
Si infiamma il
dibattito in seguito all'appello all'
eutanasia lanciato dal vicepresidente dell'
associazione Coscioni, Piergiorgio Welby, colpito da anni dalla distrofia muscolare, al quale
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto con l'invito "ad un confronto sensibile e approfondito" su situazioni e temi di particolare complessità sul piano etico. Una proposta accolta con favore da parte del mondo politico ma, ha precisato
il presidente del Senato, Franco Marini, è necessario distinguere tra eutanasia (che, ha detto, "non ha spazio, io credo, seriamente nel dibattito politico del nostro Paese") e
testamento biologico, in direzione del quale, invece, "si può lavorare". Già da martedì prossimo, ha detto
il presidente della Commissione Sanità del Senato, Ignazio Marino, si discuterà l'elenco dei soggetti che dovranno essere ascoltati nelle audizioni sul testamento biologico. Ha apprezzato le parole di Napolitano, per la loro "grande sensibilità e civiltà",
il presidente della Camera Fausto Bertinotti.
Il vicepremier Francesco Rutelli ha precisato che "non stiamo parlando di eutanasia. All'eutanasia siamo contrari ed è contrario il centrosinistra. Noi stiamo parlando delle cosiddette dichiarazioni anticipate sull'ultimo tratto della vita, delle modalità attraverso le quali si possa decidere, come già oggi si decide quando parliamo di persone che hanno delle malattie gravissime".