Parole per leggere il presente, narrazioni ricamate con il filo della resistenza, in questi tempi extra-ordinari. È l’idea alla base del nuovo festival "Abbecedario del Reale", a cura di Macma, realtà che lavora con il cinema documentario e nell’ambito dell’audiovisivo. La prima edizione del festival si terrà da sabato 28 novembre 2020 fino a gennaio 2021 completamente online, con tanti incontri, interviste, proiezioni e prime assolute, tra cinema e attualità, visibili gratuitamente sul sito lefornaci.org. L’iniziativa inaugura la nuova stagione Extra dell’Auditorium Le Fornaci.
Una coppia di parole ogni fine settimana, da spiegare con l’aiuto di autori, scrittori, registi e professori. Sempre in video, online, sui nostri schermi. Si parte naturalmente dalla A, come Animale in rapporto con l’uomo, tra i protagonisti il filosofo Felice Cimatti e il film cult “L’uomo delfino” di Lefteris Charitos, sul leggendario apneista Jacques Mayol (sabato 28.11), per poi dedicare il primo weekend alla femminilità (domenica 29.11): tra le ospiti la scrittrice Dacia Maraini e la linguista Vera Gheno, la proiezione “Les plages d’Agnès”, auto-documentario di e con Agnès Varda, pioniera della Nouvelle Vague francese, e quella di “Sono innamorato di Pippa Bacca” il film di Simone Manetti sull’artista italiana. In F come Femmina sarà presente anche un omaggio alla regista Valentina Pedicini, recentemente scomparsa, con il suo cortometraggio “Era Ieri”. Clima e ambiente nella società di oggi sono sotto i riflettori con l’esperto professore Luca Mercalli, insieme al grande geografo Franco Farinelli si indagherà il rapporto attuale tra uomo, spazio e distanze, e Telmo Pievani ci parlerà del suo ultimo libro “Finitudine. Un romanzo filosofico su fragilità e libertà” (venerdì 4.12). Si parlerà di come cambiano le prospettive personali dei viaggiatori, con lo scrittore Paolo Rumiz (il 5.12). Gli esseri umani, sempre al centro, delle relazioni e del mondo, sono gli attori nello spettacolo voce e disegni “Cinque” con il cantautore Giovanni Truppi e i disegnatori Marta Cerri e Pietro Scarnera (sabato 19.12). Per poi tornare alla terra, nel focus su ciò che nasce dal seme, come la produzione di casa Macma “Prima di me”, con musiche a cura di Valdarno Jazz e animazioni di Francesco Taddeucci (2 gennaio), e dà vita al mondo, ai suoi problemi, figli di corruzione e scelte politiche ed economiche inadatte, come quelle che descrivono i giornalisti Stefano Liberti, Domenico Quirico e Annalisa Camilli (sempre il 2.01). Un mondo che, però, vale la pena comprendere e conservare, come ci insegna il botanico Stefano Mancuso (il 9 gennaio).
Il festival è frutto del percorso di direzione della programmazione cinematografica svolto da MACMA in questi anni presso l’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini fondendo la rassegna “Cinema 9 e ½” e il Festival “Sguardi sul Reale”.
Dicono gli organizzatori: “In questo anno conclusivo del nostro percorso a Le Fornaci, le attività nelle sale cinematografiche come sui palcoscenici teatrali sono state sospese, come noto e comprensibile. Ma i due programmi, nei mesi, si sono sposati e dal loro corredo è spuntata una nuova creatura, che mette insieme le peculiarità e le energie dei due progetti. Nasce così Abbecedario del Reale, da un percorso comune, per un prodotto completo e aperto a tutti, pensato e fruibile per il web. Ci saranno film per ogni contenitore tematico, alcuni disponibili per 24h altri per più giorni. Poi incontri, interviste, video in pillole, con autori e ospiti speciali, disponibili sul sito dal momento dell’uscita in poi”.
Nel logo dell’iniziativa un filo lega le lettere, fino a plasmare la parola “Abbecedario”, dalla quale spunta un ciuffo d’erba, per lo stesso principio per cui le stesse parole poi modulano il nostro linguaggio, danno forma alle cose, dai pensieri alla fisicità delle azioni.
“Le parole plasmano il mondo e, i tempi che corrono lo dimostrano ogni giorno, abbiamo un disperato bisogno di ricominciare a usarle con senno e coscienza, grazie ad un libretto delle istruzioni. Un abbecedario appunto, come ritornare a scuola. Lo stesso filo d’erba non è scelto a caso: è la Portulaca Oleracea, di cui sono pieni i marciapiedi di Terranuova come di molte nostre città, eroica nel crescere dove spazio e vita non sembra esserci, vituperata dai nostri passi. Eppure, resiste e vive, come il filo rosso che lega tra loro le narrazioni dell’Abbecedario: il tessuto delle parole ricama e crea i nostri pensieri, le immagini che ne abbiamo, formano le memorie personali, collettive, culturali, sociali. Per ricamare nuovamente un tessuto sociale sfilacciato, ma non ancora compromesso”, concludono.
Scendendo nello specifico, il festival si inaugurerà sabato 28 con “A come Animale”. Ci si interrogherà sul rapporto uomo e altri animali, con un incontro sul tema con il filosofo Felice Cimatti, a cui segue la proiezione in prima toscana di “Auspicio”, alla presenza dei registi Elena Goatelli e Angel Luis Esteban Vega (oggi, più che in passato, la nostra sopravvivenza dipende dall’abilità di capire il messaggio che gli uccelli ci portano). A seguire intervento su “Il cane e il filosofo. Lezioni di vita dal mondo animale” e su “Quattro capanne” di Leonardo Caffo e la proiezione de “L’uomo delfino” di Lefteris Charitos, con intervento del regista, sul leggendario apneista Jacques Mayol, sub e viaggiatore, che varca il limite delle possibilità umane come mezzo d’esplorazione del proprio essere. Domenica 29 novembre si prosegue con doppia sessione: “F come Femmina”, che racchiude l’intervento su “Femminili Singolari” di Vera Gheno, la proiezione di “Sono innamorato di Pippa Bacca” il film di Simone Manetti (presente con un intervento video) che racconta il viaggio-performance dell’artista Pippa Bacca, in autostop fino a Gerusalemme attraverso i Paesi sconvolti dalle guerre, dove troverà la morte; “Les plages d’Agnès” (presentazione di Alberto Crespi e Dario Zonta) un film di e con Agnès Varda, che tornando sulle spiagge che hanno segnato la sua vita, inventa un auto-documentario che con umorismo ed emozione racconta i suoi esordi nella fotografia di teatro e alla sua carriera di regista innovatrice. A seguire l’intervento su femminismi e scrittura, donne e luoghi, con Nadia Terranova e il suo “Come una storia d’amore”, Dacia Maraini introduce “Trio”, sua ultima fatica sul tema del femminile, con Cristina Comencini che legge un brano dal suo “L’altra donna”, e Maria Rosa Cutrufelli con la lettura de “L’isola delle madri”. Concluderà la giornata “G come Genere”, con la proiezione di “Un uomo dev’essere forte”, grazie anche all’intervento delle registe Ilaria Ciavattini e Elsi Perino, il racconto di Jessica che diventa Jack, in collaborazione con Chimera Arcobaleno – Arcigay Arezzo, per il progetto Ready.
Per maggiori informazioni: www.lefornaci.org