Arriva a Firenze "
Adelmo e gli altri. Confinati omosessuali in Lucania", mostra documentaria che da alcuni anni sta facendo conoscere una parte poco nota della storia del nostro Paese: l'omocausto, ovvero la persecuzione della comunità LGBTQIA+ nell’Italia fascista, e l’uso del confino come strumento di repressione.
Ad ospitarla
dal 13 al 26 maggio 2024 il Memoriale delle Deportazioni di Firenze (Viale Donato Giannotti, 81), il nuovo polo della Memoria toscano, divenuto dimora del Memoriale italiano di Auschwitz.
L’esposizione è un progetto di
Agedo Torino (Associazione di Genitori, parenti e amici di persone LGBTQIA+) curato da
Cristoforo Magistro, che ha svolto una ricerca documentaria e iconografica presso gli Archivi di Stato di Potenza e Matera.
L’allestimento nel capoluogo toscano, proposto da
Agedo Livorno, è stato realizzato da
Regione Toscana per celebrare, anche quest'anno, il
17 maggio, Giornata internazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
La scelta di realizzare la mostra presso il Memoriale è un contributo alla valorizzazione di uno straordinario luogo di Memoria e consente la visita dell’esposizione nei giorni e negli orari di apertura del Memoriale stesso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza, l’associazione ex deportati (Aned), l’Università di Firenze, i Comuni di Firenze e di Prato.
L’inaugurazione è fissata alle 12 di lunedì prossimo nella “saletta gialla” del Memoriale di viale Donato Giannotti 81, alla presenza del curatore che terrà una breve introduzione e condurrà una visita guidata alla mostra. Interverranno l’assessora regionale alla Cultura della Memoria e alle pari opportunità, assieme a
Enrico Iozzelli, del Museo e centro di documentazione della deportazione e Resistenza, e a
Rita Rabuzzi, presidente di Agedo Livorno, in rappresentanza del Tavolo regionale LGBTQIA+.
L’esposizione foto-documentaria è composta da 31 pannelli, stata già presentata in numerose città, tra le quali Torino, Genova, Padova, Bergamo, Bologna. Racconta la storia delle persone mandate al confino in Basilicata nel periodo fascista per il proprio orientamento sessuale o identità di genere. Prende il titolo dal nome del più giovane - 19 anni - dei confinati dei quali si cerca di ricostruire le vicende. Le storie vengono raccontate in maniera didascalica, inevitabilmente parziali, e ricostruite dall’analisi delle carte di polizia e di atti giudiziari.
La vicenda dei confinati in Basilicata per "pederastia" rappresenta emblematicamente l'essenza della repressione nei confronti degli omosessuali. Controllo e persecuzione, emarginazione e discriminazione sono gli aspetti essenziali dell'atteggiamento fascista nei confronti delle persone ritenute "anormali", così diverse dall'immagine dell'uomo virile promossa dal fascismo.
La mostra sarà visitabile anche dalle 16 alle 17 di venerdì 17 maggio, quando verrà celebrata la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia attraverso una iniziativa (alle 17) realizzata in collaborazione con il Tavolo regionale LGBTQIA+ e gli Enti locali toscani aderenti alla Rete RE.A.DY., la Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omolesbobitransfobia.
“Adelmo e gli altri” sarà visitabile lunedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13.
Obbligatoria la prenotazione all’indirizzo mail info@musefirenze.it o al numero telefonico 0552768224.