I 10 documentari che hanno concorso per la cinquina finale della
66esima edizione dei Premi David di Donatello, la cui cerimonia di premiazione si terrà
martedì 11 maggio 2021, saranno proiettati nella nuova programmazione del
Cinema La Compagnia di Firenze (Via Camillo Cavour, 50/R).
Una rassegna che darà modo di vedere documentari al di fuori dei circuiti commerciali e che sarà accompagnata da
una serie di conversazioni, realizzate in collaborazione con l’Accademia del cinema italiano (e già online gratuitamente su Più Compagnia), che propongono un
approfondimento sul cinema degli autori delle dieci opere selezionate.
Programma "Entierro" di Maura Morales Bergmann (Italia/Cile, 2019,70’)
Maura Morales Bergmann ricostruisce l’arte e la vita di sua zia Carmengloria Morales, pittrice cilena le cui tracce oggi sembrano ombre sfumate. Tra il verde del giardino della sua casa in Italia e i paesaggi dai colori mozzafiato del Cile che si specchiano negli spazi sospesi della tela, la pittrice scava nel suo passato per arrivare al cuore del suo processo creativo, del rapporto con la musica e della forza vitale della sua arte. Un ritratto amorevole di un’artista appassionata e curiosa, che non ha mai smesso di cercare di superarsi e puntare sempre più in alto. Un documentario che rinasce letteralmente dalle ceneri di uno precedente andato in gran parte perduto in seguito ad un incendio che nel 2016 ha devastato lo studio dell'artista distruggendo gran parte delle sue opere.
"Faith" di Valentina Pedicini (Italia, 2019, 93’)
Film di apertura della sedicesima edizione del Biografilm Festival è l’ultimo documentario di Valen-tina Pedicini prima della sua recente scomparsa. Faith è un viaggio in una comunità di monaci Shaolin cristiani: nel 1998 un maestro di Kung Fu insieme a un gruppo di ex campioni di arti marziali, fonda una comunità di Monaci Guerrieri e Madri Guardiane che vive in assoluto isolamento dal mondo esterno, nella quale si pratica una religione di ispirazione cattolica, contaminata da elementi di buddismo orientale, Tai Chi, devozione mariana, e un ossessivo allenamento quotidiano del corpo portato quasi al limite della resistenza. Tutto in nome di una missione salvifica che porterà i Guerrieri della luce a prepararsi all’Apocalisse. Premio ANAC per la Migliore sceneggiatura.
"Guerra e pace" di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia/Svizzera, 2020, 128’)
In concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti, Guerra e pace di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti è un film che racconta lo stretto legame che unisce la guerra e il cinema . Diviso in quattro capitoli – passato remoto, passato prossimo, presente e futuro -, la pellicola prova a ricomporre la memoria visiva dai primi del ‘900 ad oggi e invita a riflettere sulle terribili conseguenze dei conflitti, sul senso della storia e della conservazione della memoria a bene-ficio delle future generazioni. Un lavoro di grande impatto visivo reso possibile da lunghi e complessi restauri delle antiche pellicole realizzati negli ultimi anni dalla Cineteca Nazionale che ha collaborato al film fornendo una significativa selezione di brani tratti dall'archivio sulla guerra di Libia.
"Il caso Braibanti" di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese (Italia, 2020, 64’)
Artigiano, poeta, drammaturgo, Aldo Braibanti fu sottoposto a processo con l’accusa di aver plagiato il ventunenne Giovanni Sanfratello. Dietro questa accusa c’era la famiglia Sanfratello, che non accet-tava l’omosessualità del figlio. Il processo si aprì a Roma nell’estate del 1968, proprio mentre nel mondo infiammava la Contestazione e si lottava per nuove libertà e diritti. Pasolini, Morante, Mora-via, Eco, Pannella si schierarono in sua difesa. Ripercorre la vita di Aldo Braibanti il nipote Ferruccio, con la partecipazione di Piergiorgio Bellocchio, Maria Monti, Lou Castel, Dacia Maraini, Elio Pe-cora, Alessandra Anzi, Giuseppe Loteta, Stefano Raffo. Premio speciale al Florence Queer Festival 2020.
"Mi chiamo Francesco Totti" di Alex Infascelli (Italia, 2020, 106’)
Tratto dal libro Un Capitano, scritto dagli stessi Totti e Condò, Mi chiamo Francesco Totti si svolge poche ore prima dell’addio alle scene del leggendario campione giallorosso (28 maggio 2017) e sfo-glia i ricordi della sua vita pubblica e privata tra sport e famiglia. È proprio Francesco a raccontare se stesso in prima persona singolare, come uomo e come calciatore, diciamo pure come simbolo, consegnando agli spettatori (spettatori non necessariamente tifosi) un autoritratto inedito e sincero.
"Notturno" di Gianfranco Rosi (Italia/Francia/Germania, 2020, 100’)
Un documentario, frutto di un lavoro di tre anni di riprese tra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, che racconta la vita quotidiana di alcuni personaggi sopravvissuti alla guerra. In concorso alla 77esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
"Pino" di Walter Fasano (Italia, 2020)
Roma, estate 1968. Pino Pascali, all’apice di un fulminante percorso arti-stico, muore giovanissimo in un incidente in motocicletta. Con lui scompare uno dei protagonisti di una straordinaria stagione creativa dell’arte italiana e internazionale. Cinquant’anni dopo il Museo Pascali di Polignano a Mare, terra d’origine di Pino, compra ed espone la sua opera Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo. Il racconto del ritorno nei luoghi delle proprie origini è l’occasione per una riflessione su Pascali in una dimensione narrativa in cui spazio e tempo si piegano e si cancellano. Il film è accompagnato dalle voci di Suzanne Vega, Alma Jodorowsky, Monica Guerritore, Michele Riondino. Miglior Film nella sezione Italiana.doc della 38esima edizione del Torino Film Festival.
"Punta Sacra" di Francesca Mazzoleni (Italia, 2020)
Presentato ad Alice nella Città 2020, dopo i riconoscimenti a Vision du Reel e ad Annecy Cinema Italien, Punta Sacra è un documentario sugli abitanti dell’agglomerato urbano dell’idroscalo di Ostia. Una comunità di gente semplice che lotta pacificamente per regolarizzarsi nel territorio che rappre-senta la loro storia e la loro vita, contro le ruspe che vorrebbero far spazio a progetti di speculazione turistico-edilizia.
"The Rossellinis" di Alessandro Rossellini (Italia, 2020)
Presentato come evento speciale alla 35a edizione della Settimana Internazionale della Critica di Venezia il documentario racconta le vicende dei discendenti del grande Roberto Rossellini con ironia e divertimento. Un docu-viaggio del nipote Alessandro Rossellini attraverso Svezia, America e Qua-tar che si trasforma presto in una grande riunione di famiglia, dove ricordare ma soprattutto affrontare dolori passati e problemi sepolti, irrisolti.
"Welcome Palermo" di Masbedo (Italia, 2019)
Presentato in anteprima mondiale allo Schermo dell’Arte 2019 il lungometraggio dei Masbedo è l’evoluzione formale e narrativa del progetto Videomobile, l’articolata video installazione concepita per Manifesta 12 a Palermo. Fulcro del lungometraggio è il viaggio del Videomobile, un vecchio furgone merci OM degli anni Settanta, che gli artisti hanno trasformato in un carro video, mezzo di sperimentazione utilizzato per scandagliare il territorio e la storia del cinema siciliano. I Masbedo contribuiscono a far riemerge la memoria di una città da sempre legata al cinema italiano, sia andando a ricercare figure che vi hanno lavorato in forma anonima o marginale, sia ricordando registi di spicco che operarono nella città siciliana quali Vittorio De Seta, Ugo Gregoretti, Luchino Visconti.
Per maggiori informazioni:
www.cinemalacompagnia.it