Il racconto di due Coree divise dalla guerra per riflettere sul tema della libertà. Da giovedì 12 aprile è in programma "Il prigioniero coreano", il nuovo film di Kim Ki-Duk in anteprima nazionale, dopo il passaggio nei festival, al cinema Stensen (viale don Minzoni, 25).
Il film è la storia di un povero pescatore della Corea del Nord che sconfina involontariamente nella Corea del Sud. Da quel momento entra in un vortice di interrogatori senza via d’uscita se non quella di piegarsi alla volontà altrui. Solo un ragazzo riesce a leggere il suo animo oltre le ideologie, e comprenderne l’innocenza. Ma, nonostante ciò, la strada per la libertà è lunga e difficoltosa. Quale libertà poi? Esiste in assoluto o esistono solo differenti gradi di libertà? E’ inoltre possibile costringere alla libertà o è una contraddizione tale da essere solo un’altra forma di violenza?
Kim Ki-duk racconta, con l’intimità toccante di chi l'ha vissuto, il proprio paese diviso dalla guerra, dal sospetto e dalla ferocia dell’ideologia. Da una parte la dittatura nord coreana, dall’altra la società dei consumi sud coreana. Un film drammaticamente attuale e universale.
Le proiezioni saranno alle 16.30 e alle 21, il film resterà poi in tenitura per i giorni successivi. Il film è presentato nella versione doppiata in italiano.
Ingresso: 8 euro.
Info www.stensen.org