Cresce lo sfruttamento del lavoro minorile in Italia. Si stima che il
fenomeno coinvolga tra i
460 e 500 mila bambini tra gli 11-14 anni. L'allarme è stato lanciato dalla
Cgil che ha presentato il rapporto dell'Ires sui lavori minorili nelle grandi città, dal quale emerge anche che un minore su cinque ha esperienze di lavoro precoce, con picchi intorno al 30-35% al sud e quote più basse in quelle del centro-nord tra il 15% e il 18%. Un quadro, dunque, assai preoccupante e non più "tollerabile", ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani sottolineando l'incremento, negli ultimi quattro anni, di 100 mila unità tra i minori che lavorano. "Sono aumentati i bambini figli di immigrati nel lavoro strutturale e sono peggiorate le condizioni di parte delle famiglie", ha osservato accusando il Governo di "non aver fatto nulla".
L'indagine del centro di ricerche di Corso d'Italia ha riguardato le città di Torino, Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catania, ed è stata condotta attraverso oltre 2 mila interviste a minori sia nelle scuole che sul territorio.