Sarà presentato domenica 1 marzo in anteprima, in collaborazione con Lo Schermo dell'Arte Film Festival, al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50/rosso) il documentario di Simone Manetti, Sono innamorato di Pippa Bacca.
Il documentario racconta il viaggio di due ragazze, in abito nuziale, per porate un messaggio di pace, partendo da Milano, attraversando paesi coinvolti e martoriati da conflitti bellici, per arrivare a Gerusalemme, compiuto nel 2008.
Un viaggio di 6000 km da percorrere in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene: questo era l’intento di Pippa Bacca e Silvia Moro, quando l’8 marzo del 2008, sono partite da Milano con l’obiettivo di mettere in scena una performance nel segno della pace. In ogni luogo avrebbero incontrato persone comuni e artiste; sarebbero state ospiti di associazioni e avrebbero realizzato le loro performance in gallerie d’arte o per le strade; avrebbero realizzato il rito del lavaggio dei piedi alle ostetriche incontrate, coloro che contribuiscono a generare nuova vita.
Un progetto complesso, con le protagoniste in scena 24 ore su 24, nei loro abiti da sposa. Il film è il racconto di questo straordinario viaggio, di questo gesto artistico rivoluzionario, portatore di un potente messaggio di pace, che fu interrotto 23 giorni dopo il suo inizio in modo tragico e straziante. E’ il racconto dell’arte e della vita di Pippa Bacca.
Il film è sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.
Alla prima proiezione di domenica 1 Marzo (ore 21.00) saranno presenti il regista Simone Manetti e il co-autore Matteo Billi, introdotti da Silvia Lucchesi, direttrice de Lo schermo dell’arte Film Festival.
Il film resterà in programmazione a La Compagnia fino al 10 marzo: info www.cinemalacompagnia.it
Profilo di Pippa Bacca
Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, era nipote per parte di madre del noto artista Piero Manzoni. Giuseppina lavorava nel call center di una banca, vestiva sempre e solo di verde. La sua arte era il ritaglio, che applicava su qualunque cosa le capitasse a tiro. Ritagliava dalle foglie di specie diverse chiamandole “Mutazioni chirurgiche” (2004); ritagliava la plastica, sagome di organi sessuali maschili e femminili, sempre in bilico tra gioco e serietà; ritagliava perfino banconote con forme di serpenti, scorpioni o angeli; ritagliava fotografie, che ricomponeva poi in sue uniche visioni e creazioni. Un'arte concettuale, la sua, che si poneva contro convenzioni, retorica, pregiudizi, affrontava i dubbi, le ambiguità e le contraddizioni del pensiero contemporaneo.
Biglietti: 6€ intero / 5€ ridotto