"Care mamme, grazie per il vostro dono. Faremo di tutto per onorarlo e per continuare gli studi nel nome dei vostri figli". Poche parole pronunciate da Massimiliano e Claudia, due giovani studenti di Amatrice che hanno ricevuto le borse di studio, generate dal libro Lettere senza confini, curato dalla giornalista fiorentina Gaia Simonetti. Lo spazio più lungo è stato dedicato all'abbraccio tra i ragazzi e le mamme sul palco del teatro Vespasiano di Rieti nel corso della premiazione del concorso letterario "Filippo Sanna", il giovane scomparso col terremoto di Amatrice, a cui è indirizzata la lettera di mamma Stefania presente nel libro pubblicato da Edizioni Adv: "Dopo averti visto uscite vivo dalle macerie, ho sperato nel miracolo. Mi rimangono i ricordi nitidi di quando salivo in mansarda a osservarti mentre dormivi e con le tue spalle larghe abbracciavi il cuscino...".
Si conclude così il primo percorso del libro di lettere di mamme a figli che non ci sono più, che ha portato la loro testimonianza in più città italiane, nei teatri e nelle scuole. Il progetto è partito dal dolore di 6 mamme di Firenze, Mantova e Rieti, per poi raggiungere altre mamme di altre città, che hanno scavato nell'anima per dar vita ad uno scrigno di emozioni e lo hanno condiviso e declinato alla speranza. La loro base di partenza è "disegnata" da una frase di Martin Luther King:"Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c'era nessuno".