Come rendere l'industria cinematografica più paritaria: con la formazione? Risorse? Potere? Diversità? Ancora una volta le organizzatrici e direttrici del Festival Internazionale di Cinema e Donne, Paola Paoli e Maresa d'Arcangelo, forti di una tradizione lunga 38 anni, lanciano temi di discussione e interrogativi, propongono incontri e dibattiti, invitano autrici, esperti, politici, storici, giornalisti, per puntare una lente d'ingrandimento sull'universo femminile e il suo evolversi nella società contemporanea. Nell'edizione 2016, nel cartellone della 50 Giorni dal 5 al 9 novembre, lo fanno con una proposta di 43 film di registe provenienti da diverse aree geografiche. E al centro del dibattito, quest'anno ci sarà il tema dell'industria cinematografica.
Nell'ultimo Rapporto sul Mercato e l'Industria del Cinema in Italia redatto dal MiBACT, il festival fiorentino di Cinema e Donne viene citato come eccellenza europea per l'affermazione della parità di genere: “Grazie a Firenze, nessuno in Europa come l' Italia”, si legge nel rapporto. Eppure continua a persistere un problema per quel che riguarda la presenza femminile nei ruoli apicali della produzione cinematografica, in particolare in Italia, dove la situazione è peggiore che in altri paesi: sono poche le registe, pochi i film realizzati ogni anno firmati da autrici, la distribuzione è carente, e spesso, dopo il film d'esordio non ci sono opere seconde. In relazione a questa tematica, il 38' Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze organizza la mattina di Lunedì 7 novembre a La Compagnia (ore 10.30) un Focus intitolato “The Times They Are A Changin”. Come rendere l'industria cinematografica più paritaria: Formazione? Risorse? Potere? Diversità?
Partecipano rappresentanti di Eurimages, di Ewa (rete europea dei Festival di Cinema e Donne), del MiBACT e le registe presenti al festival.
Sarà presa in esame, in particolare, l'esperienza svedese che propone misure e programmi per raggiungere la parità di genere della produzione cinematografica a partire dalla distribuzione delle risorse dello Stato e fino alla composizione paritaria delle commissioni che si occupano di cinema, formazione, produzione.
Le cinematografie del Festival Internazionale di Cinema e Donne 2016
Svezia e Olanda, uomini e donne alla pari. Una particolare attenzione del festival sarà sulle cinematografie del Nord specificamente su quella svedese che presenta Astrid un film della miglior documentarista del paese Kristina Lindström (autrice del premiatissimo Palme) dedicato ad Astrid Lindgren, la scrittrice che ha inventato Pippi Calzelunghe.
Dall'Olanda, altro paese della parità, arrivano i film della nuova onda delle giovani registe che scelgono storie esemplari e ben raccontate e campioni di incassi nel loro paese in cui i problemi si risolvono attraverso discussione e confronto. If Sun Explodes di Hanna van Niekerk, Seaside Walking di Mirjam de With e Ventoux di Nicole van Kilsdonk.
Germania, il cinema dell'impegno civile
Al festival, di nuovo appuntamento con Margarethe von Trotta che presenta il suo ultimo film Die abhandene Welt. Domenica 6 all'Istituto Tedesco di Borgo Ognissanti 9 alle ore 10.30. Si parlerà di sorelle, sorellanza, doppio come valenze reali e narrative ma anche sociali e metaforiche.
Giovani maestre del cinema italiano
Agli inizi del Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze il Cinema Italiano, per quanto riguarda la regia era davvero una storia di soli uomini.Vantava due grandi maestre, Liliana Cavani e Lina Wertmüller e una sceneggiatrice di fortissima personalità autoriale: Suso Cecchi D'Amico. Oggi molte giovanissime, con grinta e determinazione, pur nella difficile situazione produttiva e soprattutto distributiva, provano a fare del cinema la loro professione o forma d'arte. C'è in mezzo una generazione di "giovani maestre" che hanno già prodotto una filmografia importante e ricevuto premi e riconoscimenti.
Come Alina Marazzi e Marina Spada, due personalità diverse, ma entrambe di grande valore.
Alina Marazzi presenta Anna Piaggi, una visionaria della moda e Tutto parla di te e Marina Spada, Il mio domani ed è anche relatrice del focus The Times They Are A Changin'.
Maestre del documentario per il settantesimo anniversario del voto alle donne
Le presenta Paola Scarnati, storica organizzatrice e dirigente dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) con una scelta di grandi firme che ripercorrono la storia italiana dal 1946 ad oggi. (Cecilia Mangini, Costanza Quatriglio, ecc. iniziando con Liliana Cavani e La sua donna nella resistenza). Regalo dell'AAMOD per gli spettatori fiorentini l'anteprima, di Femminismo! di Paola Columba, completato apposta per il festival.
Contro la violenza sulle Donne
Prosegue l'ottimo lavoro di Silvia Lelli sulle forme della violenza di genere con il nuovo film Violenza svelata. Il miglior spot contro la violenza è Forse non lo sapevi... di Anna e Adriana Cappelletti.
Eventi speciali
Diaspora, ogni fine è un inizio di Luigi Faccini e Marina Piperno (Martedì 8 dalle ore 18.30 alle ore 23 con light lunch nell'intervallo 20.30-21.00). Anteprima assoluta anche il nuovo film della coppia Faccini Piperno (regista e produttrice/interprete) Diaspora, ogni fine è un inizio , sarà presentato in due parti, con intervallo in mezzo, come fosse un concerto. La sua struttura ricorda un concerto. Inizia in modo corale con la riunione di una grande famiglia, quella di Marina, costretta ad abbandonare l'Italia per sfuggire alle leggi razziali del 1938 e all'orrore che ad esse fece seguito. Entrano in scena poi voci e storie individuali, con narrazioni, documenti foto e filmati d'epoca, nell'intreccio di relazioni ed affetti. Attraverso il tempo e lo spazio raggiungiamo la terza generazione dei Piperno, Fornari, Bises e Di Segni fiorita in America o in Israele. Ascoltare la musica della vita contemporanea, i suoi temi e le sue variazioni. Si ricompone felicemente un nuovo coro che ci regala emozione e speranza.
L'età d'Oro di Emanuela Piovano (Director's Cut) (Lunedì 7 ore 21.00). La scommessa cinematografica più impegnativa di Emanuela Piovano. Portare sullo schermo una figura, centrale della scena romana degli anni 70 e 80 tra cinema sperimentale e femminismo nascente, Annabella Miscuglio, senza fare un biopic e neanche un documentario. Annabella Miscuglio è stata l' ideatrice e la fondatrice del mitico Filmstudio di Roma. Ha realizzato inchieste, storiche e molto censurate, come Processo per stupro e A.A.A. Offresi su violenza e prostituzione. Documentarista e sperimentatrice di nuovi linguaggi visivi organizzò, assieme a Rony Daopoulo il primo Festival di Cinema e Donne italiano: Kinomata.
Info: www.50giornidicinema.it