In occasione della
Giornata Internazionale della Felicità, vengono presentati i risultati dello
studio sulla felicità degli adolescenti realizzato dal Meyer Center for Health and Happiness insieme all’Università di Firenze, in un evento organizzato presso il
Meyer Health Campus che vede coinvolti oltre
200 ragazzi e ragazze, dei 1700 che hanno partecipato allo studio. È un appuntamento per incontrarsi e celebrare la ricorrenza, ma soprattutto per condividere e discutere quanto è emerso dallo studio con coloro che ne sono stati protagonisti.
Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Quali sono le condizioni e i comportamenti che li caratterizzano quando sono più felici? Ma alla fine è possibile misurare la felicità degli adolescenti? Queste sono le domande a cui lo studio ha cercato di rispondere, grazie all’integrazione di analisi fattoriali psicometriche, svolte su scale utilizzate internazionalmente quale l’Oxford Happiness Questionnaire, e analisi del contenuto delle narrazioni raccolte, che hanno permesso di validare il costrutto di felicità dalla prospettiva degli adolescenti.
I risultati dello studio. I ragazzi e le ragazze coinvolti parlano della felicità in modi diversi, spesso non riescono a darne neanche una vera e propria definizione, caratterizzandola talvolta con la negazione di determinate sensazioni e condizioni oppure frequentemente anche con l’esplicitazione delle circostanze in cui ne fanno esperienza. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza per le loro vite e la transitorietà. La felicità evoca soprattutto in loro l’idea di star bene con sé e con gli altri.
Dietro questa espressione, emergono sei dimensioni principali della felicità per gli adolescenti. La più rilevante è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali, in particolare con i propri amici e la famiglia, che condizionano in misura maggiore il loro essere felici. La seconda è l’espressione della loro soddisfazione verso la propria vita, quello che fanno e sono. Vivere emozioni positive è l’ulteriore esperienza che caratterizza la loro felicità, che si esprime attraverso il piacere, il divertimento, l’allegria. La rilevanza di questa dimensione si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono spensierati, senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica. Il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare giocano un ruolo significativo nella felicità dei ragazzi, in particolare il primo determinato dal perseguire e raggiungere propri obiettivi, che gli stessi ragazzi menzionano frequentemente come uno dei motivi per cui sono felici. In misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.
Lo studio conferma la validità del costrutto così caratterizzata attraverso l’analisi dell’associazione con costrutti analoghi inclusi nello studio, misurati attraverso altre scale utilizzate a livello internazionale, riscontrando un’associazione più forte con la dimensione del benessere generale (EPOCH), con la dimensione del benessere socio-emotivo (Covitalità) e con il benessere soggettivo psicologico (WHO-5).
Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, avere comportamenti prosociali, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, avere meno problemi nelle relazioni interpersonali con i propri pari, saper gestire meglio le proprie emozioni, saper risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé, avvertire un forte senso di coerenza e significato della propria vita. La felicità degli adolescenti è quindi legata a quanto loro hanno sviluppato alcune risorse e competenze individuali.
Tra le attività che svolgono, emerge in particolare quella sportiva a essere legata alla loro felicità, soprattutto in termini di soddisfazione per i risultati raggiunti, autorealizzazione e padronanza.
Le differenze per genere ed età. Sono emerse delle differenze per genere ed età: i maschi risultano essere più felici delle femmine, ad eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni, ma significativamente solo per quanto riguarda la soddisfazione di vita, le emozioni positive e l’ottimismo.
I risultati dello studio risultano particolarmente importanti perché confermano la possibilità di misurare la felicità degli adolescenti utilizzando degli strumenti standardizzati, che si sono dimostrati andar a rilevare gli stessi aspetti che i ragazzi identificano come rilevanti per la loro felicità. Inoltre ha evidenziato la significativa associazione della loro felicità con alcune risorse individuali che possono essere rafforzate nell’ottica di promuovere il loro benessere. Entrambi aspetti di rilievo per la programmazione e la valutazione degli interventi che il Meyer Center for Health and Happiness sta promuovendo con le scuole secondarie di I e II grado.
Dal confronto con gli stessi adolescenti durante la celebrazione della Giornata Internazionale della Felicità emergeranno ulteriori spunti di riflessione, ma sarà soprattutto un modo per sensibilizzarli e rafforzare la loro consapevolezza sul tema della felicità, anche grazie a materiali video rivolti ai ragazzi che sono stati realizzati dal Centro e che verranno messi a disposizione delle scuole. L’evento si concluderà con il lancio di una call for creativity per raccogliere nei prossimi mesi canzoni, foto, poesie, video, fumetti o altri elaborati artistici realizzati da singoli ragazzi, gruppi o intere classi sul tema del futuro, quello che si immaginano o quello che vorrebbero, prospettive che possono divergere ma anche ricomporsi nello sforzo di proiettarsi in avanti, superando le eventuali sensazioni di incertezza e mancanza di prospettive che l’attuale momento storico potrebbe aver determinato in loro. Un modo per passare subito dalle evidenze emerse all’azione per promuovere la felicità degli adolescenti, dando loro spazio per essere nuovamente protagonisti esprimendo questa volta la loro creatività.
La giornata. Ad aprire la giornata sono stati i saluti di Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer e di Elena Tenti, dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana. A seguire, un’introduzione musicale a cura degli studenti del Liceo musicale Alberti-Dante e la proiezione di un video sul tema della felicità con un momento di confronto con i ragazzi. Dopo la presentazione dello studio condotto dal Meyer Center for Health and Happiness e dall’Università degli Studi di Firenze, sarà la volta della Teen Academy, la realtà promossa dalla Fondazione Meyer che sta portando avanti un percorso laboratoriale con un gruppo di ragazzi e ragazze. Tra i lavori realizzati dalla squadra, una video-intervista all’astronauta Samantha Cristoforetti, che ha toccato tantissimi temi, tra cui, ovviamente, la felicità.
Per maggiori informazioni:
www.meyer.it