Mercoledì 14 dicembre alle
ore 17.30 presso il
Museo Novecento (piazza Santa Maria Novella, 10) si terrà l'incontro
"Arte, artigianato e contemporaneità dopo l'alluvione" con la proiezione di
scene inedite del documentario "Firenze '66 – Dopo l’alluvione" di
Enrico Pacciani. Presente
Rodolfo Ceccotti che dialogherà con
Simone Guaita.
L'incontro, in collaborazione con la Fondazione Il Bisonte, fa parte del programma "Beyond Borders. L’alluvione e il Novecento di Carlo Ludovico Ragghianti" in corso al Museo Novecento (fino all'8 gennaio 2017) nell'ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell'alluvione.
La proposta di Ragghianti di creare, all’indomani dell’alluvione, un innovativo museo di arti contemporanee, aperto anche al design, non rimase un caso isolato. Come lui molti artisti e artigiani italiani e stranieri hanno cercato di aprire nuove vie contemporanee alla tradizione artistica fiorentina. La stamperia d’arte grafica Il Bisonte nacque nel 1959 in via Ricasoli, a Firenze. La fondatrice, Maria Luigia Guaita, proveniente da esperienze di editoria e di giornalismo, aveva imparato a conoscere e apprezzare la tecnica della litografia in Scozia, nello studio di un’amica pittrice. Fu affiancata in quest’impresa da un gruppo di intellettuali fra i quali Giorgio Luti (storico della letteratura italiana), Carlo Ludovico Ragghianti (storico dell’arte), Enrico Vallecchi (editore), Odoardo Strigelli. Maria Luigia Guaita desiderava diffondere la conoscenza delle opere originali d’arte grafica in opposizione alla dilagante affermazione di riproduzioni prive di qualsiasi valore. I primi artisti invitati a Il Bisonte furono gli Informali – Carmassi, Moreni, Scanavino, Giò Pomodoro – seguiti a breve distanza dai maggiori rappresentanti della cosiddetta “generazione del Dieci”: Soffici, Severini, Carrà, Magnelli. La stamperia, per lunghi anni, sarà luogo di incontri, intreccio di presenze ed esperienze più diverse, sempre di grande valore. Fra gli artisti che vi collaborarono a più riprese: Boschi, Capocchini, Caruso, Clerici, Cremonini, Maccari, Mattioli.
L’alluvione che travolse Firenze nel novembre del 1966 sommerse anche la nuova sede della Stamperia, appena inaugurata in San Niccolò; ma la sciagura, che sul momento sembrò irreparabile, suscitò nuovo vigore. La ripresa dell’attività, in un momento in cui l’attenzione del mondo era focalizzata sulla città disastrata, per Il Bisonte coincise con l’apertura di orizzonti internazionali. È in quel frangente che Henry Moore iniziò una collaborazione destinata a durare nel tempo, seguito da altri come Chadwick, Calder, Sutherland, Matta, Lipchitz, Tamayo, Arroyo.
L’incontro sarà l’occasione per ripercorrere il sodalizio intellettuale tra Maria Luigia Guaita e Ragghianti e accennare alla presenza di artisti internazionali a Firenze.L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.
Per ulteriori info:
www.museonovecento.it