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mercoledì 25 dicembre 2024
Programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze
17-10-2019
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10), dal 17 al 23 Ottobre 2019 saranno proiettati i seguenti film:
"YULI - Danza e Libertà" di Icìar Bollaìn La regista basca Icíar Bollaín porta sullo schermo l’autobiografia di Acosta "No Way Home" replicando nel film la struttura del testo di partenza: lo stesso Acosta è presente in scena come una sorta di narratore interno, commentando la sua vita con alcuni numeri di danza di cui è coreografo o direttamente protagonista. Carlos Acosta, ballerino cubano ritiratosi dalle scene nel 2015 dopo una straordinaria carriera nelle più grandi compagnie del mondo, cresce da bambino ribelle a L'Havana. Soprannominato Yuli in onore di una divinità, è costretto dal padre a frequentare la rinomata Escuela Nacional Cubana de Ballet. Dopo anni di difficoltà e umiliazioni, conquisterà il mondo della danza, senza mai dimenticare le origini. Nella mitologia yoruba e nei culti afroamericani, Yuli è il figlio di Ogun, semidio della guerra e del fuoco: un combattente, un guerriero. Carlos Acosta, oggi ex ballerino alle soglie dei cinquant’anni, nel mondo della danza contemporanea è stato il primo “principal” di colore del Royal Ballet, un guerriero anche lui, un ballerino rivoluzionario. Il paragone tra il protagonista e la figura mitologica a cui è stato accostato dal padre («Un uomo che mi ha amato alla sua maniera e secondo le sue regole», dice Acosta), è ribadito a ogni passaggio come la principale chiave di lettura del film: "Yuli - Danza e libertà" è la storia di una battaglia interiore, la conquista del mondo da parte di un eroe di strada. Dai vicoli di L’Havana e dalla breakdance ballata sull’asfalto, Carlos approda alla danza classica e ai grandi palcoscenici; impara a controllare l’esuberanza caratteriale e traduce la potenza esplosiva del suo fisico in una compostezza di estrema eleganza. Il suo percorso conduce dal caos al controllo assoluto, dall’anarchia all’arte.
"LOU VON SALOMÉ" di Cordula Kablitz-Post Nietzsche e Paul Rée l’adoravano. Freud l’ammirava. Rilke l’amava. Cordula Kablitz-Post, per raccontare la vita e provare a mettere a fuoco la personalità di una donna carismatica e di un’icona del femminismo come Lou Andreas-Salomé, sceglie il prisma dello sguardo maschile, quello degli uomini che da lei sono stati folgorati. Il percorso dell’intellettuale tedesca in questo film del 2016, che in Italia esce solo ora, viene tracciato a ritroso: a Gottinga nel 1933 i nazisti bruciano i libri nelle piazze, Lou ormai anziana, quasi cieca e impossibilitata a esercitare come psicanalista, vive ritirata, ma decide di ricevere un giovane germanista in cerca di lavoro e consulenza matrimoniale. La stesura delle memorie battute a macchina dal devoto copista riporta indietro l’orologio della storia della Germania, dell’Europa e restituisce i capitoli di una biografia decisamente fuori norma in un forma che, per convenzionalità, non rende mai giustizia alla storia di una donna di aristocratica bellezza, dalle scelte esistenziali in anticipo sui tempi, che inseguì sempre la chimera di una “vita sorprendente”, confinata qui nello stretto cliché agiografico della musa che ispirò uomini illustri, suscitandone e frustrandone il desiderio. Tre brave attrici la incarnano nelle varie fasi della vita. L'autrice di diari, memorie, racconti, poemi, romanzi, articoli, saggi su Nietzsche, lettere aperte a Freud e contributi illuminanti alla psicanalisi nascente, considerava che il matrimonio e la maternità avrebbero condannato immediatamente la donna alle dipendenze di un uomo, alienandole ogni chance di parità. Nella prima giovinezza rifiuta perciò il piacere carnale e successivamente il matrimonio. Questa resistenza, unita al suo ingegno, alla sua eleganza e alla sua eloquenza, suscitava il desiderio e la rendeva irresistibile agli occhi degli uomini con cui si intratteneva in conversazioni e dissertazioni infinite. Ciò che più colpisce di "Lou Von Salomé" è il gusto estetico: ogni inquadratura catturata si manifesta al pubblico in tutta la sua perfezione, ogni immagine si trasforma in una fonte generatrice di beatitudine e bellezza. Non c’è spazio per alcun dettaglio disarmonico che strida con l’elegante splendore della confezione formale del lungometraggio.
"MARTIN EDEN" di Pietro Marcello Martin Eden, giovane marinaio di modeste origini, venuto a contatto con il mondo della borghesia napoletana, decide di studiare e diventare uno scrittore. Ulteriori incontri gli faranno conosce il turbinio della vita politica del suo secolo.
"ANTROPOCENE - L'epoca umana" di J. Baichwal, E. Burtynsky, N. De Pencier Immagini spettacolari di forte impatto visivo con la voce narrante di Alba Rohrwacher. Un viaggio in sei continenti per accostare i diversi modi nei quali l'uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell'Anthropocene Working Group è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un'era geologica vera e propria.