Giovedì 15 Settembre, alle ore 19.00, è in programma un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze che, in collaborazione con Lucky Red, presenta il film-evento "The Beatles: Eight Days a Week" di Ron Howard, con la proiezione del film che sarà preceduta dalla diretta in collegamento live con Londra, con la presentazione mondiale del film, alla presenza di Paul McCartney e Ringo Starr.
Il film è incentrato sulla prima parte della carriera dei Beatles (1962-1966), periodo in cui la band raggiunse il successo mondiale. Il regista Ron Howard racconta come John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr si sono uniti diventando quel fenomeno straordinario che tutti conosciamo come "I Beatles." Un racconto costituito da filmati rari e inediti, che esplora il dietro le quinte della band, il modo in cui prendevano le decisioni, creavano la loro musica e costruivano insieme la loro carriera, mostrando l'incredibile personalità e lo straordinario dono musicale che caratterizzavano ciascuno di loro. Il film si concentrerà sul periodo di tempo dal viaggio dei primi Beatles all'epoca di The Cavern Club di Liverpool per il loro ultimo concerto al Candlestick Park di San Francisco nel 1966.
La dimensione live costituisce l'ossatura drammaturgica del documentario, e non poteva essere altrimenti per una band che sfondò le mura dei teatri per aprire la strada al live negli stadi per decine di migliaia di spettatori. Un continuo rilancio con l'apertura di interi brani, stralci, o anche soltanto ritornelli suonati e cantati dal vivo, recuperati grazie ad un'attività di raccolta ed archivio che vede momenti buffi e concitati, travolgenti e inquietanti, dal palco delle Filippine a quello, ultimo, del 1966 a Candlestick Park di San Francisco, donato da una signora allora bambina seduta in prima fila che con un Super8 riprese anche la discesa finale dal palco di Lennon, McCartney, Starr ed Harrison. Un Dolby Stereo che travolge, singole piste ripulite digitalmente dove le chitarre di George e John finalmente vivono di vita completamente propria, e dove Ringo esalta tamburi e soprattutto piatti dal suo storico trespolo batteria.
La direzione che prende Howard non è però quella della memorabilia tout court, ma di una storia che attraverso gli exploit mediatici, l’attenzione mondiale e i fari puntati addosso 24/24, fa emergere l’alchimia naturale dei ragazzi di Liverpool, il loro normalissimo, e allo stesso tempo codificabile dalle masse, approccio alla musica come “divertimento”. L'essere se stessi, battuta pronta e spontanea, magari irriverente ma sincera, quando poi i decenni a venire ci avrebbero mostrato eccessi provocatori artificiosi.
Al regista premio Oscar interessa il lato A della vicenda Beatles (c’è l'ok di eredi sparsi su royalty e immagini), la magia degli accordi di Love me do o Ticket to ride, o di quando al Gator Bowl di Jacksonville l’11 settembre 1964 si misero lì tutti e quattro di fronte alle telecamere, come fosse un consesso pellerossa, affermando che “la segregazione razziale non esiste nei nostri concerti”, così neri e bianchi si mescolarono in una memorabile serata che altrimenti li avrebbe visti separati in sezioni apposite come sui bus e al ristorante. Del resto Howard lo ha spiegato più volte in questi mesi di lavorazione: “Questo documentario è dedicato soprattutto a coloro che non c’erano”. Scarto temporale, sinfonia visiva, Beatles – Eight days a week disegna già un suo simbolico “the end” ben prima delle note di Don’t let me down sul tetto londinese con John impellicciato, George in pantaloni verdi, Ringo in impermeabile rosso e Paul barbuto in nero, quando Lennon, pressappoco nel ’64, ancora sorridente e scanzonato, vive con spensieratezza l'esposizione planetaria e dichiara: “Quando finirà il successo? Beh, ci faremo una risata”.
Il film sarà in programmazione all'Odeon fino al 21 Settembre.
Biglietto unico: euro 10
Info: www.odeonfirenze.com