Verso la fine dell'estate 2018, l’attivista svedese Greta Thunberg, consapevole già da tempo della gravità della crisi climatica, decise di scendere in piazza nella sua città, davanti al Parlamento di Stoccolma, per manifestare ogni venerdì con un cartello con la scritta “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero da scuola per il Clima). La sua protesta, che da allora prosegue, indirizzata contro l’indifferenza e l’inazione della politica, è stata da lei chiamata Fridays For Future (Venerdì per il futuro). Dopo il suo intervento alla COP24 del dicembre 2018 a Katowice, sempre più persone hanno risposto al suo appello, generando una mobilitazione globale spontanea che ha dato vita al movimento "Fridays For Future". Migliaia di studenti e di persone di ogni età in tutto il mondo continuano a unirsi a questa causa partecipando alla protesta.
"Di fronte alla crisi climatica che si inasprisce, la risposta del governo è il silenzio o, peggio, il negazionismo. Ecco perché scendiamo in piazza. Ecco perché saremo la resistenza climatica. Manifestiamo ancora una volta per pretendere che la crisi climatica venga affrontata immediatamente: rivendichiamo il nostro diritto ad avere un futuro." Fridays For Future