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Se lasciassimo la difesa della legalità alle sole forze dell'ordine e al lavoro, pur sicuramente importante, della magistratura, saremmo perdenti in partenza".
L'assessore della Toscana Stefano Ciuoffo lo dice alle ragazze e ai ragazzi, davvero numerosi (tanto da creare un effetto imbuto telematico), che durante la mattinata del 14 dicembre hanno partecipato online e da tutta Italia all'evento annuale delle
"Giovani sentinelle della legalità" organizzato dalla Fondazione Caponnetto, una fondazione che studia la mafia così come lo faceva il giudice, scomparso, a cui dal 2003 è intitolata, e che molto lavora con le scuole.
"S
aremmo perdenti rispetto alla criminalità organizzata – spiega
Ciuoffo, che nella giunta regionale ha, tra le altre, la delega alla legalità –
perché la prima azione è invece quella di essere cittadini attivi. Vincerete se sarete consapevoli dell'importanza della vostra presenza e partecipazione alla comunità in cui vivete, portando e testimoniandone i valori ogni giorno". Il che è proprio il cuore del progetto che la Fondazione Caponnetto porta avanti con le scuole.
"Certo – aggiunge -
per fare questo occorre credere anche nelle istituzioni e ritrovare all'interno equità dei diritti, perché a tutti devono essere date le stesse possibilità".
La Regione ha firmato con la Fondazione una convenzione nel 2009 e dal 2016 il progetto partecipa al bando annuale regionale che premia i migliori progetti di educazione alla legalità proposti dalle associazioni del terzo settore .
Per questa edizione la Fondazione ha ricevuto dalla Regione un contributo di 27 mila euro e sono state ventidue in tutta la Toscana, distribuite in diciannove diversi comuni,
le scuole che hanno partecipato: 71 classi e circa 1800 studenti in tutto. É stato realizzato anche un giornale, "Le sentinelle di Nonno Nino" (come i ragazzi chiamavano affettuosamente il giudice Caponnetto), che pubblica i risultati delle iniziative.
Durante la videoconferenza i ragazzi e i loro insegnanti hanno parlato di tanti temi: dall'ambiente al degrado delle città, dall'acqua e i pubblici servizi alla scuola. La legalità si può infatti declinare in tanti modi. "
Il senso civico si forma in classe – dice
Ciuoffo, mentre saluta la sua vecchia scuola, il Convitto Cicognini di Prato, collegato online –
Avere la percezione che la legalità sia fondata solo sul controllo è l'errore in cui non cadere. Dopodiché, visto che la criminalità organizzata è brava a mimetizzarsi, occorre non sottovalutarne mai il rischio ed essere, sempre, vigili sentinelle. Anche in Toscana la mafia esiste ed opera, infiltrandosi nel mondo delle imprese e talvolta delle istituzioni. Non appare, ma non è detto che non ci sia, ed esserne consapevoli è il primo passo per combatterla".
Per questo da quattro anni la Regione ha deciso di studiare il fenomeno con rapporti annuali affidati ad esperti. Mafia ed 'ndrangheta operano nel traffico degli stupefacenti oppure infiltrandosi nell'economia sana per riciclare il denaro sporco. Numerosi sono stati i beni confiscati negli anni anche in Toscana: il più importante e diventato
un simbolo di riscatto è la tenuta di Suvignano nei comuni di Monteroni d'Arbia e Murlo nel senese, ora affidato alla Regione. E proprio per discutere della gestione di tali beni in Toscana l'assessore
Ciuoffo incontrerà martedì 15 dicembre 2020
il direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il prefetto Bruno Corda.
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La crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria da coronavirus – ha ammonito in apertura di conferenza
il presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri –
creano un terreno fertile in cui operare per accaparrarsi immobili, terreni, servizi ed attività commerciali. Si stima che in tutta Europa le mafie possano contare su una disponibilità liquida di duemila miliardi di euro. Il momento che stiamo vivendo è grave".
La Regione Toscana da anni ha tra le sue priorità la cultura della legalità. Promuove attività di studio, di ricerca e di educazione, con un occhio particolare ai giovani e alle scuole. Uno degli strumenti che si è data è il
"Centro di documentazione Cultura della legalità democratica", vera 'casa della memoria' di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze sui temi della criminalità organizzata e le mafie, il terrorismo e le stragi aperta a giovani e ricercatori di tutte le età e di ogni parte del mondo.
Fonte: Toscana Notizie - Agenzia di informazione della Giunta Regionale
C.O.