Ecco la programmazione del
Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che
da giovedì 27 febbraio a mercoledì 4 marzo 2020 proietterà i seguenti film:
"DOPPIO SOSPETTO" di Olivier Masset-DepasseTratto da un romanzo di Barbara Abel e presentato al Festival di Toronto nel 2019, "Doppio Sospetto" (Duelles) è un thriller psicologico d’autore, frutto di una coproduzione fra Belgio e Francia. Il regista Olivier Masset-Depasse racconta la storia di Alice e Coéline, due vicine di casa la cui forte amicizia sarà messa a dura prova da una tragedia improvvisa in un susseguirsi di reciproche accuse, ulteriori lutti e momentanee riconciliazioni. Il rapporto ambivalente e a tratti morboso fra le due donne è il vero protagonista di un film che risente chiaramente dell’influenza di Hitchcock e di David Lynch. Il film ha vinto nove premi Magritte battendo perfino i fratelli Dardenne e risultando il più premiato della storia dei Magritte. È attualmente in corso di realizzazione un remake americano della pellicola, diretto dallo stesso Masset. Di "Doppio Sospetto" spicca innanzitutto lo stile di regia, capace di trovare soluzioni innovative nell’uso della steadycam a quasi cinquant’anni dalla sua invenzione; la macchina da presa di Masset e del suo direttore della fotografia è impegnata, soprattutto nella prima parte del film, in un movimento fluido e costante che sposta continuamente l’attenzione da un personaggio all’altro; molto particolare anche l’uso delle dissolvenze, dei fuori fuoco e di una serie di altre piccoli giochi di fotografia che vengono sfruttati in molti film, ma con molta meno maestria. L’ambientazione negli anni sessanta si sposa appieno con la scelta di girare il film in pellicola. Altrettanto riuscite le interpretazioni delle due protagoniste, in particolare quella di Veerle Baetens. La sceneggiatura è tradizionale nel ritrarre in maniera esclusiva i rapporti più o meno morbosi fra due donne, il che inserisce "Doppio Sospetto" in un filone che fa capo a "Persona" di Ingmar Bergman; è però innovativa nello scegliere l’evento che scatena l’intera vicenda, la morte del figlio di Céline davanti agli occhi di Alice, e nelle implicazioni che questo evento ha. Forte di queste particolarità, "Doppio Sospetto" diventa un thriller atipico, psicologico o per meglio dire “psicologizzato”, il cui vero obiettivo -più che creare una tensione costante- è quello di ritrarre la psicologia delle due donne; dall’altra parte però non mancano scene di suspense pura, che inchiodano per alcuni minuti alla sedia.
Giovedì 27/02 Ore 15:50 - 17:40 - 19:30 - 21:20
Venerdì 28/02 Ore 15:50 - 17:40 - 19:30 - *21:20In Francese + Sott.
Sabato 29/02 Ore 15:50 - 17:40 - 19:30 - 21:20
Domenica 01/03 Ore 16:00 - 17:45 - 21:25
Lunedì 02/03 Ore 15:50 € 4,00
Martedì 03/03 Ore *17:40In Francese + Sott.
Mercoledì 04/03 Ore 15:50 - 17:40 - 19:30 - 21:20
"ALICE E IL SINDACO" di Nicolas PariserRaffinatissimo, sin troppo. Politicamente veemente. Interpretato alla grande (Fabrice Luchini sempre più eccezionale), culturalmente agguerrito, straordinariamente veristico...Nicolas Pariser si impone con "Alice e il sindaco" come il regista per eccellenza del film politico francese. Questa sua seconda opera ha il merito di presentarci con rara sincerità e sano realismo il mutamento in corso all'interno delle alte sfere della politica. Fra le principali vittime del repentino mutamento della nostra società c’è la politica, che quotidianamente vediamo barcamenarsi senza successo fra formule datate e lontane dalle esigenze dei cittadini. Il cinema ha fin qui faticato a rappresentare questo cambiamento, ma "Alice e il sindaco" ci riesce a meraviglia. Il film riesce a conquistare lo spettatore grazie a una scrittura intelligente che trova il giusto equilibrio fra umorismo, riflessione sociale e caratterizzazione dei personaggi. Si rimane colpiti e a tratti sconfitti dalla banalizzazione degli ideali politici messa in atto durante disarmanti riunioni a base di marketing e slogan, ma allo stesso tempo si riesce ad apprezzare il vicendevole scambio dei protagonisti. Luchini è abile a rappresentare la rifioritura di una vecchia volpe della politica, grazie alla freschezza e alla curiosità della sua giovane collaboratrice. La co-protagonista Demoustier regge il confronto con il più blasonato collega, disegnando un notevole arco narrativo per il proprio personaggio, che, grazie all’esperienza con il sindaco, acquisisce scaltrezza e consapevolezza, da affiancare alla sua purezza politica per affrontare al meglio le gelosie e le rivalità all’interno di uno staff di medie dimensioni. La sceneggiatura lancia stimolanti riflessioni sulle priorità che le persone di potere sono costrette a darsi e sul peso che queste scelte hanno nella crescente spaccatura fra cittadini e cosa pubblica. In un panorama politico in cui l’insulto prende sempre più il sopravvento sul dialogo e la propaganda social mette spesso in secondo piano le idee e i programmi, l’opera di Pariser (gratificata con il premio Europa Cinema Label della Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2019) ha il merito di riconciliarci con il desiderio di una politica che sappia abbinare decisione e riflessione, trovando il giusto compromesso fra favore del popolo e seria volontà di progresso.
Lunedì 02/03 Ore 17:35 - 21:20 € 4,00
Martedì 03/03 Ore 15:50 - *19:30In Francese + Sott
"ALLA MIA PICCOLA SAMA" di Waad Al-Khateab, Edward WattsArriva al cinema "Alla mia piccola Sama", il film documentario più premiato di sempre. Il riconoscimento come Miglior Documentario vinto al Festival di Cannes, infatti, è solo il primo di una lunga serie, che vanta, tra gli altri, lo stesso premio conquistato agli EFA, ai British Indipendent Film Awards (dove ha collezionato 4 riconoscimenti importantissimi), ai BAFTA (dove era candidato in quattro categorie, tra cui Miglior Film e Miglior Regia), cui si è aggiunta infine anche la nomination all'Oscar. Waad, una giovane filmmaker siriana, dedica questa lunga lettera d'amore filmata alla figlia Sama, decidendo di spiegarle perché lei e il padre hanno scelto di rimanere ad Aleppo, una città sotto assedio. La testimonianza di questa madre diventa un simbolo di resistenza e libertà, raccontando come, pur in mezzo all'orrore della guerra, la speranza sia viva e prenda le sembianze di una piccola bambina di pochi mesi. Questo non è solo un film, ma è anche una campagna internazionale contro la violenza, che sta mobilitando protagonisti del mondo del cinema, della letteratura, del pensiero politico e sociale, della musica. "Alla mia piccola Sama" è a suo modo un caso unico, probabilmente il film più potente che ci sia arrivato, sicuramente il più emblematico per una pluralità di ragioni sulle quali primeggia la posizione della videocamera di Waad al-Kateab: al centro di un bersaglio annunciato. il film non si configura solo come un potenziale testamento privato e collettivo in fieri, ma anche come il racconto urgente e umanissimo di una crescita personale, accelerata dagli eventi, che trasforma una ragazza in una donna e madre, e una giovane filmaker in una giornalista coraggiosa e rispettata, una voce dalla primissima linea, tutto senza pregiudicare l'intimità del suo obiettivo, inteso nel duplice significato di mezzo e fine. Al centro di ciò, e dell'immagine e del sentire dello spettatore, c'è la piccolissima Sama, cuore pulsante della rivoluzione, termometro di sopravvivenza, miracolo incastonato nell'orrore della tragedia nella tragedia: il genocidio dei bambini siriani. Della loro sofferenza, ma anche della loro resistenza, Sama è il simbolo toccante e universale.
Domenica 01/03 Ore 19:35
Lunedì 02/03 Ore 19:30 € 4,00
Martedì 03/03 Ore 21:20
Per ulteriori informazioni:
www.cinemaspaziouno.it