Domenica 17 novembre 2019, alle ore 10.30, la
Sala Sadun della
Comunità Ebraica di Firenze (via Farini 6) ospiterà, in occasione del centenario della nascita di Primo Levi, il convegno "
Primo Levi: scienza, scrittura, identità ebraica".
Interventi:
"Primo Levi e il sistema periodico: chimica, letteratura, memoria" di Luigi Dei (Professore ordinario di Chimica Analitica, Rettore dell’Università di Firenze);
"Rifiutare gli idoli. Il gesto dell’opera di Primo Levi" di Raffaella di Castro (Coordinatrice di progetti culturali e informativi dell’UCEI). Moderatore: Ugo Caffaz. In programma i Saluti dal Presidente della Comunità, David Liscia e dall’Assessore all’Istruzione del Comune di Firenze, Sara Funaro. Seguirà Light Lunch.
Primo Levi, chimico e partigiano, venne deportato ad Auschwitz nel 1944, sul finire della guerra, a causa delle proprie origini ebraiche. Le pagine che ha scritto hanno svelato al mondo, con una prosa lucidissima e asciutta, la sconvolgente vergogna dei campi di concentramento, raccontata attraverso gli occhi di un uomo impegnato nel preservare la propria dignità sopravvivendo a una tragedia indicibile. Sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz, ha fatto di questo lo scopo della sua vita e della sua scrittura: cercare di comprendere e raccontare. Si rivelò nel campo letterario con Se questo è un uomo, uno dei più cospicui esempî della letteratura europea sulla realtà dei lager. La liberazione e l'avventuroso ritorno in patria sono i temi del successivo La tregua (1963), mentre alla letteratura d'invenzione appartengono Storie naturali (1966, pubblicato con lo pseudonimo di Damiano Malabaila) e Vizio di forma (1971), raccolte di racconti apparentemente fantascientifici, ma sostanziati dalla medesima problematica morale dei libri precedenti. Alla sua professione di chimico e rispettivamente alla sua esperienza del mondo della produzione industriale sono legate le due successive raccolte: Il sistema periodico (1975) e, in particolare, La chiave a stella (1978, con il quale vinse il Premio Strega), nel quale sembra riflettersi una singolare coincidenza di atteggiamenti morali e persino di procedure tra il lavoro dello scrittore e quello dell'operaio specializzato. Tornò al tema delle persecuzioni razziali in alcune pagine di Lilìt e altri racconti (1981), nel romanzo Se non ora, quando? e in un ultimo libro denso di riflessioni, I sommersi e i salvati. Pubblicò anche libri di poesie (L'osteria di Brema, 1975; Ad ora incerta, 1984), un'antologia delle letture a lui più care (La ricerca delle radici, 1981), una traduzione del Processo di F. Kafka (1983) e due raccolte di articoli (L'altrui mestiere, 1985; Racconti e saggi, 1986), frutto della sua collaborazione al quotidiano La Stampa. Venne trovato morto l’11 aprile 1987 alla base della tromba delle scale della propria casa di Torino a seguito di una caduta: rimane il dubbio se la caduta sia dovuta a cause accidentali o se sia stato un suicidio.
Per ulteriori informazioni:
www.firenzebraica.it