Torna il grande cinema del Dragon Film Festival. Arrivata alla sua sesta edizione, la manifestazione organizzata da Florence EurAsia Association, torna da martedì 10 a giovedì 12 settembre 2019 al Cinema Odeon Firenze (piazza Strozzi) per celebrare la prestigiosa tradizione e il continuo rinnovarsi dei suoi grandi autori nei contenuti e nei generi quest'anno dedicato alla cinematografia di Hong Kong.
Cinque le pellicole in programma: si parte con il ritorno di un grande Maestro come Stanley Kwan (“Rouge, Center Stage”, “Hold You Tight”) col suo ultimo “First Night Nerves” (L'ansia prima del debutto), sofisticato dramma di costume ambientato nel mondo del teatro attraverso cui l’autore ritorna ad analizzare due costanti care al suo cinema, come l’universo LGBT e la vita privata delle grandi dive lontana dalla ribalta.
L’allestimento di uno spettacolo teatrale è l’occasione, per le due attrici principali, di un bilancio delle loro vite. He Yuwen ha dedicato la sua esistenza all’arte, dividendosi tra il set e il palcoscenico, mentre per Yuan Xiuling questo è il ritorno dopo anni lontana dai riflettori a causa di complesse vicende famigliari. Intorno a loro i piccoli e grandi drammi di coloro che sono in qualche modo legati alla importante produzione.
Stanley Kwan, nato nel 1957, si laurea in comunicazioni di massa all'Hong Kong Baptist College. Esordisce con successo come regista nel 1985 con il film “Women”. Seguono “Full Moon a New York” (1989) e “Center Stage” (1992; a.k.a. “Actress”) sulla vita dell’attrice cinese del cinema muto Ruan Lingyu che fa ottenere alla protagonista Maggie Cheung l’Orso d’Argento al 42esimo Festival di Berlino. Apertamente omosessuale ha spesso raccontato storie legate all’universo LGBT.
Della giovane regista Jessey Tsang Tsui-shan sarà presentato il lungometraggio d’esordio “The Lady Improper” (La donna inadeguata), in cui l’universo femminile è indagato e raccontato attraverso la storia di una donna e della sua scoperta di un erotismo e una sessualità finalmente più liberi e appaganti.
Dopo la fine di un matrimonio infelice l’infermiera Siu Man è costretta a lasciare il suo lavoro per aiutare il padre, ricoverato in ospedale, a salvare il suo ristorante. L’incontro con il giovane chef Chia-hao, dopo una iniziale diffidenza, la porterà lentamente a mettersi in discussione e ad affrontare il groviglio di conflitti irrisolti che avevano fatto naufragare il suo matrimonio per mancanza di intimità.
Jessey Tsang Tsui-shan si laurea nel 2001 alla Hong Kong Academy for Performing Arts dove studia Sound Design. Durante il completamento dei suoi studi alla City University di Hong Kong esordisce alla regia con “Lonely Planet” (2004). Il suo film del 2011 “Big Blue Lake” le è valso il riconoscimento come miglior nuovo regista ai 31° Hong Kong Film Awards.
L’infaticabile Herman Yau, regista e produttore che al suo attivo vanta più di 70 pellicole, è in programma con ben due film della sua produzione recente: il raffinato thriller sul lato oscuro delle case farmaceutiche “The Leakers” (I divulgatori) e il brillante “A Home with a View” (Una casa con vista), commedia sul complicato mercato immobiliare a Hong Kong, tratta da una pièce teatrale.
In “The Leakers”, la giornalista investigativa di Hong Kong Ruan Jialan e il reporter malese Song Danwen stanno indagando sul propagarsi di una terribile influenza veicolata da zanzare infettate con una variante del virus Zika. Pochi giorni dopo l’uomo viene però trovato morto in circostanze misteriose. La sua scomparsa è forse collegata al suicidio del rampollo di una delle più importanti case farmaceutiche malesi produttrice dell’unico farmaco efficace contro l’epidemia?
In “A Home with a View”, quando l’equilibrio famigliare minaccia di incrinarsi i Lo possono sempre contare su una impagabile risorsa: la vista dell’oceano che si gode dalla finestra del loro salotto nel piccolo appartamento che dividono in 5. L’improvviso apparire di un enorme cartellone pubblicitario, opera di uno scontroso nuovo vicino di casa che si frappone fra loro e il panorama, rischia di mandare all’aria anni di sacrifici.
Il regista Herman Yau è nato nel 1961 a Guangzhou in Cina e, dopo aver studiato cinema presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Hong Kong Baptist College, inizia a scrivere di cinema su numerose testate. Nel contempo prende avvio anche la sua carriera sul set in produzioni televisive, cinematografiche e musicali. Esordisce alla regia nel 1987.
Chiude la rassegna il toccante dramma storico firmato dalla regista Ann Hui (“A Simple Life”, “The Golden Era”) “Our Time Will Come” (Il nostro tempo verrà) nel quale, col doppio registro che le è consueto in cui i drammi privati sono perfettamente intrecciati ai movimenti della storia, si raccontano le vicende dei gruppi partigiani nati a Hong Kong nel corso dell’occupazione giapponese.
Hong Kong, 1940. Durante l’occupazione giapponese la giovanissima Fong Lan, colpita dall’improvvisa fuga verso la Cina Continentale a cui è costretto il suo inquilino, il poeta Mao Dun insieme ad altri intellettuali, decide di rompere il fidanzamento con Kam wing, impiegato con una posizione di prestigio presso un ufficio giapponese e di abbracciare la causa della resistenza andando inevitabilmente incontro alla disapprovazione di sua madre.
Ann Hui, nata nel 1947 ad Anshan, dopo gli studi nel 1975 intraprende la carriera di regista televisiva per passare al cinema nel 1979 con la direzione del film “The Secret”. Ann Hui è una delle autrici più importanti di tutta l’Asia, tra i suoi film di maggior successo “A Simple Life” (2011) e “The Golden Era” (2014) entrambi presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.
Tre giorni di un grande cinema tra passato e presente, tra la storia degli individui e quella della collettività, con l’immutato entusiasmo del Dragon Film Festival nel far conoscere al pubblico fiorentino il meglio del cinema cinese.
Per maggiori informazioni: www.dragonfilmfestival.com