È passato esattamente un anno dalla morte improvvisa di Antonio Quatraro, figura di spicco nel panorama dei non vedenti. Adesso, il centro tiflo-didattico di Firenze porta il suo nome. Quatraro è stato ex presidente provinciale e regionale dell’Unione italiana ciechi del capoluogo toscano. “Ad Antonio non poteva che essere intitolato un centro di cultura, un luogo in cui i ragazzi possano crescere e formarsi”, ha detto il presidente regionale Uic Massimo Diodati. Alla cerimonia, tra gli altri, anche gli assessori Sara Funaro e Simone Bezzini, il presidente del quartiere 2 Michele Pierguidi e, ancora, Elisabetta Franchi, responsabile del centro di consulenza tiflodidattica. Tantissimi poi gli amici che hanno stretto in un grande caloroso abbraccio Sandra, la vedova di Antonio. “Il gran numero di presenti dà proprio il senso dell’attaccamento e della gratitudine nei confronti di Antonio - ha detto Funaro -. Lui aveva in particolare una grandissima attenzione verso i bambini e verso il tema dell’accessibilità alla cultura. In questo senso, dobbiamo tutti noi raccogliere la sua eredità affinché nelle scuole ci sia un cambiamento culturale. Oltre agli educatori del Comune, occorre che i docenti di sostegno siano formati anche per rapportarsi con gli alunni che non vedono o che vedono pochissimo”.
Nato nel 1946 in provincia di Foggia, Quatraro era non vedente dalla nascita. Un handicap che però non gli aveva impedito di raggiungere i livelli più alti, sia nel campo degli studi che nella vita professionale. Laureato in Lettere all’Ateneo fiorentino col massimo dei voti, è stato professore di educazione musicale e si è poi contraddistinto per il suo massimo impegno all’interno dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti. Ha seguito progetti anche internazionali ed è sempre stato molto presente sulla scena fiorentina. Si è battuto per i ‘semafori intelligenti’, per gli attraversamenti pedonali sicuri. E, in generale, per una città “più a misura di non vedente”.
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