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giovedì 21 novembre 2024
Programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze
20-06-2019
Ecco la programmazione del cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10), questa settimana saranno proiettati i seguenti film:
"CAFARNAO - Caos e Miracoli" di Nadine Labaki Dopo il sorprendente esordio con “Caramel”, Nadine Labaki firma la regia di “Cafarnao - Caos e Miracoli” per raccontare la complessa realtà contemporanea. Candidato agli Oscar e ai Golden Globe 2019 per il miglior film straniero e vincitore del Premio della Giuria a Cannes, il film è un'opera struggente ed emozionante. Al centro della vicenda troviamo il piccolo Zain: dal suo sguardo trapela il dramma vissuto da un intero paese. Il titolo si riferisce a un’antica città sul Mare di Galilea, il cui nome è sinonimo di anarchia e il disordine, proprio come l’esistenza di Zain. "Cafarnao" mette in scena un affresco di un'attualità durissima realizzato con un cast interamente di non professionisti, composto da persone che hanno tutte un vissuto vicino a quello dei personaggi del film. Nadine Labaki ha iniziato a girare dopo tre anni di ricerche fra periferie, tribunali e prigioni, parlando con decine di famiglie e bambini. "Il film ha creato molto dibattito nel mio Paese -spiega la regista- Ora sento di dover dare vita a una sorta di movimento, perlomeno in Libano: penso sia mio dovere". Il piccolo protagonista è semplicemente straordinario, e la messa in scena della regista è magistrale e di grande impatto: Nadine Labaki si conferma regista coraggiosa e non banale. Cafarnao è la città della Galilea dove Gesù ha iniziato a predicare: le sue parole furono causa di disorientamento per molti, così oggi “cafarnao” è sinonimo di confusione. Nel luogo dove Nadine Labaki ambienta il suo nuovo lavoro, però, il solo miracolo che si vede è quello della sopravvivenza. I temi del film sono l'infanzia maltrattata, i migranti, il ruolo genitoriale, la discriminazione delle donne, i confini tra gli stati, la necessità di avere dei documenti sei si vuole essere considerati come esseri umani, la Dichiarazione dei Diritti dei bambini. La regista si mette dietro la macchina da presa con uno spirito encomiabile, per denunciare i soprusi e puntare il dito contro un sistema corrotto, dove l’umanità è morta. Da tutti questi elementi è scaturito un film che sembra aver fatto propria la lezione dei Dardenne portandola però alle estreme conseguenze. Un film fragile e prezioso che vive a Bairut ma può svolgersi ovunque, e che tutti dovrebbero vedere.
"AMERICAN ANIMALS" di Bart Layton Dopo aver mietuto successi al Sundance Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma, "American Animals" sbarca sugli schermi italiani. L' esilarante commedia di Bart Layton narra di una avvincente rapina, basata su eventi realmente accaduti, eseguita da un manipolo di universitari del kentucky. La geniale scelta di confrontare la ricostruzione filmica con i ricordi dei reali protagonisti è una trovata registica che conferisce ulteriore ironia a questa divertente black comedy. Raccontato dagli stessi ragazzi, ormai cresciuti, che hanno commesso il colpo nel 2003, "American Animals" porta la fusione tra documentario e finzione al suo ultimo stadio e segnala il talento di Bart Layton nel maneggiare anche i meccanismi della fiction. Layton però non vuole trovare colpevoli e anzi schiva la pretesa di verità che il film stesso dichiara nel primo cartello, lasciandoci senza una risposta univoca su come siano davvero andate le cose. Il senso del film è del resto un altro: siamo di fronte a quattro giovani bianchi americani più o meno di buona famiglia, che nonostante le occasioni che gli apre la loro condizione privilegiata e il college non sanno che fare delle proprie vite. Il loro orizzonte ultimo è la celebrità o la ricchezza o la gloria di un grande artista...perché quello che la propria vita offre loro non sembra sufficiente. L'assenza di orizzonti fa così di loro anime perse pronte a inventarsi una folle impresa pur di trovare finalmente qualcosa di eccezionale e unico. In questo ha un forte peso anche la mentalità del gruppo, dove le idee più balzane ricevono sostegno dai compagni fino a sembrare sensate e prendere corpo. L’aspetto interessante è la descrizione del processo sociale e psicologico che ha portato quattro giovani con una futuro sicuro davanti a progettare una rapina. Interessante, divertente, magnificamente costruito ed interpretato, bellissimo il cameo di Udo Kier, con una colonna sonora veramente accattivante, in cui spicca "I’m Alive" di Johnny Thunder, "American Animals" è decisamente lo heist drama imperdibile del momento.
"MUG - Un'altra vita" di Malgorzata Szumowska Dopo "In the name of" (2013), Malgorzata Szumowska torna ad esplorare la vita di provincia della Polonia rurale, imbevuta di cattolicesimo bigotto e superstizioni popolari, in un dramma dallo humour nero e i toni grigi. La regista polacca conduce sapientemente un aspro dramma sul suo Paese, di cui porta alla luce contraddizioni, ipocrisie e un orgoglio religioso e nazionalistico di cui è simbolo l'enorme statua di Gesù. La storia di Jacek, outsider del paese che ascolta i Metallica, porta jeans strappati e sogna di trasferirsi in Inghilterra, offre dunque uno sguardo impietoso sulla ristrettezza di orizzonti di un villaggio a cui non si sente di appartenere. Sarà probabilmente lo stesso amore-odio della regista per la sua terra madre, da cui si allontana ma a cui sempre ritorna, che la aiuta a distanziarsi in campi lunghi sulla bellezza della sua Polonia per poi focalizzarsi sullo squallore e sulla piattezza della gente di provincia. In piani sempre più stretti Szumowska osserva il volto sfigurato di Jacek, specchio di un villaggio deformato da meschinità, volgarità e fatalismo. "Mug", che vuol dire appunto "brutto muso" ci porta a riflettere sulla percezione di sé e quella degli altri, sul significato di identità in rapporto all'apparenza. Il viso deforme di Jacek non gli permette più di lavorare, vivere o essere amato come prima, perfino dalla sua stessa madre che vede in lui un'altra persona, un estraneo. La regista esplora la doppia faccia dei piccoli centri rurali della sua terra attraverso una pungente satira sugli usi e costumi della Polonia. " Un’altra vita – Mug" propone un’eloquente trasposizione in simboli di quello che è stato pensato come un dualismo portante dell’intera struttura narrativa del film. L’attenzione mediatica della nazione può scegliere è catturata, da una parte, dall’enorme impiego di forze umane nell’impresa bizzarra e grottesca di erigere la più imponente statua di Cristo che si sia mai vista, mentre dall’altra è ugualmente rapita dal fascino che il “fenomeno” Jacek diviene in breve tempo. Si tratta di una scissione che si ripercuote, poi, sull’immagine che la Polonia stessa rimanda di sé, del suo popolo e delle sue strampalate dinamiche interne: un profondo contrasto tipico di quei gruppi sociali devoti a valori religiosi che seguono come fossero sistemi di regole ma dimenticandone l' applicazione pratica nella realtà quotidiana concreta.
Ecco il dettaglio degli orari:
"CAFARNAO - Caos e Miracoli" di Nadine Labaki Giovedì 20/06 Ore 21:30 Venerdì 21/06 Ore 17:15 Sabato 22/06 Ore 16:45 - 19:15 Domenica 23/06 Ore 19:15 Martedì 25/06 Ore *21:30(V.O. Sott.) Mercoledì 26/06 Ore 21:30 >>Mercoledì 26/06 Ore 21:30 il Prof. Stefano Socci introdurrà il film