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mercoledì 24 aprile 2024

Nuova programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze

30-01-2020
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che da giovedì 30 gennaio a mercoledì 5 febbraio 2020 proietterà i seguenti film:

"JUDY" di Rupert Goold
In Inglese con sottotitoli in Italiano
Nell'ultimo periodo della sua vita Judy Garland è ancora un nome che suscita ammirazione e il ricordo di un'età dell'oro del cinema americano, ma è anche sola, divorziata quattro volte, senza più la voce di una volta, senza un soldo e senza un contratto perché ritenuta inaffidabile e dunque non assicurabile. Il biopic di Rupert Good, insieme all'interpretazione struggente di Renée Zellweger, sono qui per dire che dietro le torte di compleanno di plastica, dietro gli abiti di scena e le regole della finzione, c'era una donna che ha sofferto veramente, che ha amato lo show business come un genitore, cercando il suo applauso prima di ogni cosa, e da esso è stata divorata. La storia della grandissima artista capace di conquistare il pubblico mondiale nella parte di Dorothy ne "Il Mago di Oz" ma anche da adulta in "È nata una stella" (di George Cukor) e soprattutto gli ultimi mesi della sua vita sono al centro del biopic. "Judy" è l'adattamento dell'opera teatrale "End of the Rainbow", dramma musicale scritto da Peter Quilter che ha avuto la sua prima in teatro nel 2005. Costellato da diversi numeri musicali, riprende le canzoni più celebri dell'attrice da 'Over the Rainbow' a 'For me and my Gal'. Se pensiamo al prossimo Oscar come miglior attrice protagonista, Renée Zellweger è già la favorita: chiamare la sua "interpretazione" è un termine perfino riduttivo. Quella operata dalla Zellweger è un’autentica trasfigurazione in Judy Garland: star bambina de Il mago di Oz (1939), destinata a una parabola tragica, ed una tra le storie più controverse e tristi negli annali di Hollywood. "Judy" poteva essere facilmente un melodramma a tinte forti, o nella migliore delle ipotesi, un biopic dalla struttura oltremodo convenzionale. Al contrario, è un film costruito con grazia, onestà e profondo rispetto. Un’opera che non trascende i toni, ma sceglie di trattare la sua protagonista con amore.

Giovedì 30/01 Ore 15:15 - 17:20 - 19:25 - 21:30
Venerdì 31/01 Ore 15:15 - 17:20 - 19:25 - 21:30
Sabato 01/02 Ore 15:15 - 17:20 - 19:25 - 21:30
Domenica 02/02 Ore 15:15 - 17:20 - 19:25 - 21:30
Lunedì 03/02 Ore 17:20 - 21:30 € 4,00
Martedì 04/02 Ore 15:15 - 19:25
Mercoledì 05/02 Ore 15:15 - 17:20 - 19:25 - 21:30


"RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME" di Ken Loach
Intenso, profondo, poetico, elegante, erotico, attuale (nonostante l'ambientazione d'epoca), in altre parole: uno dei film migliori dell'anno, un capolavoro. La regista francese Céline Sciamma con questo lavoro ha fatto centro; rilegge la tragedia di Orfeo ed Euridice e dal nobile pretesto la filiazione che ne deriva risulta parimenti preziosa. Ma che titolo magnifico: "Portrait de la jeune fille en feu"; ritratto della giovane in fiamme. "Flamboyant", fiammeggiante: qui ci sono anime fiammeggianti, in un mondo freddo, chiuso, raggelato, ventoso, ostile. Dove il fuoco di un camino è palesemente incapace di scaldare le stanze enormi di un castello. Ma dove le anime, e i corpi, riescono ugualmente ad accendersi. Siamo intorno al 1770, qualche anno prima della rivoluzione; in questo angolo di Bretagna, di Settecento, di gelo delle pareti di un castello. Dove i rapporti di classe sembrano inviolabili, implacabili. L’Artista, la Sposa. E la Domestica. È un film tutto di donne. Sguardi, voci, silenzi; desideri di donne.  La pittrice guarda la sposa, come se volesse mangiarne l’immagine, come se volesse trattenerne ogni sfumatura; quello che fa da migliaia di anni la pittura, quello che fa da poco più di cento anni il cinema. Afferrare la vita, afferrare il senso di una persona nella sua immagine. Perciò guarda con un’intensità poderosa; e noi con lei. Guardiamo la Sposa proprio come la guarda la pittrice. Noi siamo la pittrice: e piano piano, la Sposa diviene tutto il nostro mondo.  È questo il primo grande miracolo del film di Céline Sciamma: ci porta a guardare la Sposa in quel modo lì. Anche noi, come la pittrice, ci accorgiamo del suo modo di alzare un sopracciglio, o muovere appena una mano. E lo facciamo naturalmente, senza quasi pensarci.  Ci sono altri piccoli miracoli disseminati nel film: miracoli puramente cinematografici. In un film che parla di destini e di passioni, quasi non c’è musica: ma quando la musica compare, sconvolge. Sembra impossibile, oggi che possiamo avere tutta la musica che vogliamo, quando vogliamo – mentre studiamo, scriviamo, andiamo in metropolitana – un film con tanto silenzio. Ma anche in questo caso, ci ritroviamo, noi spettatori, nella stessa condizione dei personaggi.

Lunedì 03/02 Ore 15:15 - 19:25 € 4,00
Martedì 04/02 Ore *17:20 Francese + sott. - 21:30

Per ulteriori informazioni: www.cinemaspaziouno.it