alla scelta delle acque per il mantenimento e la conservazione delle opere. Infatti l'ingiallimento del marmo e le alterazioni cromatiche dei bronzi erano dovuti anche alle acque che rilasciavano sostanze ferrose e altri materiali.
Per maggiori informazioni:
www.comune.fi.it Alessia Carpentiere