Una vicenda ancora poco conosciuta, quella dell'attività artistica nel campo di concentramento di Theresienstadt, avvenuta durante un periodo storico così buio come fu l'Olocausto.
Lunedì 25 gennaio 2021, alle ore 16.00,
Sofia Tapinassi, la pianista e maestra di pianoforte fiorentina di 26 anni che ha lavorato al progetto "
Lasciammo il campo cantando" costituito da una parte di
musica dal vivo e da un
documentario indipendente sulla divulgazione delle attività musicali nel campo di concentramento di Theresienstadt, interverrà al
Consiglio Comunale di Firenze in occasione delle iniziative per il
Giorno della Memoria. A seguire ci saranno gli interventi della vice presidente dell'Aned (Associazione nazionale ex deportati)
Sara Burberi e dei consiglieri.
Si stima che 150.000 ebrei furono deportati a Theresienstadt, che si configurò come il più importante campo di concentramento della Cecoslovacchia. La maggior parte provenivano dal territorio ceco, ma vi furono deportazioni destinate a questo campo anche dai territori ad esso circostanti.
Tra la totalità dei prigionieri, vi erano anche artisti di talento e di chiara fama: musicisti, direttori d’orchestra, attori, poeti, registi e scenografi. Fu così che le attività artistiche, dapprima svoltesi in clandestinità, ottennero un’autorizzazione ufficiale dal regime nazista, che in esse vide anche un’opportunità per rinforzare l’attività propagandistica già messa in moto su questo campo.
A Terezín divenne quotidiano l’ascolto di concerti solistici, orchestrali e cameristici, ed era inoltre possibile assistere alla messa in scena di opere e rappresentazioni teatrali interamente realizzate dai prigionieri del campo con i pochissimi mezzi a loro disposizione. Tutto questo mentre le condizioni di vita si facevano sempre più inumane, segnate dal sovraffollamento, dalla carenza di cibo e condizioni igieniche inadeguate.
Mossa dalla necessità di far conoscere questa particolare storia, Sofia ha deciso non solo di suonare la musica di alcuni compositori che furono deportati a Theresienstadt, come Gideon Klein, Pavel Haas e Hans Winterberg, ma anche di impegnarsi a realizzare un documentario che possa, nel suo piccolo, omaggiare i musicisti che secondo lei devono avere un posto di maggior rilievo nella storia della musica occidentale.
Il film, che sarà pubblicato nell’estate del 2021, è il risultato di una profonda ricerca a cui Sofia si è dedicata negli ultimi due anni, durante i quali lei stessa ha avuto l’occasione di incontrare alcuni sopravvissuti e i loro parenti. Ha inoltre intrapreso numerosi viaggi in varie località europee per indagare sulle persone che sono state internate nel campo di Theresienstadt e sulla musica che fu in tal luogo eseguita.
Il progetto narrerà una storia che, nella sua tragedia, trovò qualche momento di rifugio e di conforto attraverso l’arte.
Per maggiori informazioni:
www.lasciammoilcampocantando.it