Un documentario sulla Libia, dagli anni in cui era colonia italiana alla guerra odierna che toglie il futuro ai giovani.
Martedì 26 e mercoledì 27 Novembre, rispettivamente alle ore 19.00 e ore 15.50, al
Cinema Stensen di Firenze (viale Don Minzoni 25/G) sarà proiettato il film, per la regia di
Martina Melilli, "
My Home, in Libya".
Nel documentario Martina cerca la sua identità, le sue radici e il concetto di casa indagando su Tripoli, la città dove hanno abitato i suoi nonni. Filmando la loro casa a Padova, la regista identifica una mappa di luoghi appartenuti al loro passato. Antonio è nato a Tripoli, in Libia, quando questa era una colonia italiana, e lì ha sposato Narcisa. Sono stati costretti a lasciare il paese all’improvviso nel 1970, dopo il colpo di stato di Gheddafi. Con l’aiuto di un giovane libico contattato tramite i social media, Martina raccoglie immagini di quella che è diventata oggi l'allora "casa" dei suoi nonni. I nomi di alcune strade sono totalmente cambiati, altri no. Tramite lo scambio di immagini e chat, la relazione tra i due diventa più profonda. Il web permette loro di superare pian piano i confini fisici e culturali che separano le loro vite, portandoci all’interno di un mondo nel quale i media non hanno accesso.
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La storia di mio nonno Antonio – ha spiegato, la regista
Melilli -
è condivisa da tutti quegli italiani che hanno vissuto l’esperienza dell’espatrio forzato dalla Libia (1970). La storia di Mahmoud è quella di una generazione giovane che si trova a crescere e a formarsi in un paese senza una precisa identità, diviso da violenze e interessi, e che pure deve trovare in quel caos la strada per il suo futuro. Quello che li accomuna è la città di Tripoli, vissuta dal primo nel passato e dal secondo nel suo presente, considerata da entrambi come 'casa propria'. La rappresentazione della memoria, individuale e collettiva, e il ruolo delle immagini e dei media nella società contemporanea, assieme al senso di appartenenza e di cosa sia 'casa' sono i principali interessi della mia ricerca e della mia pratica artistica”.
Il documentario è il vincitore del
30/mo Trieste Film Festival, che grazie al progetto
Trieste Film Festival in Tour, nato in collaborazione con
Lo Scrittoio, società di promozione e distribuzione da sempre attenta al cinema d’autore e indipendente di qualità, porta nelle sale una selezione delle migliori opere selezionate dall’ultima edizione della manifestazione triestina, da proporre al pubblico italiano. Obiettivo del Tour è far conoscere al grande pubblico cinematografie e autori di grande valore del panorama internazionale, accomunati da una grande libertà creativa, pur con cifre stilistiche assai differenti, ma spesso difficili da conoscere in mancanza di una giusta collocazione nel mercato italiano.
Per maggiori informazioni:
www.stensen.org VSA