Un unico spettacolo in 50 città italiane per dire con forza no a ogni forma di violenza sulle donne. Si intitola “Il nome potete metterlo voi”, scritto e diretto dal regista Mauro Monni, ed è al centro del progetto “Una nazione, uno spettacolo” promosso proprio in occasione del 25 novembre.
Alla presentazione oggi a Firenze è intervenuta la senatrice
Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui Femminicidi. "
Questo spettacolo - sottolinea la senatrice del Pd Valeria Valente -
ha un titolo esemplare: 'il nome potete metterlo voi'. Le storie delle donne che subiscono violenza fino al femminicidio finale si somigliano purtroppo nelle dinamiche, perché la violenza di genere è frutto della cultura della sopraffazione del sesso maschile su quello femminile, della mancanza di parità, di relazioni squilibrate, di una cultura ancora patriarcale. Di femminicidio muoiono più di 100 donne all'anno, una ogni 2-3 giorni circa. Eppure dietro ogni numero c'è una storia. Le leggi ci sono, ma bisogna cambiare la cultura, attraverso la formazione di tutti gli operatori della giustizia, della sanità, della scuola. Dobbiamo potenziare la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio e soprattutto, quando le donne denunciano devono essere credute e tutelate. Loro e i loro figli. Insieme le donne possono farcela, lavori come questo sono preziosi".
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Un evento condiviso non solo in Toscana ma in tutta Italia, circa 50 città che ospiteranno questo evento. - è quanto ha evidenziato la
vicesindaca di Firenze Alessia Bettini -
Il tema della violenza di genere è drammatico e ci riguarda tutti, va combattuto con tanti strumenti ma sicuramente anche con la diffusione di una maggiore coscienza e consapevolezza. In questo senso la cultura ha un ruolo fondamentale. In questa occasione c’è stato anche un importante lavoro di squadra”. Presente anche l’assessora a Diritti e pari opportunità del Comune di Firenze Benedetta Albanese, che ha sottolineato come “l’impegno per il contrasto alla violenza di genere va avanti 365 giorni l’anno; le iniziative per il 25 novembre come questo evento rappresentano un’occasione di riflessione confronto e soprattutto di stimolo per intervenire a ogni livello”.
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Il progetto di Mauro Monni e dell’Associazione Sine Qua Non è un progetto importante. - ha fatto presente l’assessora regionale Monia Monni -
Negli ultimi anni, il tema del femminicidio e, più in generale, della violenza di genere è diventato sempre più centrale nella discussione pubblica, ma non mai abbastanza. La cultura, e in questo caso il mondo del teatro giocano un ruolo fondamentale non solo divulgativo, ma anche educativo. Spesso si crede che le violenze di genere siano distanti da noi, ma basta davvero guardarsi attorno per capire che non è così. Penso che conoscere la natura violenta di certe relazioni, sia il primo passo di una presa di coscienza collettiva, per poi arrivare ad intervenire ed educare le generazioni future. Ringrazio per questo splendido lavoro Mauro e Sine qua Non.”
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Violenze e discriminazioni di genere offendono tutti e, soprattutto, tolgono alla nostra comunità ogni chance di effettivo progresso, ogni possibilità di cogliere le sfide della modernità – ha poi detto la Presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale della Toscana Cristina Giachi –
per questo oltre alla condanna dobbiamo lavorare sulla cultura della nostra società, come fa questa bellissima iniziativa, perché la vera parità di genere si realizza soltanto se cambia la cultura di uomini e donne. Bisogna consentire alle donne la possibilità effettiva di esprimere appieno i loro talenti nella vita professionale così come in quella collettiva in generale. Una nuova etica pubblica non può che passare da questa sfida e come Consiglio regionale intendiamo mettercela tutta”.
Un testo originale, privo di retorica, divertente e drammatico al tempo stesso, promosso in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne dall’associazione culturale Sine Qua Non. La storia di una ragazza prima e donna poi, che racconta di sé sulle pagine dei libri che ha da sempre “avidamente” consumato. Le grandi donne presenti nella letteratura saranno fonti di ispirazione per le sue scelte future. La protagonista è una donna senza nome che perderà la vita per colpa di un legame sinistro e imperfetto. Ecco spiegata la motivazione del titolo scelto dal drammaturgo Mauro Monni autore del testo, “Il nome potete metterlo voi”, perché la morte di una donna per mano di un compagno non può più essere considerata un fatto casuale da poter minimizzare, e anche il teatro deve fare la sua parte mettendoci la faccia. Lo stesso spettacolo sarà rappresentato in contemporanea in oltre 50 città italiane.
Sono oltre 50 i comuni che hanno aderito al progetto e che nella settimana del 25 novembre organizzeranno una rappresentazione dello spettacolo: Benevento, Bologna, Brescia, Buti, Capannori (Lu), Cagliari, Catania, Campi Bisenzio (Fi), Castellina in Chianti (SI), Castiglione Della Pescaia (Gr), Cosenza, Cremona, Cupello (Ch), Empoli (Fi), Fiorano (Mo), Firenze, Galeata (Fc), Genova, Guardiagrele (Ch), Jesi (An), La Spezia, Lecce, Livorno, Massa, Matera, Milano, Monsummano Terme (Pt), Napoli, Parma, Pescara, Piacenza, Pontedera (Pi), Rapolano Terme (Si), Reggio Emilia, Rocca San Casciano (Fc), Roma, Scarlino (Gr), Siena, Torino, Trento, Varese, i comuni appartenenti all’Unione Comuni Valdichiana Senese: Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano Dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita Di Siena, Pienza e Trequanda.
A Firenze appuntamento al teatro Puccini martedì 23 novembre, sul palco anche le attrici Daniela Morozzi, Anna Meacci e il duo Meissa duo saxofoni composto da Alida Delle Lucche e Giulia Fidenti.
Ingresso gratuito. L’iniziativa fa parte del
Festival dei Diritti, manifestazione promossa dal Comune di Firenze.
Il progetto ha il patrocinio della Regione Toscana, della Regione Liguria e del Comune di Firenze, in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana.
Dal 1996 l'Associazione Culturale Sine Qua Non produce e distribuisce spettacoli di Teatro Civile e della Memoria rappresentati in tutta Italia e in Europa. Lo spettacolo “Feltrinelli, una storia contro”, già vincitore di diversi premi nazionali, ha superato le 260 repliche nell’arco di questi anni e nel 2011 ha partecipato, quale rappresentante per l'Italia, al "Festival Internazionale de Teatro de La Habana" a Cuba. Al monologo hanno fatto seguito numerose produzioni quali “L’ Isola delle Rose”, tragica e grottesca rappresentazione della micronazione sorta nel 1968 al largo della costa riminese; “Potente, storia di una gioventù preziosa” che racconta la Liberazione Partigiana di Firenze; “La Solitudine del Re, i 55 giorni di Aldo Moro nella prigione del popolo” che in maniera Shakesperiana narra la prigionia dello statista democristiano; "Libertad, come ti ho fregato Pinochet" che in chiave originale fa rivivere il dramma del colpo di stato cileno del 1973. Da segnalare inoltre gli spettacoli realizzati con il contributo del MIUR, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca: "Ma la Mole no!" tratto dal libro di Giuseppe Culicchia, "1915-'18: guerra di vergogne e di eroi" scritto in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale e "Saint Luois, la nave della speranza", realizzato in occasione della Giornata della Memoria. Di notevole spessore sono le ultime produzioni: "A proposito di donne...", spettacolo al femminile che ha registrato il tutto esaurito in molte città italiane, e "Ite, Missa Est", monologo a due voci che da oltre due anni è in tournée nei teatri italiani. In collaborazione col gruppo musicale Il Banchetto di Firenze ha portato in teatro "Anime Salve a Spoon River" tratto dall'album “Non al denaro, non all'amore né al cielo” di Fabrizio De Andrè. Ultima produzione è l'esilarante black Comedy "Una famiglia (quasi) perfetta", spettacolo che sta raccogliendo ovunque successo di pubblico e critica, e soprattutto "Controcorrente. Gian Maria Volontè e il racconto di un paese imperfetto", spettacolo prodotto dall'Accademia dei Perseveranti di Firenze sulla vita del noto attore, che ha avuto l'onore di debuttare al prestigioso Festival della Versiliana nell'estate del 2020.
Fonte:
www.comune.fi.it (Ufficio Stampa)