Domenica 25 novembre si conclude la quarantesima edizione del
Festival Internazionale di Cinema e Donne, proprio nella
giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Nel quadro delle iniziative collaterali alle proiezioni della rassegna, l'
Istituto Tedesco di Firenze (Borgo Ognissanti, 9) ospita una masterclass dal titolo "
50/50 una storia di Cinema e Donne tra Italia e Germania": le registe tedesche e italiane a confronto, a cura di
Clara Burckner e
Karolina Burckner. Clara Burckner ha fondato e diretto la Basis Film distribuzione berlinese che ha accompagnato la nascita del Nuovo Cinema Tedesco e della sua componente femminile. Karolina Burckner debutta nella distribuzione indipendente con il film Tracking Edith di Peter Stephan Jungk (Austria, 2017, 91') che racconta la storia di Edith Tudor-Hart, un'eccellente fotografa sociale. Intervengono anche
Emanuela Piovano regista, produttrice e distributrice e
Giovanna Gagliardo sceneggiatrice, regista e documentarista.
Due i principali temi della giornata, strettamente connessi, affrontati nei film in programma: la l
ibertà delle donne e la l
ibertà dalla violenza. Le priezioni al
Cinema La Compagnia hanno inizio alle
ore 15.00 con "
Odio il rosa!", di
Margherita Ferri, l'esordio più promettente dell'anno. A seguire, "
In cerca di accordo" di
Sandra Somigli, alla presenza dell'autrice. La libertà dalla violenza è quella
che cercano i protagonisti del film "
Ma l'amore c'entra?" di
Elisabetta Lodoli; si prosegue con "
Woo Who? May Wilson" di
Amalie R Rothschild. Chiude il pomeriggio "
La passion d'Augustine", penultima opera di
Léa Pool che racconta la passione per la musica della madre superiora di un convento che cerca di trasmettere alle giovani allieve musiciste e suore maestre di musica.
Durante la serata si svolge la cerimonia di consegna dei
Premi Gilda e dei
Premi Angela Caputi. Chiude il festival, alle
ore 21.00, l'atteso film "
La bella e le bestie" di
Kaouther Ben Hania, sul tema del contrasto alla violenza sulle donne. Film giovane per i giovani e per tutti coloro che vogliono eliminare la violenza contro le donne dal panorama quotidiano che ne è assediato. Come può cambiare una società se non aumenta il tasso di umanità e responsabilità all'interno delle sue istituzioni? O anche quale libertà può esistere dove la violenza di genere non si può denunciare perché questo lede l'immagine del paese? Emozionante l'interpretazione dell’attrice protagonista Mariam Al Ferjani che sarà presente in sala e riceverà il Premio Gilda per la migliore attrice.
Per ulteriori informazioni:
www.cinemalacompagnia.it RC