Martedì 4 agosto 2020, alle ore 17.30, aprirà i battenti alla
Casa del Popolo di Ugnano (Via di Ugnano, 69) e rimarrà aperta fino all’11 agosto, data della Liberazione di Firenze. È la mostra “
Memoria di un ponte” dedicata alla storia del ponticino di Mantignano. L’esposizione, a cura di
Maurizio Dell’Agnello e Matteo Mengoni, è stata concepita raccogliendo una vasta documentazione legata alla storia del Ponte di Mantignano, detto dei Cazzotti, dalla sua costruzione agli eventi avvenuti durante la Liberazione di Firenze. La ricerca è stata condotta consultando fonti bibliografiche edite, documenti archivistici e i diari di guerra dei battaglioni Neozelandesi, Statunitensi e Canadesi. Le illustrazioni sono state curate da Roberto Fiordiponti che con i suoi disegni ha contribuito a preservare la memoria della storia e delle tradizioni del territorio d’Oltregreve con particolare riferimento alle zone di Ugnano e Mantignano.
All’inaugurazione saranno presenti, tra gli altri, l’assessore alla cultura della Memoria
Alessandro Martini, il presidente del Quartiere 4
Mirko Dormentoni, il presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea
Giuseppe Matulli.
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Invito i cittadini a partecipare domani e a visitare la mostra – dichiara l’assessore Martini -.
Questa iniziativa accende i riflettori su un episodio importante ma meno noto della Liberazione di Firenze, in particolare della zona dell’Oltregreve al confine con Scandicci, avvenuto il 4 agosto 194, che vide la collaborazione tra i partigiani e le forze alleate che arrivavano dal Chianti". Si tratta del salvataggio del ponte di Mantignano, minato dai tedeschi nei giorni precedenti, da parte SAP partigiane che rimossero le mine. Il ponte poi fu presidiato dalle truppe neozelandesi e nella zona furono presenti anche americani e canadesi".
La mostra è stata realizzata dall'
ANPI Isolotto-Circolo Sergio Rusich in collaborazione con la Casa del Popolo di Ugnano, il patrocinio del Comune di Firenze e il contributo del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno.
Fonte:
www.comune.fi.it (Ufficio Stampa)