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giovedì 21 novembre 2024

''La Trasferta'', il corto della giovane regista fiorentina Marta Innocenti al cinema La Compagnia

31-05-2017

L'esperienza di un gruppo di profughi accolti in una struttura del Mugello gestita dalla cooperativa Il Cenacolo.
Un'indagine sui nostri nuovi vicini di casa non come fenomeno sociale, ma come esseri umani, che intende spiegare come tutti noi, nel profondo delle nostre angosce, siamo uguali.
Marta Innocenti è una giovanissima regista toscana e fotografa freelance che nel 2017, con il supporto del finanziamento CALL  - Centri di Aggregazione, Luoghi e Laboratori (Bando di aggregazione giovanile ed animazione finanziato da Regione Toscana – Giovanisì, in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale) ha girato il suo primo documentario, La trasferta. Un cortometraggio di 22” che racconta i pensieri, le paure, i punti di vista di un gruppo di migranti che attualmente vivono in Italia, che sarà presentato al cinema La Compagnia mercoledì 31 Maggio alle ore 21.00, alla presenza della regista.
Il documentario racconta i nuovi ‘vicini di casa’, non come fenomeno sociale, ma come esseri umani, per arrivare alla conclusione che, di fronte alle angosce più profonde, siamo tutti uguali.
“L’atto di filmare è per me smarrimento – ha dichiarato Marta Innocenti. Provo sgomento nell’avvicinarmi ai miei personaggi, tanto che nella prima fase di riprese molto spesso non riesco neanche a tirare fuori la cinepresa. Non per insicurezza, ma per rispetto. Rispetto per chi ancora non conosci, per coloro che andrai ad indagare nel profondo. Non puoi entrare nell’intimo di una persona senza il suo permesso. Filmare è amore per la vita, ma è anche dolore.”
La regista  ha utilizzato una metafora calcistica, quella della 'trasferta', per descrivere lo status di chi si trova ad affrontare una nuova vita in un paese straniero e allo stesso tempo per valorizzare il fattore unificante del gioco del calcio, lo sport più seguito e amato al mondo. Nel documentario, una liberatoria partita di calcio finale, sembra essere il preludio di una vita migliore in Italia, per il gruppo di migranti intervistati. 'Il calcio – continua la regista - è da sempre una lingua universale, capace di unire le persone. È il momento dello svago, durante il quale si può per un momento dimenticarsi dei propri dolori'.

Biglietto unico: € 3.

Info: www.cinemalacompagnia.it