Città di Firenze
Home > Webzine > Giornate del cinema quebecchese: 18 cortometraggi gratuiti online sulla piattaforma Mymovies
giovedì 21 novembre 2024

Giornate del cinema quebecchese: 18 cortometraggi gratuiti online sulla piattaforma Mymovies

24-03-2021
Dal 24 al 31 marzo 2021, in occasione della 18esima edizione delle "Journées du cinéma québécois en Italie", l'eclettico panorama di cinema del Québec propone 18 cortometraggi online gratuitamente sulla piattaforma Mymovies. Tra questi il dissidente "Jours de Rage", il nottambulo "Zoo", il circense "Parle moi", il candidato agli Oscar "Brotherhood" e un piccolo film alla Tarantino, "Je finirai en prison", dove nello spazio naturale di una stradina innevata, immerso nel paesaggio resiliente per eccellenza dell’inverno, un urlo autoironico restituisce senso a questo cinema così illuminato di rabbia e resilienza.

Programma

"Zoo" di Will Niava
(12min / Bianco e nero / 2020)
Un fraintendimento notturno fra i giovani di una gang e un uomo sospettoso degenera fino ad un punto di non ritorno…

"À travers les murs" di Larissa Corriveau (20min / Colore /2020)
Il mondo senza parole in cui vive Edmond, figlio unico di Jacques e Marie, scava dolcemente una faglia nel cuore della dimora familiare. Immergendosi nel suo immaginario, Marie scoprirà il regno fantastico che racchiude il silenzio di suo figlio.

"Jours de rage" di Eli Jean Tahchi (20min / Colore / 2019)
Trump ha riconosciuto Gerusalemme come la capitale d’Israele. Un tumore attacca un corpo invecchiato. Una donna è travolta da un tumulto di emozioni. Un cacciatore trova la sua preda. Si lasceranno tutti andare o riprenderanno il controllo delle loro vite?

"Parle-moi" di Jules de Niverville (14min / Colore / 2020)
Parle-moi racconta la lotta per l’integrazione in circostanze estreme, alternando due narrazioni distinte. I due protagonisti cercano di trovare un equilibrio e un’armonia nella loro interazione con il mondo esterno, mantenendo integra l’unicità della propria identità. Il film oscilla tra recitazione attorale e performance acrobatica, vacilla sul confine dove si mischiano la struttura narrativa e la performance circense.

"Clebs" di Halima Ouardiri (18min / Colore / 2019)
Il pelo marrone, beige, bianco e nero si confonde con l’ocra della terra e dei muri inondati di sole. Siamo nel rifugio per cani randagi di Agadir in Marocco, dove più di 750 animali trovano aiuto e protezione in attesa di essere adottati. Con uno sguardo empatico, Halima Ouardiri rivela i giochi di luce e le coreografie inconsapevoli che regolano la vita della popolazione animale, dove il quotidiano sospeso evoca l’attesa ben più tragica di milioni di esseri umani alla ricerca di una terra che li accolga.

"La chambre" di Sami Mermer et Houman Zolfaghari (19min / Bianco e nero / 2019)
Tra il dolore dell’esilio e le ferite aperte della Guerra, due uomini sconosciuti si ritrovano per caso in una stanza. Per un attimo, i loro esili si sovrappongono e la purezza dell’amore umano si rivela, donando all’uno il coraggio di arrivare e all’altro di partire.

"Aniksha" di Vincent Toi (20min / Colore / 2020)
Aniksha è una giovane donna che appartiene alla diaspora indo-mauritana. Dopo un matrimonio combinato, trova impiego in un’industria in forte espansione sull’isola di Mauritius. Sul lavoro incontra un supervisore enigmatico e scopre un mondo di possibilità che la porterà a dover scegliere tra le tradizioni del suo popolo e le libertà occidentali.

"Écume" di Omar Elhamy (28min / Colore / 2020)
L’autofficina è per i cinque amici e colleghi lì impiegati una seconda casa. Ognuno ha le sue particolarità e viene accettato per come è. Finché non arriva la cattiva notizia: presto l’autofficina sarà eliminata per far posto a un nuovo progetto di costruzione più redditizio.

"La saison des hibiscus" di Eleonore Goldberg (animazione / 10min / Colore / 2020)
Kinshasa, 1993. La città è oggetto di violenti saccheggi da parte dei soldati zairesi. La famiglia di Rachel si rifugia presso l’ambasciata francese. Rachel ricorda. Scrive, disegna. I fantasmi dello Zaire riaffiorano mentre cerca di raccontare… ma poi dimentica.

"Les vêtements" di Caroline Blais (animazione / 9min / Colore / 2019)
La storia di una giovane donna e della sua relazione con i vestiti durante il cambio di stagione. Un inno emozionante alla bellezza microscopica delle piccole cose che ci stanno intorno, dove i vestiti che abitiamo si trasformano in portatori felici di memorie e ricordi.

"Nitrate" di Yousra Benziane (15min / Colore / 2019)
Il nitrato è un elemento presente nei fuochi d’artificio come nelle bombe. Così uno spettacolo pirotecnico riaccende i ricordi di un sopravvissuto di guerra, rituffandolo in un passato oscuro…

"M. Carreaux" di Marie-Hélène Turcotte (animazione / 18min / Bianco e nero / 2020)
Un racconto d’inverno: l’esperienza tangibile di un amore immaginario.

"Monologues du Paon" di Matthew Wolkow (29min / Bianco e nero / 2020)
Un incontro a metà tra poesia, ornitologia e improvvisazione musicale, sospeso nella distanza che congiunge il Castello Sao Jorge di Lisbona e la Rue Verville di Montréal. Una conversazione tra vicini, dopo il viaggio di uno dei due in Portogallo, evoca ricordi nell’altro.

"La femme migrante" di Eli Jean Tahchi (20min / Colore /2015)
Undici donne partecipano al casting di un film per il ruolo di una donna in burqua. Le donne si interrogano sul tema del velo e della figura femminile velata. Il girato stesso di queste interviste diventa un film documentario.

"Je finirai en prison" di Alexandre Dostie (23min / Colore / 2019)
Nel mezzo di un immenso deserto di neve, una donna al volante viene coinvolta in un incidente d’auto mortale, di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità…

"Brotherhood" di Meryam Joobeur (25min / Colore / 2018)
Mohamed, un pastore che vive nella campagna tunisina con sua moglie e i loro due figli, è profondamente irritato al rientro da un lungo viaggio del suo primogenito con una misteriosa sposa. Nei tre giorni successivi, la tensione tra padre e figlio si trasforma in un conflitto irrisolvibile. Candidato all’Oscar 2019 come miglior cortometraggio.

"Tupiq A.C.T. Du Nord" di Aibille Idiout e Michael Napatuq (5 min / Colore / 2019)
Due acrobati circensi della troupe Tupiq ACT collaborano ad una coreografia, mettendo in scena elementi tradizionali della cultura Inuit della Costiera Hudson.

"L'Étreinte des Valkyries" di Alan Lake (16min / Colore / 2019)
Film di danza che segue quattro esseri in evoluzione, in un ambiente a volte artificiale, a volte organico. Una metafora di ciò che unisce l’essere umano alla dimensione biologica: questi uomini e queste donne si liberano delle ultime vestigia dei loro ruoli civili, per abbandonarsi ai loro istinti selvaggi e occupare gli spazi bui dove la vita e la morte si confondono.

I cortometraggi sono in lingua originale con sottotitoli in italiano disponibili gratuitamente sulla piattaforma Mymovies.it dal 24 al 31 marzo 2021.

Organizzate in occasione della Giornata Internazionale della Francofonia, le Giornate del cinema quebecchese in Italia sono realizzate in collaborazione con il Conseil des arts et des lettres du Québec, la Delegazione del Québec a Roma, l’Ambasciata del Canada in Italia, la Société de développement des entreprises culturelles du Québec, insieme a Compass Productions e Mymovies. Partners di promozione: Institut français Milano, Institut français Firenze, Kinetta Spazio Labus, Animanera, Festival MIX Milano, Kinodromo, UCCA, LIES, Working Title Film Festival, Zia Lidia Social Club, Ufficio di Rappresentanza di Wallonie-Bruxelles International e il Cinemino.

Per maggiori informazioni: www.cinemaquebecitalia.com