Avanti con la scienza e la tecnica, avanti con la conoscenza fugando le paure e la tentazione alla regressione: solo così possiamo portare avanti una lotta efficace ai cambiamenti climatici. E' l'
invito rivolto dal presidente Enrico Rossi al
Mandela Forum di Firenze agli
oltre 7000 studenti che stanno partecipando al
23esimo Meeting dei Diritti Umani.
"Nel giorno della Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo che porta la data 1948 - dice il presidente Rossi - il primo diritto dell'uomo è che siano conservate sul nostro pianeta Terra le condizioni di sopravvivenza della specie umana. E credo sia opportuno che i giovani siano ben informati su questo tema e possano vedere le possibilità di intervento, possano vedere ciò che si può costruire. Le questioni vanno affrontate con la scienza e con la tecnica e quella di oggi è una giornata importante per i giovani e per tutti noi".Rossi ha poi annunciato che dopo la pausa natalizia la Regione presenterà il Piano d'azione per la Toscana Carbon Neutral entro il 2030, con lo scopo di ridurre le emissioni di Co2 lavorando sul risparmio energetico, sull'economia circolare, sulla mobilità dolce, sulla geotermia, importantissima risorsa che allo stato attuale contribuisce al 30 per cento alle energie rinnovabili.
"La geotermia - spiega Rossi - è un'energia alternativa soprattutto se si catturano le emissioni di Co2 come stiamo facendo, quindi la geotermia può passare dal 30 al 60%, compresa la bassa e la media entalpia. Poi c'è l'altra faccia della medaglia, le azioni di assorbimento della Co2 che abbiamo già rilasciato. L'obiettivo a cui stiamo già lavorando è quello della piantumazione di alberi nella Piana, tra Firenze e Prato. Vogliamo sviluppare un piano che consenta di piantumare attorno a Firenze tanti alberi così da consentire di dimunuire la Co2 e ripulire aria in modo decisivo. Grazie a tutte queste azioni la Toscana insieme a poche altre regioni a livello europeo può darsi ragionevolmente l'obiettivo di neutralità di emissioni entro il 2030, una cosa importante per combattere i cambiamenti climat ici e creare una prospettiva per il futuro"."Qui si è parlato di scienza e sul palco si sono succeduti giovani e giovanissimi scienziati che si occupano di ambiente perché i ragazzi che stamani sono venuti qua sentissero dalla viva voce di chi fa ricerca che è ancora possibile salvare il nostro pianeta e che ci sono tanti giovani come loro che stanno lavorando per questo obiettivo". La vicepresidente della Regione Monica Barni spiega la scelta del tema che anima il 23esimo Meeting dei Diritti Umani, circondata da migliaia di ragazzi. "Abbiamo scelto questo argomento - continua Barni - considerata la sua attualità e per il forte interesse che le giovani generazioni hanno dimostrato su questo tema. Fatto sta che non appena abbiamo aperto le iscrizioni al Meeting, in pochissimi giorni il Mandela è risultato al completo con classi che arrivano da tutta la Toscana. Quest'anno abb iamo deciso di rendere protagonisti i ragazzi che hanno seguito un percorso sull'ambiente a scuola grazie anche all'intervento di Oxfam"."Il Mandela in queste giornate sui diritti umani è sempre emozionante - dice l'assessore all'istruzione Cristina Grieco - e quest'anno lo è ancora di più perché parliamo di ambiente, tema che unisce i ragazzi in una presa di coscienza collettiva. Trattarlo qui oggi, dopo un periodo di studio nelle scuole, rappresenta un valore aggiunto, una risposta alle loro istanze. E significa anche, da parte delle istituzioni, mettersi in ascolto di queste istanze. Chiedono a noi politici di fare qualcosa per preservare il loro futuro"."E oggi i politici hanno deciso di non salire sul palco - prosegue Grieco - proprio perché i protagonisti sono loro. Queste non sono giornate spot ma sono il punto di arrivo di un percorso iniziato a scuola un percorso che la Regione stimola all'interno degli istituti scolastici, dove ragazzi e ragazze vanno spinti ad occuparsi di questi argomenti in modo trasversale, all'interno del loro percorso di studio. Su questo credo ci sia da lavorare ancora molto, proprio per cercare di modificare l'impostazione iperdisciplinare con valutazione rigida e creare più momenti di confronto e di crescita".Il climatologo Buizza: "Gas serra emergenza da risolvere"Migliaia di luci stanno brillando nella platea del Mandela, piccole luci di cellulare, come ai concerti. Sul palco non c'è un cantante ma il climatologo Roberto Buizza che ha appena lanciato un invito agli oltre 7000 giovani in platea: "Se siete d'accordo che bisogna diminurie l'emissione di gas serra, accendete il telefonino. Convincete i vostri genitori, gli amici, i politici che bisogna risolvere il problema il prima possibile". E i telefonini hanno risposto.Roberto Buizza, fisico all'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e coordinatore dell'iniziativa federata sulla climatologia con Scuola Normale Superiore e Scuola IUSS Pavia, che ha già raccolto 250 adesioni da parte di scienziati e intellettuali, ha appena finito di parlare degli effetti del riscaldamento globale. Un effetto che sta aumentando a causa dei comportamenti dell'uomo, ma che sempre e solo l'uomo può limitare invertendo la tendenza. Come? Cambiando gli stili di vita, a partire dal modo di alimentarsi, di scaldarsi e rinfrescarsi, da come ci spostiamo.Stefano Mancuso: "Ognuno di voi può cambiare qualcosa piantando un albero"Le piante sono la vita stessa del pianeta, gli animali costituiscono solo lo 0,3 per cento della biomassa. Tra qualche anno vi troverete ad affrontare un ambiente molto diverso, la sfida del cambiamento climatico è la grande sfida dell'umanità e per ora abbiamo ascoltato solo buone intenzioni". Questo uno dei passaggi dell'intervento di Stefano Mancuso, professore ordinario dell'Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, all'edizione 2019 del Meeting dei diritti umani al Mandela Forum di Firenze."Bisogna agire in maniera pratica – ha detto ancora - e la pratica ci dice che se noi piantiamo mille miliardi di alberi nel nostro pianeta riusciremo a invertire il cambiamento climatico. Altrimenti, quando avrete 60 anni – si è rivolto ai 7mila studenti che affollano il palazzetto - vi troverete con quattro gradi di temperatura in più e questo vuol dire che Firenze avrà la temperatura di Tripoli e Catania il clima del Sahel. Mille miliardi di alberi richiedono una superficie grande come gli Stati Uniti, ma questa superficie va trovata. Altre nazioni come la Nuova Zelanda e l'Irlanda si stanno muovendo e noi cosa stiamo facendo? Le piante – ha concluso - possono cambiare il nostro mondo: voi potete essere il motore del cambiamento e ognuno di voi può piantare un albero".Info, programma e tutte le edizioni su:
www.regione.toscana.it/meeting-diritti-umani(fonte: Toscana Notizie - Agenzia di informazione della Giunta Regionale)