“Ho visto a Gaza il più alto numero di malformazioni congenite della mia vita. L’utilizzo di metalli pesanti nei materiali bellici ha avuto un impatto devastante sulla salute dei bambini. Operare lì, insieme ai colleghi palestinesi, è stata un’esperienza umana e professionale profondissima”.
A raccontarlo è il dottor Sergio D’Agostino, chirurgo pediatra e responsabile dell’associazione Surgery for Children, intervenuto al Forum Leopolda Salute organizzato da Koncept alla Stazione Leopolda di Firenze. D’Agostino ha preso parte in prima persona a quattro missioni a Gaza tra il 2016 e il 2019, oltre ad aver operato in altri 12 Paesi del mondo.
“La mia storia comincia trent’anni fa – spiega – quando con un gruppo di amici abbiamo deciso di partire per curare i bambini nei paesi più poveri. Da chirurgo pediatra mi sono concentrato sulle malformazioni congenite, che sono più frequenti dove c’è povertà, inquinamento e rischio per la salute materna. Dal Bangladesh all’Africa, dal Sud America alla Striscia di Gaza: in tutto abbiamo realizzato circa cinquanta missioni”.
Il medico ha ricordato il valore della collaborazione con i professionisti locali: “A Gaza – ha ricordato D’Agostino – ho incontrato colleghi palestinesi estremamente competenti, ma che avevano bisogno di sostegno e di aggiornamento dopo anni di isolamento. Lavorare al loro fianco, condividere conoscenze e interventi, è stato un grande onore”.
Tra le esperienze più significative, D’Agostino ha citato anche il Nord Uganda, dove da diciotto anni Surgery for Children collabora con l’ospedale St. Mary’s di Lacor, sostenuto dalla Fondazione Corti di Milano. “Lì – ha detto il medico – abbiamo formato due dei tredici chirurghi pediatrici oggi attivi nel Paese. È la dimostrazione che un aiuto vero nasce solo se lascia competenze e autonomia ai professionisti locali. Siamo onorati di aver contribuito a fare qualcosa di concreto per i bambini ugandesi”.
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