Città di Firenze
Home > Webzine > A Firenze la mostra del contest "Second Life: tutto torna" di Alia per giovani artisti
giovedì 21 novembre 2024

A Firenze la mostra del contest "Second Life: tutto torna" di Alia per giovani artisti

31-01-2024

La mostra della terza edizione del contest "Second Life: tutto torna" è stata inaugurata mercoledì 31 gennaio 2024 a Firenze, nel Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio, ed è stata l’occasione non solo per sottolineare il successo di una formula che continua a ricevere adesioni e attenzione da ogni parte d’Italia, ma anche per rendere noti i nomi dei vincitori e degli artisti che hanno ricevuto la menzione speciale da parte una giuria composta da affermati critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane. In uno degli edifici più celebri al mondo, Palazzo Vecchio, la Toscana ha così ribadito il proprio ruolo di protagonista nell’elaborazione di riflessioni che mettono al centro il tradizionale impegno per la promozione culturale e l’educazione civica e ambientale, unendola all’utilizzo e alla sperimentazione di sempre nuovi linguaggi.

La tappa fiorentina di Second Life è stata inaugurata alla presenza della vicesindaca Alessia Bettini, dell’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Giorgio, del professor Marco Meneguzzo, docente di storia dell’Arte all’Accademia di Brera e curatore della mostra, del presidente di Alia Multiutility Lorenzo Perra e del Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità, Giuseppe Meduri. L’esposizione rimarrà aperta fino al 18 febbraio per poi spostarsi al Centro Pecci di Prato nel periodo 22 febbraio-24 marzo. Già fissate le tappe dei primi laboratori didattici che coinvolgeranno i bambini delle scuole primarie. Il 2 e l’8 febbraio a Palazzo Vecchio ogni laboratorio sarà organizzato in due parti: una prima dedicata alla spiegazione della mostra, con narrazioni studiate ad hoc per il pubblico di riferimento, e una seconda parte di interazione con le opere e produzione di contenuti da parte dei bambini, delle bambine e delle maestre presenti.

‘Questo progetto arricchisce con nuovi linguaggi il nostro tradizionale impegno per la promozione culturale e l’educazione civica e ambientale’, dichiara Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. ‘Second Life rappresenta una occasione unica per esplorare e riflettere sulle diverse prospettive dalle quali possono essere affrontati temi cruciali del nostro presente, come il cambiamento climatico, la gestione dei rifiuti, l’energia rinnovabile. Attraverso l’arte possiamo comunicare messaggi potenti e stimolare la consapevolezza e l’azione. D’altra parte, in Alia Multiutility siamo consapevoli che il nostro ruolo va oltre la fornitura di servizi pubblici e ci impegniamo a essere un attore attivo nel promuovere la consapevolezza e l’azione per un futuro sostenibile’.

‘Un contributo importante alla fusione tra arte e sostenibilità – dice la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini – reso possibile anche grazie alla sensibilità di giovani artisti che attraverso le proprie opere riflettono e fanno riflettere in modo tangibile sulle sfide ambientali e sociali contemporanee. Un progetto incoraggiante che sottolinea l’importanza delle piccole azioni di ognuno di noi come motori di sostenibilità, innescando la consapevolezza di come le scelte quotidiane possano impattare in modo determinante sull’ambiente, trasformando l’arte in un veicolo di ispirazione per un cambiamento positivo.’

‘Second life ci ricorda la sfida fondamentale che abbiamo di fronte, ovvero che i rifiuti possono e devono diventare una risorsa’ commenta l’assessore comunale all’ambiente Andrea Giorgio. ‘Per questo siamo impegnati ogni giorno a ridurre i rifiuti e a differenziarli, riciclandoli per dare loro una seconda vita. Ringraziamo Alia che ha lanciato questo contest che sta riscuotendo sempre più successo tra i giovani artisti emergenti e che siamo lieti di ospitare ancora una volta nel Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio, dove cittadini, visitatori e turisti potranno ammirare, accanto al patrimonio artistico e storico del museo, anche questo esempio di creatività che combina il bello con l’ambiente’.

‘Il progetto Second Life parla appunto di una seconda vita – dice il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – che può essere intesa come seconda vita degli oggetti o dei materiali, secondo i principi di riuso e recupero della materia, sia come di una ‘seconda vita’ artistica, fatta di valori e di creatività, innestata nel quotidiano ma più astratta. Spesso sono proprio i più giovani a intuire quello che sarà il volto del cambiamento, e per questo trovo molto bella questa iniziativa di Alia, che mette insieme educazione alla sostenibilità, arte e valorizzazione dei giovani talenti, dimostrando che il legame con il territorio di una Multiutility di questo genere va oltre i servizi e le tariffe, ma è fatto di collaborazione, progettualità e visione comune.’

Sono stati 130, in questa terza edizione, gli artisti (tutti fra 18 e 28 anni di età) che hanno partecipato a Second Life per lanciare un messaggio a favore della tutela delle risorse del Pianeta e un impegno per una società più sana, giusta, green e sostenibile. Le 30 opere finaliste, selezionate da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, si interrogano sul concetto di sostenibilità, sul valore della salvaguardia dell’ambiente e del decoro urbano, ma anche sull’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con i principi dell’economia circolare.

‘Perché un contest artistico sulla sostenibilità ambientale? Domanda valida ancora oggi che siamo arrivati alla terza edizione, un risultato che non fa altro che confermare la bontà della nostra intuizione iniziale’, dice Marco Meneguzzo, curatore della mostra. ‘Dunque, perché? Perché l’arte è innanzitutto interpretazione del mondo e di noi nel mondo. A maggior ragione gli artisti giovani sono i rappresentanti ideali delle nuove generazioni, e sono in grado non solo di mostrare problemi e sensazioni dell’attualità da prospettive diverse, ma anche di far capire come la questione della sostenibilità tocchi ogni azione della nostra vita, anche la più banale e quotidiana’.

‘Second Life celebra la sua terza edizione. Un contest inizialmente centrato sull’importanza del recupero e della seconda vita della materia, grazie alla spinta dal basso arrivata con le opere, in poco tempo si è aperto e orientato su tutto il ciclo della sostenibilità: ambientale, sociale, economica’, commenta Giuseppe Meduri, direttore Relazioni esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Alia. ‘Quest’anno sono oltre 130 le opere candidate da giovani artisti italiani e stranieri. Avremo laboratori didattici rivolti ai ragazzi delle scuole e gli incontri partecipati con associazioni e gruppi del territorio. L’arte e la creatività rappresentano uno straordinario medium – originale e innovativo – per toccare la mente, il cuore e le coscienze di tutti noi, motivandoci a dedicare qualche minuto del nostro quotidiano per compiere azioni e mettere in atto comportamenti responsabili verso la nostra comunità e il Pianeta’.

Il primo premio della terza edizione di Second Life è andato a Sofia Salerno, nata e cresciuta a Catania, che dopo gli studi classici ha continuato il suo percorso in Arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua opera – intitolata ‘Nascondini 65, 115, 130’ – consiste in una serie di tre video in cui l’artista stessa prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera. ‘Ero appena rientrata nella bollente Sicilia. Luglio 2023. Mentre provavo a spegnere gli incendi vicino casa, a Milano temporali e tempeste colpivano la città. Sono rientrata a Milano in autunno, e ho osservato ciò che queste tempeste avevano causato nella zona di Parco Nord. Il primo albero, il più piccolo, è morto a 65 anni. Quello di mezzo a 115. Il più grande a 130. Nascondersi in piena vista è sinonimo di una evidenza che tendiamo a ignorare’, ha detto Salerno nel raccontare la propria opera. Che ha ottenuto il consenso della giuria ‘per aver saputo ricordare ed evidenziare un gruppo di problemi relativi alla sostenibilità, con mezzi minimi e con una semplicità letterale che diventa, proprio per questa caratteristica elementare, fortemente simbolica’.

La seconda opera classificata è firmata da Federica Mariani, artista milanese di 24 anni, e si intitola ‘A Head for One Dollar’. Si tratta di scarti di pelli animali cucite insieme, che ricreano come patchwork una serie di teste di tilacino, animale che nel 2018 è stato candidato come specie da de-estinguere. Un’idea artistica che ha incontrato i favori della giuria ‘per aver proposto all’attenzione il tema dell’estinzione, attraverso la creazione di un simulacro del tilacino, animale estinto da pochi anni, che diventa allo stesso tempo scultura, maschera, modello e totem’.

Terza classificata è l’opera senza titolo di Leonardo Cardamone, 24 anni, di Vittoria (Ragusa). Si tratta di un video in bianco e nero e senza sonoro, di fatto una serie di impressioni, una sorta di highlights dei pensieri dell’artista nel corso del tempo: idee, canzoni, immagini, video derivanti da discussioni sull’ambiente sentite nel corso della sua vita. Motivazione del premio: ‘Per aver interpretato in maniera allargata il tema proposto sino a sovrapporlo alla propria vita quotidiana, ben sintetizzata in un video dalle caratteristiche professionalmente elaborate’.

Le tre menzioni speciali sono state assegnate a Martina Abati, artista lucchese di 26 anni, per ‘I ghiacci perenni nell’era dell’Antropocene’, una serie di incisioni con tecnica mista che mostrano la fragilità del ghiacciaio della Marmolada, prima e dopo il collasso del seracco avvenuto il 3 luglio 2022; Elysee Farazmand, iraniana di 24 anni che ha studiato a Bologna, per ‘Buy Yourself Time’: un carrello trovato rotto e abbandonato per strada, poi recuperato e trasformato, che diventa ossimoro di ciò che rappresentava: un movimento immobile, un richiamo alla sosta; infine Massimo Pugliese, 25 anni, di Alberobello (Bari), poi trasferitosi a Milano, con ‘Radici’. Si tratta di una grafite su tela che traccia e rintraccia presenze umane all’interno di un paesaggio naturale diradato, poco definito, quasi inafferrabile.

Gli altri artisti selezionati sono Diego Azzola, Elena Benzoni, Gianluca Braccini, Marta Cantarini, Paola Cenati, Pietro Paolo Cesari, Benedetta Chiari ed Elisa Pietracito, Elisa Cocchi, Martina Cocco, Raimondo Coppola, Cecilia D’Urso, Elisa Paola Hampe, Ire Ere (collettivo), Miriam Marafioti, Chiara Marchesi, Chiara Mecenero, Alessia Ottaviani, Roberto Picchi, Giuseppe Raffaele, Chiara Russo, Irene Stellin, Erica Toffanin, Mingrui Wang e Wang Xin.

Il progetto ideato e promosso da Alia, si avvale del patrocinio istituzionale della Regione Toscana, dei Comuni di Firenze, Empoli, Prato, Pistoia e della Conferenza dei Presidenti delle Accademie. Sono partner del progetto: Fondazione Palazzo Strozzi, Centro Pecci, Museo Novecento, Mad Murate Art District e Evolve Maire Tecnimont Foundation.

La giuria che ha selezionato le opere vincitrici – raccolte anche nel catalogo ufficiale pubblicato da Mandragora e nel portale dedicato https://secondlifecontest.it/ – è formata da Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi), Valentina Gensini (direttore artistico Centro Murate Art District), Stefano Collicelli Cagol (direttore generale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato), Sergio Risaliti (direttore artistico Museo Novecento Firenze), oltre al curatore, professor Marco Meneguzzo, e Giuseppe Meduri, direttore Relazione esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Alia.