È il documentario "L'occhio di vetro" del regista fiorentino Duccio Chiarini ad aver ricevuto il Premio come Miglior Documentario Italiano durante la cerimonia di chiusura del 61/mo Festival dei Popoli. Il premio è stato assegnato dalla giuria italiana composta da Marta Donzelli, Maria Letizia Gatti e Alessandro Raja.
"Un film coraggioso – si legge nella motivazione –
che scava una storia famigliare scomoda e sommersa, intrecciando con umanità memoria personale e memoria collettiva. Un diario intimo e commovente alla ricerca di una comprensione forse impossibile di una delle pagine più buie della storia d'Italia". La giuria del concorso italiano ha inoltre assegnato una
menzione speciale a "Bosco" di Alicia Cano Menoni,
"per lo sguardo e l'immaginazione nell'affrontare i temi della perdita e della morte con grazia e delicatezza".
Il documentario di Duccio Chiarini, inoltre, si aggiudica il Premio distribuzione in sala "Il Cinemino" assegnato dal team de Il Cinemino all'opera che meglio incarna lo spirito "cinemino": impegno, valore sociale e linguisticamente innovativo che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione nell'omonima sala milanese.
"Per noi de Il Cinemino – si legge nella motivazione –
la visione collettiva di un'opera è fondamentale e L'occhio di vetro è fatto per essere visto collettivamente. Il documentario di Duccio Chiarini, partendo da una storia personale, racconta la storia di tutta Italia, della nostra vergogna e di ciò che abbiamo cercato di nascondere"."This Rain Will Never Stop" della regista ucraina Alina Gorlova si è aggiudicato il Premio al Miglior Lungometraggio, un racconto personale del giovane curdo Andriy e dei suoi viaggi tra la natale Siria e l'Ucraina, segnati da guerre sanguinose che hanno "spaccato" intere famiglie. Il premio è stato assegnato dalla giuria internazionale, composta da Joëlle Bertossa (Svizzera), Maria Bonsanti (Italia) e Andrei Ujica (Romania) con la seguente motivazione:
"L'Ucraina è stata teatro di alcune delle più orribili tragedie del XX secolo: l'Holodomor, l'Olocausto, Chernobyl. L'Ucraina, porta d'ingresso per l'Europa, è diventata oggi un territorio di transito per i migranti in cerca del loro rifugio, vittime delle guerre che si dispiegano dal Donbass alla Siria. This Rain Will Never Stop descrive l'aura oscura di questo luogo torturato dalla storia, usando forti immagini in bianco e nero che ricordano la grande scuola del cinema sovietico non fiction". "Fuori da qualunque ipocrita discorso sulle quote rosa – ha detto
Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli –
il fatto che i premi del Concorso Internazionale siano andati a quattro registe donne testimonia di un'audacia e di uno spirito creativo di imprescindibile rilevanza, del quale avevamo già reso pienamente conto nella selezione di quest'anno". Il Premio per il Miglior Mediometraggio è stato assegnato a "Pyrale" di Roxanne Gaucherand con la seguente motivazione:
"dicono che sia come una tempesta di neve durante l'estate. Una farfalla di neve. Questa è la battuta d'apertura di Pyrale. È l'estate del primo amore di un'adolescente, che trascorre le vacanze nella casa di campagna dei nonni. Un'estate consumata sotto il segno dei lepidotteri che si fanno messaggeri di bellezza e pericolo. Pyrale non è solo un'interpretazione moderna e molto graziosa di Amore e Psiche, ma è semplicemente uno dei film più belli dell'anno".Il Premio per il Miglior Cortometraggio è andato a "Bubble" di Eleanor Mortimer con la seguente motivazione:
"Partendo da una piccola idea, solo apparentemente semplice, la regista traccia un film brillante, giocando con il parallelismo tra animali e umani e offrendo un ritratto delicato di un quartiere dell'East London. Con grande autenticità e con molta tenerezza e umorismo, la regista riesce a esprimere un'atmosfera potente in un tempo molto breve. Vogliamo guardare Bubble ancora e ancora e saperne di più sui suoi personaggi. Gioioso e contagioso con la sua vivace umanità. Una pura gioia!" La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata a "Apiyemiyekî" di Ana Vaz "Per l'utilizzo umano, potente e rispettoso dei disegni di un popolo originario dell'Amazzonia brasiliana nell'indagare la memoria collettiva della dittatura militare". Il Premio distribuzione in home video "POPOLI Doc" è andato a "L'Île des Perdus" di Laura Lamanda. Il premio è assegnato dalla casa di distribuzione CG Entertainment e dalla giuria composta da Clara Visintini, Elisa Baldini e Jacopo Sgroi e offre al vincitore l'opportunità di essere pubblicato nella collana home video "POPOLI Doc – La collana del Festival dei Popoli" distribuita sul territorio nazionale.
Il Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo, che offre al film vincitore l'opportunità di essere distribuito on demand sulla piattaforma cgdigital.it è stato
assegnato a "The Whale from Lorino" di Maciej Cuske (Polonia, 2019), film della sezione Habitat.
Il Premio
"Gli Imperdibili" del Concorso Italiano, che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del cinema La Compagnia di Firenze è stato assegnato dalla giuria composta da Andrea Magagnato, Martina Capaccioni e Marta Zappacosta a
"L'Île des Perdus" di Laura Lamanda (Francia, 2019).
Il Premio "Tënk" al miglior film italiano, presentato nel concorso internazionale e nel concorso italiano, è stato assegnato a Il libro di Giona di Zlatolin Donchev. Tënk è la piattaforma SVOD dedicata al cinema documentario indipendente disponibile in Europa.
La 61° edizione del Festival dei Popoli - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alessandro Stellino per la parte artistica e Claudia Maci per l'organizzazione generale - è realizzata con il contributo di MiBACT - Direzione Generale Cinema; Regione Toscana; Fondazione Sistema Toscana; La Compagnia; Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.Maggiori informazioni:
www.festivaldeipopoli.orgC.B.