Lunedì 23 alle ore
21.00,
Martedì 24 e
Mercoledì 25 settembre 2019 alle ore
17.00 presso il
Cinema Odeon Firenze (Piazza degli Strozzi), sarà proiettato il nuovo film "
Diego Maradona" di
Asif Kapadia, dedicato al più geniale, amato e controverso campione di tutti i tempi.
Il documentario parte dall'infanzia e racconta la storia del
ragazzino povero e
senza istruzione cresciuto in una baraccopoli, dove la sua sorprendente eccellenza s'introduce nelle sua vita e lo fa diventare una stella assoluta, elargendogli ricchezze incalcolabili, fama mondiale e status degno di una divinità.
Tuttavia, gli mancano gli strumenti per gestire una celebrità simile. Ogni trionfo della sua vita sembra avere un esito disastroso, anche se di solito finisce per uscirne vincitore perché, come fa notare
Kapadia:
"È così sveglio e scaltro. Non importa quante volte fallisce, si rialza sempre e va avanti. Com’è possibile che una persona con le sue origini passi tutto quello che ha passato lui senza risentirne? È un vero lottatore e la sua è una storia che morivo dalla voglia di raccontare ".
Diego Maradona è un’icona, un eroe latino, un uomo di cui moltissimi suoi compatrioti sono terribilmente orgogliosi. Affronta giganti europei, rovesciando potenze come la
Juventus, il
Milan e l’
Inter con la sua eccellenza sportiva. A
Napoli diventa simile a un semidio. "
Eppure in qualche modo non riesce mai ad integrarsi del tutto: ha tanta rabbia che si porta dentro e tutti i suoi problemi e le sue difficoltà derivano, credo, dal suo non essere preparato alla celebrità", afferma
Kapadia. Agli inizi degli
anni Ottanta, non avendo mai vinto lo scudetto, la Società Sportiva Calcio Napoli viveva un periodo particolarmente difficile, vantando però una
tifoseria senza eguali per passione e dimensioni.
Il
5 luglio 1984,
Maradona arrivò al
Napoli con un
ingaggio record e per sette anni scatenò l’inferno. Il
genio assoluto del calcio mondiale e la
città più imprevedibile d’Europa si dimostrarono un connubio perfetto: Diego Maradona era stato benedetto sul campo e trattato come un Dio fuori di esso. Il carismatico argentino trascinò infatti il Napoli al suo
primo scudetto. Era il
1987 e quello fu un evento epocale. Ma c’era un prezzo da pagare perché, finché fece
miracoli in campo, a Diego fu concessa ogni cosa, ma quando la
magia svanì, divenne
prigioniero della sua stessa città. Forse perché, come spiega il preparatore atletico di Diego,
Fernando Signorini, Diego non ha nulla a che fare con Maradona ma Maradona trascina Diego ovunque lui vada.
Per ulteriori informazioni:
www.odeonfirenze.com VSC