“Ogni anno cerchiamo di non fermarsi ai risultati, per altro straordinari, dei nostri premiati: cerchiamo storie che li caratterizzino e che facciano esaltare l’aspetto umano e sociale dello sport. Abbiamo messo in vetrina discipline di cui poco si parlava e che ora sono foriere di successi per la nostra nazione e seguite da migliaia di persone. Quest’anno, quando il nostro premio è in contemporanea con il Velo d’Or che si svolge in Francia e che ci aveva ispirato quando l’abbiamo creato quasi 30 anni fa, ha detto nell’aprire la serata Riccardo Nencini, ideatore del Premio con Leonardo Manzani e Alfredo Martini, tutto ciò si è accentuato. Dando spazio a storie che dimostrano come quando un sogno lo si costruisce con impegno, con lavoro, con voglia di non mollare, niente è irrealizzabile, superando gli ostacoli che ciascuno si trova di fronte, nello sport come nella vita, come imponeva il tema che ha seguito quest’anno la nostra giuria”.
Sono state ancora una volta le storie, le delusioni e le risalite, l’impegno e le speranze, a rendere speciale la ventottesima edizione del Premio Internazionale “Le Velo – L’Europa per lo sport” tenutosi ieri sera nel consueto splendido scenario della Fattoria il Palagio di Scarperia, che da sempre è sede di questo ormai tradizionale appuntamento dicembrino, divenuto oltre che il riconoscimento che il Mugello fa al grande sport, uno dei premi più longevi e apprezzati del panorama nazionale, in un momento nel quale organizzare simili manifestazioni diventa sempre più complicato. E con un albo d’oro che anche quest’anno si è arricchito di personaggi di livello assoluto e che, grazie alle qualità dei prescelti dalla giuria, oltre ai loro nomi in un elenco di assoluto valore, ha impresso nella mente dei presenti le loro storie e la loro umanità.
Campioni affermati, eccellenze che hanno scelto di lasciare l’Italia pur di raggiungere i propri sogni, squadre nate dalla ricerca di socialità e capaci di vincere tutto, giovani speranze, figure divenute simbolo di certe discipline. Sono questi i profili che hanno reso la serata appassionante tanto che anche al termine gli ospiti hanno ulteriormente trattenuto i premiati, presi dai loro racconti. Esempi anche per le nuove generazioni e per lo sport che verrà, anche per altri settori della vita quotidiana, come hanno sottolineato nei loro interventi i tanti Sindaci ed Amministratori locali, che hanno interagito nel corso della premiazione.
Si è iniziato con il momento di beneficenza, occasione per ricordare “Paola Leoni”: il contributo ed il riconoscimento è andato all’impegno della “Fondazione di partecipazione ProgettiAmo... il Durante e Dopo di Noi - ETS” che nasce, per cercare di dare un futuro, oltre che un presente più attivo, a situazioni di disabilità e marginalità, unendo tante associazioni, famiglie, genitori nel segno di uno sguardo in avanti che apra a questi ragazzi un mondo.
Si è dunque passati alla consegna dei Premi Le Velo 2025.
Lorenzo Noferini, giovane borghigiano, speranza dell’enduro italiano, orgoglioso atleta del Ciclo Club Appenninico, ha raccontato del suo 2025 assolutamente da ricordare che lo ha portato alla convocazione in maglia azzurra per la disputa dei mondiali in Svizzera, del suo amore nato in famiglia per qualche disciplina, della sua poca paura nell’affrontare gare difficili e impegnative, delle sue speranze ed ambizioni future, che lo spingono ad un allenamento costante.
Andrea Pieri, Laura Perego, tecnico della squadra ed i ragazzi della Rari Nantes Florentia Water Polo Ability, hanno spiegato il loro percorso, coronato di vittorie (Campionato e Coppa Italia quest’anno) che li pongono al vertice della Pallanuoto Paralimpica, ma soprattutto dello spirito di squadra, del riportare nella vita di tutti i gironi le esperienze maturate in vasca, dell’impegno per ripartire ogni volta per una nuova sfida. Manuela Nicolosi, che ha raggiunto il suo obiettivo di arbitrare una Finale della Coppa del Mondo Femminile, parte della prima terna femminile nella storia del calcio ad arbitrare una finale europea maschile, la Supercoppa tra Liverpool e Chelsea nel 2019, ha parlato della sua determinazione e volontà di superare i pregiudizi e le difficoltà pur di raggiungere un obiettivo. La capacità di decidere, anche sul come gestire ed organizzare la propria vita, esperienza di stimolo e crescita per tante donne, ha evidenziato quanto ciò che ha caratterizzato la sua vita sportiva sia stato determinante anche nelle proprie esperienze lavorative e personali.
Franco Chioccioli, dimostrazione di quanto impegno e tenacia portino frutti nella vita e come si possano superare e sfidare anche i pronostici quando si è convinti dei propri mezzi e del proprio lavoro, ha raccolto i grandi applausi di una platea di un premio che intorno al ciclismo nasce. Le emozioni del Giro conquistato nel 1991, a quasi 32 anni, il rammarico di non aver mai affrontato il Tour con la giusta preparazione, la sua analisi sul ciclismo di oggi, sulle prospettive di quello italiano hanno dimostrato quando ancora un campione del genere possa essere di stimolo ed esempio per tante generazioni di ciclismo.
Il premio “Riccardo Benvenuti”, per concludere, è andato ad Andrea Zorzi, colonna portante della Nazionale italiana e parte di quella generazione definita fenomenale e che gli è valso l’ingresso nella Hall of Fame del Volley. “Zorro” si è soffermato sull’importanza di non giudicare lo sport solo in base ad una divisione tra vincenti e vinti, ma per la sua funzione, per lo sport in quanto tale, foriero di insegnamenti, di lezioni, di umanità, nel quale si deve lottare per delle vittorie, ma che non devono essere il principale obiettivo della propria vita sportiva. La sua passione per il teatro, la voglia attraverso questo di raccontare uno sport meraviglioso con i suoi spettacoli “La leggenda del pallavolista volante” e “Avventuroso viaggio a Olimpia”, o il nuovo progetto “La Magnifica Imperfezione” dimostrano la poliedricità di un personaggio, appassionato da tutte quelle che sono state le proprie vie e che questa passione vuole trasmettere.
Interventi spontanei, mai banali, che hanno dato il senso più umano dello sport, in piena linea con gli ideali del premio.
La manifestazione, che vanta anche la collaborazione dell’USSI Toscana, rappresentata da Edoardo Chiozzi, ha mantenuto la propria mugellanità anche nei premi con le targhe, mix di innovazione e tradizione, con tema “Gli Alberi del Mugello, create in maniera completamente artigianale da Claudia De Fausti e Luca Mommarelli, ed un cesto di eccellenze del territorio a cura di Poggio del Farro.
A rendere possibile lo svolgimento del Premio, oltre al lavoro della commissione e della Periscopio Comunicazione ed all’ospitalità sempre apprezzatissima della Fattoria il Palagio, l’impegno di sponsor come Banco Fiorentino, Conad Nord-Ovest, Generali Italia Agenzia Generale di Firenze Piazza Stazione, Poli C., Rosss Spa, Co.Fi.Gi e la collaborazione tecnica di Spin8.