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Deponete le armi. I conflitti armati non hanno mai risolto i problemi”.
Sabato 26 febbraio 2022 tutto il quartiere San Donato di Firenze, a Novoli, si è stretto in un forte abbraccio nei confronti dell’Ucraina. Bandiere gialle e celesti, arcobaleno, cartelli in italiano, ucraino ed inglese per dire una cosa sola: “Basta guerra”.
L’iniziativa si è svolta nell’ambito del
Carnevale di Pace, da tanti anni organizzato dall’
Associazione Piazza San Donato, insieme ad
Immobiliare Novoli e a
Garden Eventi. Tra i partecipanti, la presidente dell’associazione Piazza San Donato,
Annalisa Camellini,
Andrea Ciulli per il Quartiere 5, la rappresentante del Consolato onorario ucraino
Oxana Polataitchouk e
Maryna Shavrova, una delle fondatrici dell'associazione Kolos, che nella nostra città diffonde la cultura ucraina. Il toccante incontro ha visto risuonare, nella piazza del centro, l’inno ucraino. Tutti i partecipanti, poi, hanno intonato la preghiera per l’Ucraina.
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Il carnevale dovrebbe essere un momento gioioso, ma oggi certo non possiamo ballare - ha detto Oxana Polataitchouk -.
Purtroppo nella nostra Patria c’è la guerra. Grazie a tutti i fiorentini per il vostro sostegno. Ne abbiamo tanto bisogno”. “
Siamo qui a testimoniare la nostra vicinanza a persone come noi, che vogliono crescere i propri figli in un mondo di pace - le parole dei volontari dell’associazione Piazza San Donato -.
Tutti siamo coinvolti in questo conflitto come in ogni guerra che affligge tante popolazioni del mondo. Noi abbiamo fatto dell'accoglienza e dell'integrazione un valore per la nostra associazione. Siamo convinti che la conoscenza reciproca alimenti il rispetto, l'amicizia e la voglia di crescere culturalmente insieme". “
Questo conflitto - proseguono i volontari, -
ci fa capire quanto sia complesso il presente e quanto sia difficile dare una soluzione a problemi che ormai sono quasi esclusivamente globali. Ci sentiamo inermi, vulnerabili. E comunque non dobbiamo arrenderci. Tutti noi possiamo fare qualcosa. Ognuno con le proprie scelte quotidiane può dire no alla guerra. Con i propri acquisti, con i propri investimenti, con il proprio stile di vita. Lo dobbiamo a tutti coloro che vivono la guerra sulla loro pelle o su quella dei familiari, come i nostri amici ucraini, ma soprattutto lo dobbiamo ai loro e ai nostri figli. Hanno il diritto di sperare nel futuro ed è nostro dovere fare sì che non rimanga solo una speranza”.
Per maggiori informazioni:
https://quartieresandonato.it